I cinque peggiori fallimenti femministi del 2015

Ok, ci siamo lasciati alle spalle il 2015 ormai da un pezzo, ma non per questo non dobbiamo elencare i peggiori fallimenti del "femminismo" che hanno partorito in quei 12 mesi.

I cinque migliori fallimenti delle femministe 2015

Si, migliori. Perché per loro sono i peggiori, ma per noi che ce la ridiamo sono i migliori!
Ma tagliamo corto e cominciamo subito:

Numero 5: ascelle pelose e glitterate
Siccome la società brutta e cattiva patriarcale maschilista oppressiva pretende che le donne si depilino le ascelle mentre gli uomini non lo fanno, loro hanno deciso di non depilarsi più e decorare la selva oscura maleodorante con i glitter, a mo' di orgoglio ascellare o qualcosa del genere.


Numero 4: L'aria condizionata è sessista
Ebbene si, l'aria condizionata è sessista! A cercare di dare un senso logico a questo delirio immondo è stata vomitata questa spiegazione: Le donne soffrono il freddo molto più degli uomini.
Le donne poverine soffrono per l'aria condizionata, costrette al freddo dagli uomini misogini che non hanno la stessa percezione della temperatura delle gentili donzelle, eterne vittime di complotti.

C'è pure un paper scientifico che dimostra che i condizionatori sono costruiti a misura di uomo, non di donna! I climatizzatori sono sessisti perché costringono le donne a coprirsi durante l'orario di ufficio, portandosi appositamente delle giacche da poggiare sulle spalle o sulle gambe!

Poverine, di contro gli uomini sono comodamente vestiti con camicia, cravatta, pantalone lungo e pesante, calzini, scarpe e magari sopra devono pure metterci la giacca perché sennò non è bello da vedere.

Dovrebbero quindi abbassare la temperatura in modo che le donne stiano bene e gli uomini abbiano caldo. Però col piffero che si lamentano delle temperature nei cantieri, chissà perché.

Numero 3: Sweat Shaming
Dopo il fat shaming ecco la battaglia di nuova generazione: lo sweat shaming!
Far notare a una donna che sta sudando è sessista ed è un abuso psicologico, perché la società maschilista pretende che il corpo della donna sia perfetto. Dicono loro.

Una articolista del Guardian riporta questa sua orrenda esperienza:
Entra in uno starbucks per ordinare un caffè dopo aver corso per 12 miglia. Una donna, ben vestita, la guarda e le chiede se ha fatto esercizio o se avesse appena nuotato, tutto con un sorriso stampato in faccia.

Lei si accorge di avere i capelli bagnati e risponde "ho corso, sudo tantissimo".
E' stata spaventata tanto che ha afferrato al volo il caffè ed è corsa in macchina, si toglie il cappellino e mette su il cappuccio della felpa sprofondando nell'imbarazzo. Poi la caffeina ha avuto il suo effetto e l'ha portata all'ispirazione: è stata sweat shamed! Lei la chiama caffeina ma chissà che si è sniffata per spararla così grossa!

Maledetto sessismo e oppressione, anche se a fare la domanda è stata una donna è tutta colpa del complotto degli uomini!

Numero 2: la parola "troppo" è sessita!
Eh si, la parola troppo, cioè "too", è sessista! Perché la si usa per definire l'aspetto fisico delle donne!
Probabilmente l'abbiamo già sentita tutti, talmente grossa che l'hanno derisa in tutto il mondo. Come diavolo si fa a sragionare in quel modo?

In ogni caso il rantolo afferma che la parola "troppo" viene usata contro le donne ma mai contro gli uomini. Si perché se un uomo è basso non dicono mai "sei troppo basso". Come? Alcune ragazze non escono con i ragazzi che sono più bassi dicendogli chiaro e tondo "sei troppo basso"?
Oh ma che dici, la società è patriarcale!!!

Numero 1: Chi mente è uno stu*ratore
Ebbene si, se menti per portarti a letto una donna e lei ci casca l'hai stu*rata! Non sto esagerando o inventando nulla, c'è veramente chi ha proposto una legge per punire lo "stu*ro attraverso l'imbroglio" con 20 anni di carcere.

A cagare a fischio questa stronzata una blogger, Joyce Short, che afferma che gli anni di menzogne del suo ex le hanno impedito di avere una famiglia felice (con quei danni cerebrali non sarà mai felice) il tutto mentre sta vendendo il suo libro, che male non fa.

Secondo lei una donna dovrebbe avere il diritto di chiedere i documenti di un uomo, il passaporto, la cartella clinica e tutta la documentazione sulla sua salute, contratto di lavoro, busta paga, conto in banca e qualsiasi altra cosa possa interessarle prima di dare il consenso.

Vuoi mettere il trauma di trombarti uno che diceva di essere milionario e poi non lo era? Catastrofe! Tutta quella farsa per intascarsi bei dollaroni e poi quello non ha il becco di un quattrino, non è vero che è un cantante famoso e non ha la Lamborghini, nel senso che è padrone dell'azienda, stu*ro!

Tu avresti messo i fallimenti in ordine diverso?