Sperimentazione animale: dal 2012 al 2023 dimezzato l'uso di animali

Come ben sappiamo allo stato attuale delle cose l'impiego di modelli animali nella sperimentazione medica è indispensabile, questo non significa che i ricercatori, come vogliono darci a credere alcuni loschi figuri, non stiano facendo nulla per poter cambiare questo fatto, anzi: dal 2012 al 2023 il numero di animali usati nei test è diminuito considerevolmente.

Sperimentazione animale sempre più efficiente

Gli scienziati e i ricercatori, gli stessi denigrati, osteggiati e perseguitati dalle frange dell'animalismo estremista, si stanno impegnando da oltre trent'anni, a diminuire man mano il numero di animali impiegati nei laboratori.

Del resto si sono autoimposti questa cosa con la regola delle tre erre: Rimpiazzare, Ridurre e Rifinire.
Anche se ad alcune persone questa cosa non riesce proprio di comprenderla.

Il modello più utilizzato nella sperimentazione è un moscerino

Nel 2012, dati pubblicati oggi stesso nella gazzetta ufficiale, il numero degli animali è sceso di circa 9000 unità rispetto al 2010, nel 2011 il numero era salito di qualche punto percentuale e se vogliamo guardare questo dato la diminuzione è stata ancora più significativa, insomma nel 2012 si sono usate circa 14 mila animali in meno rispetto al 2011.
Vediamo come si è evoluto poi dal 2012 al 2013:
Animali nella sperimentazione

Animali utilizzati nella sperimentazione (2012–2023)

Anno Animali utilizzati Variazione rispetto all’anno precedente
2012~752.000
2013723.739▼ circa 28.000
2014691.666▼ circa 32.000
2015581.935▼ circa 110.000
2016607.097▲ +25.000 (leggera risalita)
2017580.073▼ circa 27.000
2018557.426▼ circa 23.000
2019548.933▼ circa 8.500
2020451.991▼ circa 97.000
2021512.296▲ +60.000 (recupero post-Covid)
2022420.506▼ circa 92.000
2023365.130▼ circa 55.000


Il trend è in continua decrescita (qualche anno fa ricordo era di 800 mila unità e rotti), e questo grazie al lavoro dei ricercatori, purtroppo chi "protesta" e fa "attivismo" pregno di falsità non ha aiutato affatto. Anzi.

Gli animalisti hanno aiutato?

Purtroppo no, anzi hanno messo i bastoni fra le ruote ai ricercatori.
Come non dimenticare il corteo contro l'istituto di ricerca Mario Negri di Milano, un centro all'avanguardia sull'uso e ricerca dei metodi cosiddetti alternativi?

Senza dimenticare l'irruzione nello stabulario di Milano in cui hanno distrutto 10 anni di ricerca sulle malattie neurodegenerative, tutto per "liberare" un centinaio di topi. Peccato che così facendo hanno reso inutile il sacrificio di probabilmente migliaia di topi, e hanno costretto i ricercatori a ripetere le ricerche sacrificandone altre migliaia.

Insomma, non solo non hanno aiutato: hanno attivamente remato contro.
Un po' un paradosso, specialmente per chi non conosce queste dinamiche, che gli "attivisti" abbiano peggiorato le cose mentre i tanto vituperati ricercatori hanno fatto in modo di dimezzare il numero di animali in poco più di 10 anni.

Da molto da riflettere.

Difendiamo la ricerca

Alla luce di questi dati di fatto l'unica soluzione possibile è quella di difendere e, se ci è possibile, finanziare la ricerca medica.

Il risultato meno evidente di questi numeri è che le cure mediche e veterinarie hanno fatto enormi passi avanti, salvando innumerevoli vite umane e animali. Nel mentre chi monta falsità, disinformazione, mistificazione e bufale sulla ricerca che ha ottenuto di concreto in merito?


Badiamo bene anche alle menzogne che potrebbero diffondere a riguardo questi numeri, siano esse di stampo denigratorio (come fecero tempo fa) siano esse di stampo trionfalistico (attribuendosi meriti che non hanno), perché è un comportamento che ho già osservato numerose volte.

Meglio non fidarsi di chi sostiene di sapere tutto sulla sperimentazione animale e poi vuol far chiudere il miglior centro che impiega e ricerca i metodi complementari (o alternativi che dir si voglia), oppure che manda in fumo le speranze dei malati gravi per "salvare" dei topi, che sono stati trovati ammassati in bacinelle lerce dentro un minuscolo cesso umido, in cui si sono moltiplicati e scannati a vicenda per il sovrappopolamento. Non sto esagerando.

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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.