Palmone: Trovare e perdere l'amore
Palmone, il nostro amico veganimalardo convinto, di "mestiere" fa il disoccupato cruelty free (cioè non lavora per sporche aziende che sfruttano o uccidono animali, cioè tutto il mondo), il vegan coach, lo scrittore e l'attivista. Oggi racconto una delle sue (dis)avventure!
Palmone era vegano, ma aveva un problema... nonostante la sua scelta di vita vegarda gli avesse donato un possente fisico flaccido molliccio glabro a pera, un quoziente intellettivo che fa invidia ad un roditore cerebroleso, un colorito pallido mummia ammuffita e un'aspettativa di vita di 10 anni vissuti malissimo gli mancava qualcosa...
Era felice, come ogni vegano malnutrito senza più denti ne capelli mentre si regge a malapena in piedi e piange per aver calpestato una lumaca, ma sentiva che qualcosa gli mancava...
Per tanto tempo, anni, si è domandato cosa fosse quel problema...
Gli amici non gli mancavano: ogni fine settimana andava alle manifestazioni di strada organizzate dai disadattati vegani, e se ne vantava! Andava in giro mostrando fiero le foto di lui che "ballava" sostenendo che essere vegardi rende felici e leggeri, anche se la maggior parte del tempo la passava a urlare inalberato come una biscia e partecipava a lunghissimi piagnistei organizzati in cui i vegardi si piazzavano di fronte uno schermo e guardavano foto di animali morti.
Non gli mancavano nemmeno i successi professionali, visto il grande numero di disadattati che si complimentavano delle sue "lotte" e il numero sempre crescente di copertoni che squarciava con un coltello cruelty free, rigorosamente di notte e nascosto come un sorcio.
Però poi si ricordò di quel singolo momento di felicità, di completezza e serenità, che ebbe quando nella sua vita al sedano, seitan, rabbia e piagnistei si aggiunse una ragazza...
Quella splendida creatura denutrita e pallida con carenza di B12 aveva illuminato la sua vita, peccato che sia rimasta solo due giorni per poi scaricarlo...
Ma nonostante la brevità di quell'attimo potesse far male, anche se non di più di una cagata dopo una cena a base di fagioli, cipolle, peperoncino e cannella, così come faceva male ricordarlo, ora Palmone sapeva cosa cercare!!!
Corse a prendere un animale... le donne sono umane e gli umani fanno schifo. La ragazza lo aveva lasciato quindi cercava un animale, che non lo avrebbe mai tradito!
Andò in un negozio di animali e parlò con il proprietario, trattenendo la rabbia verso il bastardo negriero torturatore: "Scusi, avete per caso animali da compagnia?"
Il proprietario lo guardò stranito e disse "Sei entrato in un negozio di animali, non in un mercato del bestiame da allevamento, qua sono tutti animali da compagnia!"
Palmone non urlò gli slogan per la chiusura degli allevamenti agitandosi come un babbuino in calore solamente perché per arrivare al negozio aveva consumato quasi tutte la calorie che aveva in corpo, e mancava poco che cominciasse l'autofagia, allora con malcelata rabbia cercò di spiegarsi meglio: "La compagnia che cerco io è diversa! Gli animali sono come noi! Siamo fratelli! Voglio un animale femmina e i cinquestelle mi danno ragione!11 MATRIMONIO INFRASPECIEH!!!11" e mentre urlava sbatteva le mani sopra il bancone e saltava come un macaco, solo che ad essere rosso non era il suo sedere ma la faccia. Lo spettacolo durò poco però, visto che Palmone finì le energie e svenne cadendo rovinosamente a terra.
Il proprietario del negozio, che a causa della crisi non disdegnava di certo i soldi di Palmone, gli fece bere un succo di frutta, che grazie agli zuccheri velocemente assorbiti lo fece rinvenire in poco tempo.
Una volta rinvenuto Palmone disse: "continuiamo gli affari" ma mentre si rialzava vide la scatola del succo di frutta, che conteneva del letale e velenosissimo zucchero, e sussurrò al negoziante i peggiori auguri di morte che si possano immaginare. Il negoziante non si curò nemmeno di ascoltarlo...
Palmone guardò diversi animali: le tartarughe erano troppo fredde, mostravano pochi sentimenti, anche se in cuor suo sapeva che il modo in cui l'animale respirava era dimostrazione di puro amore e sentimento che gli umani sporchi e bastardi non potevano nemmeno immaginare.
Andò male anche con gli uccellini... i gatti non li voleva nemmeno perché schiavi della propaganda della cultura carnea e meritavano di morire in quanto mangiacarogne, ma non li uccideva in quanto animali pucciosi.
Mancavano solo conigli e cavie. Palmone stava giocando felice con la coniglia, ben conscio della reputazione di ninfomani di cui godono tali animali, ma la cavia stupì tutti: si avventò su palmone e lo limonò con ardore! In realtà la cavia andò a sgranocchiare un pezzo di verdura rimasto incastrato fra i denti malmessi di Palmone, ma se prese il respirare di una tartaruga come segno di amore cosmico figuriamoci come prese il gesto della cavia.
Infatti fu colpo di fulmine! Palmone cadde in un profondo stato di estasi e gaudio.
Era come un sogno, felicità pura! Ad un certo punto vide perfino la luce divina del sacro cavolo d'argento, calda ed avvolgente... poi si riprese e scoprì che erano le luci del dottore: gli zuccheri erano finiti di nuovo ed era entrato in uno stato delirante allucinatorio.
Tornò a casa, dopo aver augurato le peggiori morti ai medici che gli avevano somministrato farmaci sperimentati sugli animali, ma era felice: con sé aveva la sua nuova fiamma, la cavia che aveva chiamato verdury, dimostrando una fantasia da far impallidire Walt Disney in persona.
La vita con verdury era meravigliosa: Palmone aveva qualcuno con cui limonare appena sveglio, e la cosa faceva cominciare con una nuova luce le giornate grame passate a piangere di fronte a foto di animali al macello, sangue e maltrattamenti. Era felice, tanto felice che perfino i maiali con un chiodo piantato nel cervello sembravano sorridenti ai suoi occhi!
Palmone lasciava pascolare verdury per tutta la casa, mentre le parlava con il classico tono di voce che ha l'animalardo nei confronti di un animale: pucci pucci fru fru, toni di voce capaci di risvegliare l'istinto predatorio di una vacca trasformandola in una feroce macchina di morte. A quanto pare anche la cavia era impaurita, e circolava rasente ai muri cercando un riparo o un nascondiglio in cui sentirsi al sicuro. Ma siccome muoveva le zampine il nostro Palmone credeva che l'animale fosse felicissimo!
Voleva tanto bene alla sua nuova compagna che le faceva anche il bagnetto!
La storia d'amore era talmente profonda che iniziò a rendere partecipi della cosa i suoi amici vegardi pubblicando online foto e video di loro che limonano e si abbracciano.
Per cinque minuti al giorno i vegardi si distolsero da immagini cruente di morte e odio e andarono a vedere qualcosa di leggermente più normale, e la cosa poteva non essere male.
Ma oltre ai vegardi altra gente notò i video, gente malefica: veri e propri diavoli con sembianze quasi umana, pagati dall'industria della karn€ per screditare i vegardi e le loro convinzioni. Uno sporco vivisettore! Augusto!
Augusto scrisse sulla sua pagina facebook che la cavia era maltrattata, che farle il bagnetto era dannoso per la salute dell'animale e che se avesse continuato così questa sarebbe morta in poco tempo. Palmone vide i suoi post di odio e menzogna e andò su tutte le furie: "quefti sporghi mangiacaronie... e le loro gaffade... sono stanco..." era sull'orlo dello svenimento, così mangiò due carote e aspettò mezz'ora che si riprendesse, e una volta rimesso fece un video in cui insultava pesantemente Augusto:
"Brutto bastardo non cercare la mia famiglia!!!1" disse come prima cosa "altrimenti ti vengo a cercare!!! Mi sono comprato 5 chili di carote, posso fare perfino 500 metri a piedi! STAI ATTENTO!!1" intimò al suo prezzolato e disonesto nemico.
Pubblicò il filmato, convinto che le minacce di qualcuno che ha una così massiccia riserva di vegetali per alimentarlo e che ha squarciato oltre 30 copertoni avrebbe fatto cagare sotto qualsiasi associazione disonesta con alle spalle miliardi di fatturato mensili.
Ma non fu così... e non solo Augusto replicò a Palmone, ma ci si mise anche un suo amico: il gestore di un blog asservito alla lobby della carne e dei cacciatori, uno scrittore fallito noto alle cronache nere del paese che vendeva la sua penna e insultava i salvatori del mondo affetti da flatulenza. Scrittore talmente fallito che si permise anche di criticare in modo aspro l'opera magna letterale di Palmone! Un affronto dopo l'altro.
Anche lui affermò che la cavia fosse in pericolo di vita, ma Palmone si dimostrò superiore e disse che non avrebbe nemmeno perso tempo a querelarlo per farlo sbattere in galera ma avrebbe riso di lui.
Passò qualche tempo, Palmone stufatosi degli attacchi pagati a cotimo da Pig Farma e la loppy della karn€ si ritirò ad un attivismo quasi privato, continuando a passare il tempo con verdury, anche se trovava fastidioso il fatto che non fosse ancora rimasta incinta.
Un giorno però accadde la tragedia: verdury morì male, sotto atroci sofferenze.
Palmone, affranto e distrutto dal dolore e forse anche dalla malnutrizione, andò dal veterinario chiedendogli perché la sua amata, trattata in modo perfetto, sia potuta morire così giovane: "aveva solo due anni! Le cavie ne vivono anche otto!!1 Per caso qualche mangiacarogne le ha dato karn€? Un erbivoro è immortale!11 Karn€ cancro malattie morte AAAAAHH!", Palmone era completamente impazzito, allora il veterinario gli fece una dose di tranquillante e una flebo di glucosio, visto che se fosse morto nel suo studio avrebbe avuto non pochi problemi nello spiegare al CITES che si tratta di un essere quasi umano e non un lemure gigante glabro del Madagascar importato illegalmente dai bracconieri in quanto non registrato e senza microchip.
Quando il lemur... Palmone rinvenne il veterinario aveva finito con l'autopsia, e si avvicinò a lui:
"So cosa è successo, ma queste informazioni potrebbero non piacerle"
"Lo sapevo, è un gombloddo di Augusto!"
"No signore, l'animale è stato maltrattato"
"Da augusto!"
"No, da lei... vede, fare il bagno alle cavie è peri..." il veterinario non fece in tempo a finire la frase che lesse l'odio e il fanatismo nello sguardo di Palmone. Stava per esplodere.
Il veterinario, che ha avuto a che fare molte volte con disgraziati simili, capì l'andazzo e si corresse:
"Verdury era vegana, e la dieta vegana è disintossicante. Ad un certo punto si è disintossicata troppo in fretta e ha finito col morire, ma morendo priva di tossine della karn€ è diventata la concubina del sacro cavolo d'argento. Non poteva fare null'altro, a parte non curarla per farla vivere più a lungo, negandole però lo status di divinità del pantheon vegardo... credo sia più felice a fianco al cavolo d'argento piuttosto che a fianco a lei, senza offesa ovviamente. Mi deve 500 euro, e non accetto ritardi".
Palmone venne rincuorato dalle parole del veterinario, a parte la parcella che stranamente comprendeva una voce che si riferiva ad una flebo mai vista prima, benché fosse rimasto di nuovo solo sapeva di aver allevato così bene Verdury che in pochissimo tempo questa è diventata una semidivinità quasi al pari del sacro cavolo d'argento. Nessuna gioia poteva essere più grande di quella, anche se ogni tanto qualche sporco mangiacarogne andava a punzecchiarlo dicendogli: "l'hai uccisa! maltrattamento animale! Meriti la galera sporco assassino!".
Palmone era vegano, ma aveva un problema... nonostante la sua scelta di vita vegarda gli avesse donato un possente fisico flaccido molliccio glabro a pera, un quoziente intellettivo che fa invidia ad un roditore cerebroleso, un colorito pallido mummia ammuffita e un'aspettativa di vita di 10 anni vissuti malissimo gli mancava qualcosa...
Era felice, come ogni vegano malnutrito senza più denti ne capelli mentre si regge a malapena in piedi e piange per aver calpestato una lumaca, ma sentiva che qualcosa gli mancava...
Per tanto tempo, anni, si è domandato cosa fosse quel problema...
Gli amici non gli mancavano: ogni fine settimana andava alle manifestazioni di strada organizzate dai disadattati vegani, e se ne vantava! Andava in giro mostrando fiero le foto di lui che "ballava" sostenendo che essere vegardi rende felici e leggeri, anche se la maggior parte del tempo la passava a urlare inalberato come una biscia e partecipava a lunghissimi piagnistei organizzati in cui i vegardi si piazzavano di fronte uno schermo e guardavano foto di animali morti.
Non gli mancavano nemmeno i successi professionali, visto il grande numero di disadattati che si complimentavano delle sue "lotte" e il numero sempre crescente di copertoni che squarciava con un coltello cruelty free, rigorosamente di notte e nascosto come un sorcio.
Però poi si ricordò di quel singolo momento di felicità, di completezza e serenità, che ebbe quando nella sua vita al sedano, seitan, rabbia e piagnistei si aggiunse una ragazza...
Quella splendida creatura denutrita e pallida con carenza di B12 aveva illuminato la sua vita, peccato che sia rimasta solo due giorni per poi scaricarlo...
Ma nonostante la brevità di quell'attimo potesse far male, anche se non di più di una cagata dopo una cena a base di fagioli, cipolle, peperoncino e cannella, così come faceva male ricordarlo, ora Palmone sapeva cosa cercare!!!
Corse a prendere un animale... le donne sono umane e gli umani fanno schifo. La ragazza lo aveva lasciato quindi cercava un animale, che non lo avrebbe mai tradito!
Andò in un negozio di animali e parlò con il proprietario, trattenendo la rabbia verso il bastardo negriero torturatore: "Scusi, avete per caso animali da compagnia?"
Il proprietario lo guardò stranito e disse "Sei entrato in un negozio di animali, non in un mercato del bestiame da allevamento, qua sono tutti animali da compagnia!"
Palmone non urlò gli slogan per la chiusura degli allevamenti agitandosi come un babbuino in calore solamente perché per arrivare al negozio aveva consumato quasi tutte la calorie che aveva in corpo, e mancava poco che cominciasse l'autofagia, allora con malcelata rabbia cercò di spiegarsi meglio: "La compagnia che cerco io è diversa! Gli animali sono come noi! Siamo fratelli! Voglio un animale femmina e i cinquestelle mi danno ragione!11 MATRIMONIO INFRASPECIEH!!!11" e mentre urlava sbatteva le mani sopra il bancone e saltava come un macaco, solo che ad essere rosso non era il suo sedere ma la faccia. Lo spettacolo durò poco però, visto che Palmone finì le energie e svenne cadendo rovinosamente a terra.
Il proprietario del negozio, che a causa della crisi non disdegnava di certo i soldi di Palmone, gli fece bere un succo di frutta, che grazie agli zuccheri velocemente assorbiti lo fece rinvenire in poco tempo.
Una volta rinvenuto Palmone disse: "continuiamo gli affari" ma mentre si rialzava vide la scatola del succo di frutta, che conteneva del letale e velenosissimo zucchero, e sussurrò al negoziante i peggiori auguri di morte che si possano immaginare. Il negoziante non si curò nemmeno di ascoltarlo...
Palmone guardò diversi animali: le tartarughe erano troppo fredde, mostravano pochi sentimenti, anche se in cuor suo sapeva che il modo in cui l'animale respirava era dimostrazione di puro amore e sentimento che gli umani sporchi e bastardi non potevano nemmeno immaginare.
Andò male anche con gli uccellini... i gatti non li voleva nemmeno perché schiavi della propaganda della cultura carnea e meritavano di morire in quanto mangiacarogne, ma non li uccideva in quanto animali pucciosi.
Mancavano solo conigli e cavie. Palmone stava giocando felice con la coniglia, ben conscio della reputazione di ninfomani di cui godono tali animali, ma la cavia stupì tutti: si avventò su palmone e lo limonò con ardore! In realtà la cavia andò a sgranocchiare un pezzo di verdura rimasto incastrato fra i denti malmessi di Palmone, ma se prese il respirare di una tartaruga come segno di amore cosmico figuriamoci come prese il gesto della cavia.
Infatti fu colpo di fulmine! Palmone cadde in un profondo stato di estasi e gaudio.
Era come un sogno, felicità pura! Ad un certo punto vide perfino la luce divina del sacro cavolo d'argento, calda ed avvolgente... poi si riprese e scoprì che erano le luci del dottore: gli zuccheri erano finiti di nuovo ed era entrato in uno stato delirante allucinatorio.
Tornò a casa, dopo aver augurato le peggiori morti ai medici che gli avevano somministrato farmaci sperimentati sugli animali, ma era felice: con sé aveva la sua nuova fiamma, la cavia che aveva chiamato verdury, dimostrando una fantasia da far impallidire Walt Disney in persona.
La vita con verdury era meravigliosa: Palmone aveva qualcuno con cui limonare appena sveglio, e la cosa faceva cominciare con una nuova luce le giornate grame passate a piangere di fronte a foto di animali al macello, sangue e maltrattamenti. Era felice, tanto felice che perfino i maiali con un chiodo piantato nel cervello sembravano sorridenti ai suoi occhi!
Palmone lasciava pascolare verdury per tutta la casa, mentre le parlava con il classico tono di voce che ha l'animalardo nei confronti di un animale: pucci pucci fru fru, toni di voce capaci di risvegliare l'istinto predatorio di una vacca trasformandola in una feroce macchina di morte. A quanto pare anche la cavia era impaurita, e circolava rasente ai muri cercando un riparo o un nascondiglio in cui sentirsi al sicuro. Ma siccome muoveva le zampine il nostro Palmone credeva che l'animale fosse felicissimo!
Voleva tanto bene alla sua nuova compagna che le faceva anche il bagnetto!
La storia d'amore era talmente profonda che iniziò a rendere partecipi della cosa i suoi amici vegardi pubblicando online foto e video di loro che limonano e si abbracciano.
Per cinque minuti al giorno i vegardi si distolsero da immagini cruente di morte e odio e andarono a vedere qualcosa di leggermente più normale, e la cosa poteva non essere male.
Ma oltre ai vegardi altra gente notò i video, gente malefica: veri e propri diavoli con sembianze quasi umana, pagati dall'industria della karn€ per screditare i vegardi e le loro convinzioni. Uno sporco vivisettore! Augusto!
Augusto scrisse sulla sua pagina facebook che la cavia era maltrattata, che farle il bagnetto era dannoso per la salute dell'animale e che se avesse continuato così questa sarebbe morta in poco tempo. Palmone vide i suoi post di odio e menzogna e andò su tutte le furie: "quefti sporghi mangiacaronie... e le loro gaffade... sono stanco..." era sull'orlo dello svenimento, così mangiò due carote e aspettò mezz'ora che si riprendesse, e una volta rimesso fece un video in cui insultava pesantemente Augusto:
"Brutto bastardo non cercare la mia famiglia!!!1" disse come prima cosa "altrimenti ti vengo a cercare!!! Mi sono comprato 5 chili di carote, posso fare perfino 500 metri a piedi! STAI ATTENTO!!1" intimò al suo prezzolato e disonesto nemico.
Pubblicò il filmato, convinto che le minacce di qualcuno che ha una così massiccia riserva di vegetali per alimentarlo e che ha squarciato oltre 30 copertoni avrebbe fatto cagare sotto qualsiasi associazione disonesta con alle spalle miliardi di fatturato mensili.
Ma non fu così... e non solo Augusto replicò a Palmone, ma ci si mise anche un suo amico: il gestore di un blog asservito alla lobby della carne e dei cacciatori, uno scrittore fallito noto alle cronache nere del paese che vendeva la sua penna e insultava i salvatori del mondo affetti da flatulenza. Scrittore talmente fallito che si permise anche di criticare in modo aspro l'opera magna letterale di Palmone! Un affronto dopo l'altro.
Anche lui affermò che la cavia fosse in pericolo di vita, ma Palmone si dimostrò superiore e disse che non avrebbe nemmeno perso tempo a querelarlo per farlo sbattere in galera ma avrebbe riso di lui.
Passò qualche tempo, Palmone stufatosi degli attacchi pagati a cotimo da Pig Farma e la loppy della karn€ si ritirò ad un attivismo quasi privato, continuando a passare il tempo con verdury, anche se trovava fastidioso il fatto che non fosse ancora rimasta incinta.
Un giorno però accadde la tragedia: verdury morì male, sotto atroci sofferenze.
Palmone, affranto e distrutto dal dolore e forse anche dalla malnutrizione, andò dal veterinario chiedendogli perché la sua amata, trattata in modo perfetto, sia potuta morire così giovane: "aveva solo due anni! Le cavie ne vivono anche otto!!1 Per caso qualche mangiacarogne le ha dato karn€? Un erbivoro è immortale!11 Karn€ cancro malattie morte AAAAAHH!", Palmone era completamente impazzito, allora il veterinario gli fece una dose di tranquillante e una flebo di glucosio, visto che se fosse morto nel suo studio avrebbe avuto non pochi problemi nello spiegare al CITES che si tratta di un essere quasi umano e non un lemure gigante glabro del Madagascar importato illegalmente dai bracconieri in quanto non registrato e senza microchip.
Quando il lemur... Palmone rinvenne il veterinario aveva finito con l'autopsia, e si avvicinò a lui:
"So cosa è successo, ma queste informazioni potrebbero non piacerle"
"Lo sapevo, è un gombloddo di Augusto!"
"No signore, l'animale è stato maltrattato"
"Da augusto!"
"No, da lei... vede, fare il bagno alle cavie è peri..." il veterinario non fece in tempo a finire la frase che lesse l'odio e il fanatismo nello sguardo di Palmone. Stava per esplodere.
Il veterinario, che ha avuto a che fare molte volte con disgraziati simili, capì l'andazzo e si corresse:
"Verdury era vegana, e la dieta vegana è disintossicante. Ad un certo punto si è disintossicata troppo in fretta e ha finito col morire, ma morendo priva di tossine della karn€ è diventata la concubina del sacro cavolo d'argento. Non poteva fare null'altro, a parte non curarla per farla vivere più a lungo, negandole però lo status di divinità del pantheon vegardo... credo sia più felice a fianco al cavolo d'argento piuttosto che a fianco a lei, senza offesa ovviamente. Mi deve 500 euro, e non accetto ritardi".
Palmone venne rincuorato dalle parole del veterinario, a parte la parcella che stranamente comprendeva una voce che si riferiva ad una flebo mai vista prima, benché fosse rimasto di nuovo solo sapeva di aver allevato così bene Verdury che in pochissimo tempo questa è diventata una semidivinità quasi al pari del sacro cavolo d'argento. Nessuna gioia poteva essere più grande di quella, anche se ogni tanto qualche sporco mangiacarogne andava a punzecchiarlo dicendogli: "l'hai uccisa! maltrattamento animale! Meriti la galera sporco assassino!".