Zeb89 e la bufala di Hitler scappato in Argentina

Zeb89 ha pubblicato un video in cui afferma con una certa sicurezza che Adolf Hitler non sia morto verso la fine della guerra ma che sia scappato in Argentina, vivendo fino a tarda età. E lo afferma usando documenti ufficiali dei servizi segreti degli Stati Uniti. Ma i documenti non devono fuorviare.

I dubbi sulla morte di Hitler

Fra i documenti che ha citato, facenti parte di un "faldone" digitalizzato, si parla di voci e indagini del FBI riguardo la fuga di Hitler in Argentina. Per mettere ulteriormente il tarlo del dubbio parla anche di un servizio del Guardian in cui si mette in discussione il suicidio del dittatore pazzo perché il cranio portato a casa dai russi è in realtà di una giovane donna e non di un uomo di mezza età.

Unto madonna ragazzi
Fin qui potrebbe anche sembrare plausibile, del resto J. Edgar Hoover stesso affermò che la storia era plausibile.

Ma in ogni caso affermare che sia scappato in Argentina perché "quello non è il suo pezzo di cranio" è azzardato.

Nel 2009 effettivamente dei ricercatori americani analizzarono un frammento osseo conservato dai russi e lo dichiararono di una giovane donna.

Ma nel 2018 dei ricercatori francesi ha analizzato la mandibola e i denti di Hitler constatando che effettivamente era morto nel bunker, la conclusione logica è stata che cranio e mandibola erano conservati separatamente.
Il video risale al 2015, quindi questo Kenneth non poteva ancora saperlo. Ma rimane la faccenda dei documenti del FBI.

Le indagini del FBI

La storia dei documenti ufficiali del FBI, presi da Zeb89 come da molti altri, effettivamente proviene da una fonte affidabile (FBI.GOV), ed è quantomeno una storia affascinante.

Come affermavo prima è successo che qualcuno informò Hoover (all'epoca a capo del FBI) che si sospettava che Hitler si nascondesse in Argentina. Nella pagina che Zeb89 ha linkato ci sono tantissimi documenti a riguardo e relative indagini collegate.

Ma appunto si parla di voci, testimonianze e relative indagini, non di prove!

Devo dire che tutto sommato il video di Kenneth Caselli non è fatto male ed è anche interessante, il problema però è che ha commesso una leggerezza: non ha letto il faldone di documenti fino alla fine...

Si trattava di una falsa denuncia per antipatia

Se Kenneth avesse letto tutto fino alla fine avrebbe scoperto che dopo qualche anno di indagini sulle segnalazioni di un sospettato in particolare, l'FBI ha concluso che l'informazione era falsa e quell'uomo non era il vecchio dittatore tedesco.

Dalle indagini è saltato fuori che il sospetto sia stato segnalato solamente perché aveva un forte accento tedesco e non voleva parlare del suo passato, e la persona che lo ha denunciato voleva mettere quella persona nei guai perché gli stava antipatico.

Tutto qui, come si può ben leggere nella pagina 181 dei documenti del FBI, il che fa trasparire in modo totalmente cristallino che sì c'è stato il sospetto e le denunce sono state prese sul serio, ma che queste non abbiano portato a nulla di fatto.

La pagina 185 invece è tutta un dire: un documento in cui si accusa l'informatore di tentata truffa riguardo Adolf Hitler ancora vivo, lettera inviata dal governo degli Stati Uniti e che citava in giudizio tale persona.

Insomma, benché l'FBI abbia preso sul serio testimonianze, voci e possibilità di una fuga in Argentina e abbia indagato scrupolosamente per anni tutto si è sempre rivelato falso. Queste informazioni, insieme alle scoperte del 2018, pongono fine alla leggenda secondo cui Adolf Hitler non fosse morto nel suo bunker per fuggire in Argentina.

Con buona pace del fascino della leggenda.

Il video è ancora disponibile, come dicevo prima è anche ben fatto ma va guardato con una consapevolezza più completa.
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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.