Pene più severe: Rocco Siffredi per gli animalisti

Rocco Siffredi si è prestato per la campagna animalista "pene più dure", con l'ovvio e lampante doppio senso che afferrerebbe perfino un omertoso. Aveva già partecipato in passato a campagne contro l'abbandono degli animali con slogan ormai storici come "se l'abbandoni ti in***o".
Le sue campagne contro l'abbandono erano anche condivisibili, visto che da ogni punto di vista il reato è un'infamata. Tradire così un animale che ha fiducia totale nel padrone è un atto infame prima di tutto, volgare stupido e va pure a peggiorare il fenomeno del randagismo.
Insomma si trattava di una campagna mediatica giusta, anche se sopra le righe.
Ma stavolta devo proprio dire che l'hanno fatta veramente grossa. E non mi riferisco alla verga di Rocco, ma alla campagna in sé.

Rocco Siffredi nudo per gli animalisti
Per quanto io sia contrario al maltrattamento animale, nonostante la diffamazione "animalista" nei miei riguardi, devo proprio dire che stavolta c'è poco di condivisibile con questa campagna...

Se la campagna si limita al membro di Rocco allora ha un grosso problema di fondo, non c'è un messaggio valido che colpisce chi legge. E' solo un doppio senso fatto da un volto noto.

E perché nessuno si accorge di sostenere solamente della vuota retorica da quattro soldi senza nessun reale appiglio e totalmente campato per aria?
In realtà non sono l'unico a pensarla così:
Perfino rizzi, del PAE, ha riconosciuto questa cosa come una buffonata fine a sé stessa, e parliamo di un animalista convinto fino all'osso.
Anche "Sbarella", semisconosciuta blogger vegana animalista convintissima, che solitamente ha idee diametralmente opposte alle mie ha salutato l'iniziativa come una boiata. E mi domando perché non riconosca anche il resto delle boiate come... boiate appunto, visto anche il modo in cui si è contraddetta recentemente ma forse mi aspetto troppo...

Vorrei anche soffermarmi sulla necessità di una campagna contro i maltrattamenti di animali: le leggi ci sono già, e non sono affatto lievi: multa da 5 mila a 30 mila euro e reclusione da 3 fino a 18 mesi, con un aggravio del 50% se a seguito dei maltrattamenti l'animale muore.
Perché inasprire pene già così severe? Inoltre non mi risulta ci sia una escalation di maltrattamenti di animali tali da giustificare una simile campagna. Ad essere maliziosi si potrebbe pensare ad una mera raccolta fondi... ma noi ci fidiamo di loro, giusto?
Insomma, siamo di fronte all'ennesima iniziativa che sembra lasciare il tempo che trova.