Diverso tempo fa confutai alcune dichiarazioni ardite di un video di propaganda che dipingeva in modo ridicolo le condizioni dei cavalli trasportati al macello. Da poco scopro che la stessa gente ha disinformato allegramente e senza prove anche sull'allevamento di suini. Ecco quindi, come nel primo caso, un'analisi oggettiva di questo ennesimo tentativo di fare disinformazione emotiva.
Ora, fermo restando che smonterò comunque punto per punto ogni cosa mostrata e dichiarata nel video, voglio sottolineare come la loro "indagine" è durata sette mesi e sono stati ispezionati 50 allevamenti suini.
E io che credevo che qualsiasi cucciolo appena nato sapesse camminare, correre, arrampicarsi e perforare la barriera del suono! Domani entro in un reparto di maternità di un qualsiasi ospedale e li faccio arrestare tutti per maltrattamento degli infanti: nessuno di loro riesce a camminare!
Dico io, ma stiamo diventando scemi?
Eh si, hai proprio trovato la soluzione: se noi non alleviamo animali loro diventano divinità immortali, non si ammalano, le cucciolate sono tutte sanissime e infine spiccheranno il volo verso il pianeta natio situato nel Shangri-La.
Tutte queste menzogne per farci sapere che gli animali muoiono. Bella scoperta!
La cosa migliore è che sostengono di fare "informazione". Alla faccia dell'informazione!
Se si deve mentire per avere prove a proprio favore allora è ovvio che di prove vere non ne esistono, e se non esistono riscontri con la realtà il caso è uno solamente.
Un video con pochissimo contesto e che punta all'emotività
Nell'"indagine", la chiamano loro, vengono mostrati quelli che loro riferiscono come "orrori", ma a conti fatti di sostanza ce n'è veramente poca.
In tutto questo tempo hanno raccolto materiale per montare, ad arte, un video di appena 6 minuti, di cui parecchio tempo si perde con l'introduzione melodrammatica, panoramiche dei luoghi ripresi e così via.
Ad occhio e croce ci sono si e no quattro minuti e mezzo di riprese degli animali.
Ad occhio e croce ci sono si e no quattro minuti e mezzo di riprese degli animali.
Tutto questo registrato in sette mesi in cinquanta allevamenti diversi. Fosse vero che tutti i miaiali sono trattati malissimo avrebbero raccolto ORE di materiale.
Affermazioni azzardate senza prove
Le immagini che riportano, a differenza di quanto affermano loro per influenzare il pubblico, non sono particolarmente efferate e non dimostrano maltrattamenti (così li "descrivono" loro, cioè non hanno prove) e nella maggior parte dei casi non danno nemmeno riferimenti legislativi.
Si limitano a dire "guarda questo guarda l'altro" senza specificare quali leggi si sarebbero infrante.
Cosa che devo essere sincero inizia a stridere un po' troppo con la realtà: mesi e mesi di lavoro, cinquanta realtà visitate, e tutto quello che pubblicano sono una decina di maiali nati morti o schiacciati dalle madri, una decina di maiali malati o feriti e una decina di maiali adulti morti.
Tutto qua! Su quante decine di migliaia di capi? Ma analizziamo comunque nel dettaglio ogni singola cosa:
La sala parto
Le immagini mostrano una sala parto dove le scrofe partoriscono. Loro affermano che le scrofe sono "prigioniere" in gabbie dove non possono nemmeno girarsi, accusano inoltre l'allevamento del fatto che non tutti i cuccioli sopravvivano e additano le dimensioni delle gabbie come causa dello schiacciamento di alcuni di loro da parte della scrofa.
Vediamo di mettere bene in chiaro le cose: quelle gabbie sono piccole appunto per evitare che le scrofe schiaccino i loro piccoli, perché capita infinite volte, quelle gabbie sono studiate appositamente per limitare al minimo la morte dei cuccioli.
Prima ne morivano molti di più, ora in percentuale se ne perdono pochissimi. Infatti non ne hanno mostrati più di tanti, dopo mesi e mesi di "indagini" e cinquanta allevamenti visitati, non è vero?
Morti che sono comunque inevitabili visto che non tutti nascono sani, e nonostante tutto alcuni di loro si infilano sotto l'enorme peso della madre, finendo spiaccicati. E allora che dovremmo fare, mettere le infermiere dietro ai maiali?
I maialini appena nati non riescono a camminare!
L'apice della disinformazione è proprio questa sparata clamorosa: "uno dei problemi più diffusi fra i neonati è la difficoltà a camminare", mostrando immagini di maialini con ANCORA LA PLACENTA ADDOSSO o il cordone ombelicale attaccato.E io che credevo che qualsiasi cucciolo appena nato sapesse camminare, correre, arrampicarsi e perforare la barriera del suono! Domani entro in un reparto di maternità di un qualsiasi ospedale e li faccio arrestare tutti per maltrattamento degli infanti: nessuno di loro riesce a camminare!
Dico io, ma stiamo diventando scemi?
I maialini impiegano almeno UN'ORA prima di imparare a muoversi, e nemmeno decentemente. Per stare in piedi devono passare almeno 3 ore. Insomma hanno proprio cucito tantissima disinformazione emotiva su qualcosa di naturale.
E' vero che magari alcuni problemi li avrebbero evitati con un controllo più attento, ma mi viene il dubbio che quello che doveva controllare fosse "l'animalista" che era più intento a fare delle riprese shock più che al benessere animale.
In gabbia a vita, ma non è vero
Il video continua con la sua disinformazione: "finito lo svezzamento le scrofe vengono portate nella sala di gestazione. Qui passano la maggior parte della loro vita". Tutto mostrando gabbie molto piccole.Ma davvero? E io credevo ci rimanessero al massimo alcune settimane, anche perché PER LEGGE non possono starci più di 30 giorni. Vengono fecondate e si attendono i risultati delle analisi: una volta confermata la gravidanza le si rimette a posto. Non rimangono li a vita.
Se lo avessero fatto sarebbero stati passabili di denuncia, e dubito che un animalista che osservava una cosa del genere non avesse denunciato, rendendosi COMPLICE.
Tumori e infezioni
Poi affermano che fra i maiali sono frequenti tumori e infezioni. Ok le infezioni, ma i tumori come li vedono semplicemente filmandoli? Sono in possesso di una tecnologia in grado di salvare milioni di vite forse?Fra l'altro non so dove vogliano andare a parare: qualsiasi essere vivente sviluppa infezioni, perfino le persone. Inoltre il numero di animali con infezioni o ferite che mostrano è veramente molto esiguo, come dicevo prima. Strana cosa per essere materiale preso da oltre "50 lager dove TUTTI gli animali stanno tenuti malissimo" eh.
"Molti maiali non resistono alle condizioni, vengono scartati e lasciati morire in agonia".
E mostrano una decina di maiali morti o moribondi. Che siano lasciati a morire però lo affermano loro: non hanno dato nessun contesto alle immagini, non sappiamo se li hanno poi soppressi in qualche maniera, se erano in attesa di soppressione o del veterinario o altro.
"Molti maiali non resistono alle condizioni, vengono scartati e lasciati morire in agonia".
E mostrano una decina di maiali morti o moribondi. Che siano lasciati a morire però lo affermano loro: non hanno dato nessun contesto alle immagini, non sappiamo se li hanno poi soppressi in qualche maniera, se erano in attesa di soppressione o del veterinario o altro.
Fra l'altro a volte i maiali hanno difetti congeniti, come tutti gli esseri viventi, e ne muoiono. Mi dicono che responsabilità ha l'allevatore in questi casi? Doveva portarlo all'ospedale e farlo operare?
Seriamente, questa gente crede che gli animali in natura non muoiano mai. E' assurdo.
Seriamente, questa gente crede che gli animali in natura non muoiano mai. E' assurdo.
Rinchiusi e in sovrannumero!
Nel video gli autori affermano che i maiali sono tutti ammassati in spazi ristretti, rinchiusi e in sovrannumero, costretti a litigare per un po' di spazio e per il cibo.
Poi, durante le immagini che usavano per dimostrare le "lotte feroci" per il cibo (che non lo erano), si vede un maiale entrare dall'esterno, una porta accessibile in ogni momento.
Ma come, hanno uno spazio esterno? Ma non erano rinchiusi? Ma non erano costretti lì dentro in sovrannumero? Guardacaso dell'esterno non ne hanno mai parlato, né hanno mostrato alcuna immagine.
Ma come, hanno uno spazio esterno? Ma non erano rinchiusi? Ma non erano costretti lì dentro in sovrannumero? Guardacaso dell'esterno non ne hanno mai parlato, né hanno mostrato alcuna immagine.
Dobbiamo diventare vegani!
Poi mostrano una ventina di maiali morti, fra cuccioli e meno piccoli, sostenendo che milioni di animali hanno bisogno che lo spettatore diventi vegan.Eh si, hai proprio trovato la soluzione: se noi non alleviamo animali loro diventano divinità immortali, non si ammalano, le cucciolate sono tutte sanissime e infine spiccheranno il volo verso il pianeta natio situato nel Shangri-La.
Tutte queste menzogne per farci sapere che gli animali muoiono. Bella scoperta!
La cosa migliore è che sostengono di fare "informazione". Alla faccia dell'informazione!
Se si deve mentire per avere prove a proprio favore allora è ovvio che di prove vere non ne esistono, e se non esistono riscontri con la realtà il caso è uno solamente.
Se le immagini non sono accompagnate da dati, contesto o riferimenti normativi, non è informazione: è suggestione.
Tanto che, nemmeno selezionando a malapena 4 o 5 minuti di riprese accumulate in MESI da CINQUANTA allevamenti sono riusciti a sostenere visivamente la loro versione.
Fonti e approfondimenti
Per chi desidera approfondire il dibattito sull’allevamento suinicolo in Italia e le recenti polemiche legate ai video di denuncia, ecco alcune fonti affidabili e contrastanti:
- LAV – Report e testimonianza sulla sofferenza dei maiali: descrive l’inchiesta condotta da Giulia Innocenzi e il team di Food for Profit, con immagini raccolte in 50 allevamenti italiani.
- Assosuini – Replica alle accuse di disinformazione: analizza le immagini trasmesse da Report, evidenziando la mancanza di contesto, la provenienza frammentata e il rispetto delle normative da parte degli allevatori.
- Rai News – Denuncia di Animal Equality: presenta l’esposto in Procura e le immagini girate in un allevamento del Cremonese, con interviste e commenti dell’associazione.
Nota: le immagini di denuncia, se non accompagnate da dati, riferimenti normativi e contesto temporale, non costituiscono informazione oggettiva. La disinformazione emotiva può distorcere la percezione pubblica e danneggiare ingiustamente interi settori produttivi. È fondamentale distinguere tra casi isolati e sistematici, e tra propaganda e documentazione verificabile.