Qualche tempo fa fece il giro del web una dichiarazione di Peter Singer in cui sostiene che i bambini handicappati vadano soppressi per ridurre il costo della sanità, riducendo tutto ad una analisi "costi/benefici". Subito si alzò una voce in difesa di Singer che sosteneva come la voce sia falsa e partorita dal nulla.
Potremmo definirla una inception della bufala, ma quando si ha a che fare con i gente di un certo livello questa è la prassi.
Andiamo con ordine, la filosofia (se così la possiamo definire) di Singer la conosciamo già, per cui vediamo la difesa a spada tratta di un blogger del Huffington post italiano:
"Leggenda vuole che uno dei più grandi filosofi viventi vada in giro a proporre una strana tesi: "Sopprimiamo i bimbi disabili, conteniamo i costi della sanità". Il filosofo è Peter Singer, ma a raccontare questa sua strana credenza è Sonia Tedeschi sulle pagine de Il Giornale (seguita, ma anche preceduta, da molti commentatori)"
A creare disagio è quel "uno dei più grandi filosofi viventi", già dalle prime righe si dimostra come assolutamente di parte, schieratissimo, cosa che fa capire come l'huffington post sia in realtà un blog collettivo e non una testata giornalistica (cosa che molti ogni tanto dimenticano).
"Studio Peter Singer e l'utilitarismo delle preferenze da tanti anni e sono abituato, come molti, a leggere fraintendimenti di vario genere"
Ah, quindi dovrebbe sapere tutto su Singer, bene bene. Sottolineo questo perché è molto importante al fine di questo articolo.
"In questi giorni è uscito un libro di Singer
dal titolo emblematico The Most Good You Can Do: How Effective Altruism Is Changing Ideas About Living Ethically (Yale UP, 2015) - i cui compensi sono (guarda caso) devoluti in beneficenza. Ho comprato e letto il libro, che spero sia presto tradotto, e oltre a non aver trovato traccia dell'argomento citato dalla Tedeschi (che inviterei a citare le fonti) - devo dire che ho invece letto tesi in favore di un utilitarismo completamente diverso da quello che Singer stesso proponeva negli anni '70"
Sembra più un'arringa alla Perry Mason che un articolo serio. Sostiene di non aver trovato traccia della tesi citata da Tedeschi, ed è proprio qui che casca l'asino.
"Non ci sono disabili sacrificati nelle pagine di Singer (al massimo, argomenti in favore dell'aborto in casi specifici): è ovvio che la critica viene da altrove. Vuoi vedere che è necessario trovare un pretesto per attaccare il padre dell'animalismo filosofico: tipo "ama gli animali, ma odia gli umani"?
Un titolo che è tutto un programma: bambini down da eliminare per far spazio a quelli sani, qualcosa che ricorda parecchio l'idea di un personaggio tristemente storico, che era ossessionato dall'eugenetica.
Ma hey, nell'ultimo libro non ha detto nulla di simile, quindi è innocente, dice il giornalista che giornalista non è.
Peccato che sia un fatto noto a tutti, peccato lo abbia detto in questa intervista e non "nell'ultimo libro", peccato che il libro citato nell'articolo esista realmente: Eccolo!
E non è mica finita qui.
In quest'altra fonte, di un ente federale degli Stati Uniti, si cita l'intervista in cui Peter Singer ammette impunemente che negare le cure mediche ai bambini disabili sia un metodo equo di eutanasia, in quanto i costi sanitari non portano sufficienti benefici.
Certo che, parlare di costi e benefici mentre si parla di esseri umani è parecchio contorto, e se si pensa che a dirlo è un "antispecista" il disagio non può che raddoppiare.
“I don’t want my health insurance premiums to be higher so that infants who can experience zero quality of life can have expensive treatments.”
Ipse dixit.
Il che equivale a sostenere che in Irpinia non è mai avvenuto nessun disastro perché se ci andiamo oggi stesso è tutto a posto, non si vede niente di strano.
Lui stesso dice di conoscere benissimo Peter Singer ed i suoi scritti, e se ne va in giro a tacciare di incompetenza una giornalista che parla di dati di fatto, usando come prova per avallare la propria tesi un libro che non c'entra con i precedenti, allora stai sicuramente andando di disonestà intellettuale ai massimi livelli storici.
Per cui si, Singer lo ha detto, eccome se lo ha detto.
La tesi, anzi leggenda, dice quello...
L'articolo che difende Singer inneggiando alla bufala, è una bufala

Andiamo con ordine, la filosofia (se così la possiamo definire) di Singer la conosciamo già, per cui vediamo la difesa a spada tratta di un blogger del Huffington post italiano:
"Leggenda vuole che uno dei più grandi filosofi viventi vada in giro a proporre una strana tesi: "Sopprimiamo i bimbi disabili, conteniamo i costi della sanità". Il filosofo è Peter Singer, ma a raccontare questa sua strana credenza è Sonia Tedeschi sulle pagine de Il Giornale (seguita, ma anche preceduta, da molti commentatori)"
A creare disagio è quel "uno dei più grandi filosofi viventi", già dalle prime righe si dimostra come assolutamente di parte, schieratissimo, cosa che fa capire come l'huffington post sia in realtà un blog collettivo e non una testata giornalistica (cosa che molti ogni tanto dimenticano).
"Studio Peter Singer e l'utilitarismo delle preferenze da tanti anni e sono abituato, come molti, a leggere fraintendimenti di vario genere"
Ah, quindi dovrebbe sapere tutto su Singer, bene bene. Sottolineo questo perché è molto importante al fine di questo articolo.
"In questi giorni è uscito un libro di Singer
Sembra più un'arringa alla Perry Mason che un articolo serio. Sostiene di non aver trovato traccia della tesi citata da Tedeschi, ed è proprio qui che casca l'asino.
"Non ci sono disabili sacrificati nelle pagine di Singer (al massimo, argomenti in favore dell'aborto in casi specifici): è ovvio che la critica viene da altrove. Vuoi vedere che è necessario trovare un pretesto per attaccare il padre dell'animalismo filosofico: tipo "ama gli animali, ma odia gli umani"?
Interessante questo "salvo casi specifici", chissà quali saranno questi strani casi specifici...
Singer è seriamente favorevole alla soppressione dei bambini handicappati
Come si vede da diverse fonti Peter Singer non solo lo ha sostenuto, ma lo ha ribadito più volte nel corso degli anni, vediamo alcuni stralci di un articolo de "Il Foglio" e scopriamo subito che la debole difesa è campata per aria.Un titolo che è tutto un programma: bambini down da eliminare per far spazio a quelli sani, qualcosa che ricorda parecchio l'idea di un personaggio tristemente storico, che era ossessionato dall'eugenetica.

Peccato che sia un fatto noto a tutti, peccato lo abbia detto in questa intervista e non "nell'ultimo libro", peccato che il libro citato nell'articolo esista realmente: Eccolo!
E non è mica finita qui.
In quest'altra fonte, di un ente federale degli Stati Uniti, si cita l'intervista in cui Peter Singer ammette impunemente che negare le cure mediche ai bambini disabili sia un metodo equo di eutanasia, in quanto i costi sanitari non portano sufficienti benefici.
Certo che, parlare di costi e benefici mentre si parla di esseri umani è parecchio contorto, e se si pensa che a dirlo è un "antispecista" il disagio non può che raddoppiare.
“I don’t want my health insurance premiums to be higher so that infants who can experience zero quality of life can have expensive treatments.”
Ipse dixit.
Una difesa mendace dell'antispecismo
Torniamo all'articolo di quel blogger dell'huffington post italiano: lui sostiene che Singer non ha mai detto nulla di simile in quanto nel suo ultimo libro non c'è traccia di questa filosofia.Il che equivale a sostenere che in Irpinia non è mai avvenuto nessun disastro perché se ci andiamo oggi stesso è tutto a posto, non si vede niente di strano.
Certo che questi "antispecisti" fanno dei ragionamenti molto strani...
E no, non dico "antispecista" a caso, il blogger in questione si firma "filosofo, saggista, antispecista".
Alla faccia dell'onestà intellettuale abbiamo l'ennesimo "filosofo" che per difendere l'indifendibile mente spudoratamente o non vede ad un palmo dal suo naso. Alla faccia del filosofo fra l'altro.
E no, non dico "antispecista" a caso, il blogger in questione si firma "filosofo, saggista, antispecista".
Alla faccia dell'onestà intellettuale abbiamo l'ennesimo "filosofo" che per difendere l'indifendibile mente spudoratamente o non vede ad un palmo dal suo naso. Alla faccia del filosofo fra l'altro.
Lui stesso dice di conoscere benissimo Peter Singer ed i suoi scritti, e se ne va in giro a tacciare di incompetenza una giornalista che parla di dati di fatto, usando come prova per avallare la propria tesi un libro che non c'entra con i precedenti, allora stai sicuramente andando di disonestà intellettuale ai massimi livelli storici.
Per cui si, Singer lo ha detto, eccome se lo ha detto.
La tesi, anzi leggenda, dice quello...