Codacons tra zelo e confusione: multa alla RAI e crociata contro la carne

Sinceramente non so cosa sia successo ai ragazzi del Codacons di recente, ma sono rimasto esterrefatto nel vedere le loro ultime azioni, quantomeno discutibli. Si sono distinti in queste due iniziative senza senso, e mi domando quale utilità possano avere.

Multa alla RAI per una uscita di Tiberio Timperi

Il Codacons ha infatti insistentemente richiesto che la RAI venisse multata per una bestemmia, a quanto pare, sfuggita a Tiberio Timperi durante la trasmissione "Uno Mattina" andata in onda nel 2014.

Multa richiesta a gran voce e ottenuta: l'Agcom infatti ha riconosciuto l'istanza e ha multato la RAI con 25 mila euro di ammenda per violazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori.
Ora vorrei fare due considerazioni:

La prima è che si è trattato di un incidente. Tiberio si è fatto sfuggire la parolaccia durante la chiusura, pochissimi secondi prima di uno stacco pubblicitario, forse non rendendosi conto che la trasmissione era ancora aperta. 

Tale parolaccia era a malapena mugugnata, a malapena comprensibile. Non era nemmeno un comportamento reiterato più volte nel tempo, e questo apre alla mia seconda considerazione.

La seconda è che per così poco hanno salassato le tasche dei cittadini, che tanto paghiamo noi con il canone rai. C'era veramente bisogno di sollevare casino per un incidente? Le scuse di Tiberio Timperi non erano sufficienti in questo caso, visto che si è trattato di un singolo episodio non ripetuto nel tempo?

Reputo di no, per questo critico la "zelanteria" del Codacons in questo caso.

La lotta contro la carne rossa e la mortadella

Quella di proporre il divieto di vendere carne già la conosciamo ormai tutti: a seguito del "allarme OMS", dicono loro perché non c'è stato alcun allarme, hanno fatto richiesta formale di vietare di vendere insaccati e altre carni lavorate sia al ministero della salute che al PM di Torino.

Hanno ricamato tutto questo con "impegno" nel demonizzare tale alimento in lungo e in largo in una campagna tanto capillare quanto disinformatrice.
Però seriamente, come si fa a proporre una cosa simile al di fuori del primo Aprile?

Quando hanno sentito l'allarmismo sulla carne rossa e la carne insaccata sono letteralmente andati nel panico, e questo un ente così importante non se lo può permettere. Se cascano nella disinformazione e sensazionalismo mediatico come possiamo fidarci delle loro decisioni?

Ho già spiegato nell'articolo linkato (e nel gruppo di articoli con etichetta "carni rosse") che non c'è nessun allarme. Non c'è nessuna necessità di prendere "misure drastiche" che non siano mandare a lavorare certa gente con troppo tempo libero per mano.

Non hanno vietato la vendita delle sigarette e questi domandano di vietare di vendere il prosciutto, roba dell'altro mondo.

Poi però si sono schierati a fianco degli allevatori per protestare contro la carne sintetica (su cui non mi pronuncio). Perché prima attaccano poi difendono?
Tutto questo induce confusione.

Perché rischiare la reputazione?

Il Codacons ha portato avanti iniziative lodevoli e di grande utilità, come lo smascherare la finta beneficenza del "Pink Christmas" e altre iniziative che coinvolgevano Chiara Ferragni, anche se poi successivamente hanno "fatto pace". Io me ne starei ben a distanza da chi lucra sulla finta beneficenza, facciano loro.

Ma appunto per questo mi domando: perché alternano scelte condivisibili con iniziative assolutamente campate per aria come vietare di vendere la bresaola?

Il loro comportamento è enigmatico.

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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.