Il mito sfatato della salute dei vegani

Qualcuno ha notato che i gruppi di vegetariani/vegani negli scorsi anni godevano di miglior salute rispetto il resto della popolazione, secondo alcune statistiche non proprio approfondite. I vegani quindi hanno usato queste statistiche come cavallo di battaglia per propagandare la baggianata che mangiare carne e latticini faccia malissimo alla salute.

La nascita e il declino di un mito vegano

Come si accennava prima, negli scorsi decenni qualcuno ha notato come lo stato di salute dei vegetariani fosse mediamente migliore rispetto al resto della popolazione, con tanto di statistiche e paper a riguardo: i vegetariani soffrivano molto meno di obesità e sovrappeso, di malattie cardiocircolatorie, di cancro e avevano un'aspettativa di vita più alta.
Questo li rese sicuri che i prodotti di origine animale siano nocivi per la salute.
Ma la realtà è ben diversa, su tutti i fronti.

Se già le conclusioni erano una panzana colossale, visto che correlare il miglior stato di salute dei veg a quello che gli fa comodo è quanto più lontano possibile dal metodo scientifico, bisogna tenere conto che la dieta non è l'unico fattore da tenere in considerazione riguardo la salute... La dieta fa molto certo, mangiare bene e facendo attenzione agli inquinanti e agenti cancerogeni (specialmente al benzopirene, che si forma anche nei vegetali vorrei far notare) indubbiamente è cosa buona e giusta, ma non è l'unico parametro.

Appunto per verificare la veridicità delle affermazioni dei vegani un team di ricercatori, che in 18 anni ha tenuto d'occhio 11 mila salutisti, di cui il 43% di questi era "veg" (non si distingue fra vegetariani e vegani), ha voluto paragonare lo stato di salute dei SALUTISTI veg con quello dei SALUTISTI "onnivori".

Secondo questa ricerca le differenze dello stato di salute, a partire dalla minore propensione ad ammalarsi per finire con l'aspettativa più alta, fra i due gruppi di salutisti, sono inesistenti. Ebbene si, quando si è salutisti non importa che si sia "veg" o "onnivori", si avranno gli stessi identici benefici.

Bisogna tenere conto del fatto che generalmente negli anni '80 (ma anche prima) chi diventava vegetariano era salutista, e con salutista si intende una persona che fa attenzione a quello che mangia, non fuma e non beve (almeno non eccessivamente), e fa attività fisica, indi per cui paragonare lo stato di salute di queste persone veg ma in primo luogo salutiste con lo stato di salute del resto della popolazione era decisamente sbagliato.
Facile paragonare lo stato di salute di gente simile con quello di chi passa tutto il giorno sul divano a strafogarsi di hamburger e patatine fritte, fra una bottiglia di birra e una sigaretta!

Infatti l'incantesimo è svanito, anche se ovviamente i vegani non ammetteranno mai di aver fondato le loro convinzioni sul nulla cosmico. Ma l'importante è essere informati a dovere a riguardo: se ci tieni alla salute diventare vegano non è un'opzione. Specialmente per il modo in cui i vegani stessi intendono il salutismo: a volte bevono, fumano, mangiano patatine fritte a tutto spiano... limitarsi a non mangiare carne e uova non è salutismo.

Paper, pubblicato su PUBMED (e venitemi a dire che non è attendibile) e citato nel mio libro