I vegetariani soffrono maggiormente di cancro colorettale: le cause

I cari vegani non finiscono mai di raccontare in giro che la carne faccia venire i tumori (cosa che tecnicamente è falsa e solo l'abuso di carni rosse e lavorate aumenta il rischio). Ma quali sono i dati sull'incidenza del cancro colorettale nei vegani? Hanno ragione a considerarsi in una botte di ferro e vedere noi come "morti che camminano"?

Il paradosso dei vegani

Nel American Journal of Clinical Nutrition è stato pubblicato uno studio che ha analizzato lo stato di salute di 60 mila persone divise in consumatori di carne, "pescetariani", vegetariani e vegani. Questi ultimi due accorpati insieme, per il basso numero di vegani e di risultati che avrebbero portato.

E' saltato fuori che benché in generale i vegetariani abbiano un'incidenza leggermente minore di tutte le neoplasie in generale (ma non in modo significativo), hanno un'incidenza sensibilmente maggiore di cancro colorettale.

Frutta e verdura

Estratto dello studio:

"Comparing vegetarians with nonvegetarians, the risk of colorectal cancer was significantly higher among vegetarians (IRR: 1.49; 95% CI: 1.09, 2.03), whereas the risk of the other cancer sites examined did not differ significantly between vegetarians and nonvegetarians. The risk of all malignant neoplasms was nonsignificantly lower in vegetarians than in nonvegetarians (IRR: 0.93; 95% CI: 0.83, 1.04)."

Nota bene, IRR significa Incidence Rate Ratio. CI sta per Confidence interval, un'accuratezza statistica. Ringrazio Stefano per avermi aiutato.

Per cui (ma sono un profano) sembra che soffrano in media il 7% in meno di neoplasie in generale, ma addirittura il 49% in più di cancri colorettali.

Quindi se veramente è la carne l'origine di tutti i mali del mondo, ma specialmente di quello colorettale a quanto dicono quelli, come è possibile che siano i vegetariani e vegani ad ammalarsi maggiormente, e non di poco, di tale malattia?

I veri rischi di una dieta vegana sbilanciata:

A creare questo rischio nei vegani non è tanto il vegetale in sé, perché li consumiamo tutti, ma tutta una serie di problematiche legate alla malnutrizione, a carenze vitaminiche, contaminazioni e stravolgimenti del microbiota intestinale. Andiamo con ordine:

Carenza di vitamina B12:

Benché molti vegani siano convinti che la vitamina B12 nemmeno esista, questa esiste ed è molto importante per il corretto funzionamento del corpo. Ho già ampiamente parlato del suo ruolo nel tenere sano e attivo il sistema nervoso centrale a partire dal cervello, quello che voglio approfondire ora è il suo ruolo nel proteggere la riproduzione del DNA nelle cellule.

Come ben sappiamo a causare tumori e cancri è una serie di cellule il cui DNA è danneggiato e queste diventano pericolose, per questo motivo carenze di B12 possono portare ad un aumento di questi "errori" nella replica del DNA aumentando il rischio di ammalarsi.

Zinco e Ferro

I vegetali hanno zinco e ferro, ma sono meno assimilabili rispetto quelli disponibili negli alimenti di origine animale. Questo porta persone che seguono una dieta sbilanciata a sviluppare carenze, che portano ad un indebolimento del sistema immunitario e della funzione di riparazione cellulare.

Omega3

Gli Omega3 hanno una importante funzione antinfiammatoria, e come ben sappiamo uno stato di infiammazione costante è un fattore di rischio per l'organismo. Nella dieta vegana e vegetariana è pressoché inesistente in quanto reperibile principalmente nel pescato.

Eccesso di fibre

Poche fibre nella dieta sono poco salubri, ma l'eccesso opposto non diventa automaticamente sano.
Un eccesso di fibre può causare fenomeni di fermentazione intestinale, specialmente in soggetti predisposti, e causare uno stato infiammatorio dell'intestino.

Alimenti ultra processati

Non è un segreto che molti vegani consumino quantità troppo alte di alimenti ultra processati: insaccati "vegani", burger vegetali di scarsa qualità e così via. Esattamente come gli alimenti di bassa qualità con carne, questi contengono numerose sostanze nocive che in quantità elevate diventano un grosso problema per la salute: additivi, oli raffinati e zuccheri in primis.

Flora intestinale povera

Quando non comprende alcun fermento naturale la dieta vegetale porta ad un impoverimento della flora intestinale, o microbiota. Una flora intestinale sana produce una sostanza che protegge le cellule intestinali e del colon: il butirrato.
La sua carenza è un'ulteriore indebolimento delle difese contro la malattia.

Le aflatossine

Queste aflatossine sono tossine naturali prodotte da diversi funghi (Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus) e contaminano principalmente cereali, legumi, frutta secca e spezie.

Classificate nel Gruppo 1 dello IARC sono sicuramente cancerogene, anche se colpiscono principalmente il fegato possono causare uno stato infiammatorio prolungato dell'intestino causando anche tumori colorettali.

L'Italia ha dei controlli di qualità del cibo molto rigorosi e serrati, in pratica siamo sicuri riguardo il nostro cibo. Ciononostante l'EFSA ha rilevato tracce di aflatossine in diversi prodotti biologici italiani e di importazione. Insomma bisogna fare attenzione al biologico: non sempre è sinonimo di salubrità.

Questi sono tutti i fattori di rischio che portano alcuni soggetti ad un rischio aumentato del 50% di sviluppare un tumore colorettale. Ma come ho specificato nell'articolo sugli insaccati non significa che chi segue una dieta vegetale sbilanciata ha la metà di possibilità di ammalarsi, semplicemente passa da (arrotondo nuovamente) 1 possibilità su 10 mila a 1,5 possibilità su 10 mila.

Rimane però il concetto: screditano il consumo di prodotti di origine animale facendo leva sul 18% di aumento di probabilità di ammalarsi con un abuso di insaccati mentre propongono come soluzione facile una dieta che aumenta del 49% la probabilità di ammalarsi in caso sia sbilanciata.
Però la vendono come panacea di tutti i mali. Qui si apre proprio un bel problema etico.

L'accusa al formaggio e il "mito" China Study

E a questo punto salta fuori il vegano illuminato a professare la difesa perfetta della dieta sbilanciata però vegana, con l'arringa del secolo: "si ammalano perché consumano formaggio!!!".

Sicuro? Peccato che il formaggio non sia nel gruppo uno, e nemmeno nel gruppo due, dello IARC o del OMS. Peccato non sia mai stato nemmeno ipotizzato una correlazione diretta fra formaggi e tumori.

Anzi in molti casi pare sia il contrario, specialmente per il pecorino sardo che è stato scoperto avere un'azione difensiva proprio per il colon retto.

L'unica "fonte" che sostiene tale teoria del formaggio cancerogeno, contro ogni evidenza medico-scientifica, è il China Study, libercolo pieno di inesattezze guarda caso confutato a raffica da praticamente tutti.

Dalla padella alla brace

Si insomma quando un vegano estremista vi augura un male sappiate bene che è molto più propenso lui a beccarselo. Lui lo fa convinto che tu ti ammalerai mentre lui no, ma la realtà è ben diversa.

Al di là degli estremismi di augurare tumori al prossimo solo perché non segue una dieta vegana, di definire "una botte di ferro" una dieta che se sbilanciata crea più rischi di quella onnivora o peggio la mediterranea, il mio consiglio è quello di seguire una dieta sana e fare attenzione cosa si mangia, che sia di origine animale o vegetale.

Fonti e approfondimenti



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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.