Scie chimiche e la "neve chimica"

Da qualche tempo quei geniacci degli sciachimisti, cioè i pagliacci che credono alle scie chimiche, stanno andando in giro a dire che la neve che cade in inverno non è normale acqua congelata in fiocchi ma è "chimica", fatta cioè di polimeri e le altre diavolerie che si sono inventati.
Per provarlo avvicinano la neve ai fornelli sostenendo come sia anormale il fatto che non si sciolga subito...


Ora non starò qui a spiegare le regole della termodinamica perché sono sicuro che uno di loro lo sottolineerebbe con un "che culo, scrivono delle regole che guarda caso gli tornano comode!!1", perché per qualcuno capire che il calore si distribuisce omogeneamente è un'impresa mentale titanica.

Andrò a spiegare la cosa in modo molto "terra terra", così che anche gli sciachimisti lo capiscano. Forse...

Quindi parto con l'affermazione di uno di loro che, come dicevo prima, ha preso la neve da fuori e l'ha avvicinata alla fiamma dei fornelli della cucina. Ma non per intero, appena 3 "lingue" di fuoco, e nel mentre diceva "questa neve è piena di alluminio a quest'ora dovrebbe essere sciolta!"

Prima di tutto quella che ha in mano non è più neve, visto che è stata pressata tanto che è diventata un blocco di ghiaccio più o meno omogeneo. E si vede chiaramente.
La differenza fra una palla di neve ed un blocco di ghiaccio è sostanziale...

Cosa c'entra? C'entra eccome... basti pensare al macinato o alla legna: la carne macinata va conservata accuratamente e consumata in breve tempo altrimenti si rovina, mentre la legna brucia in base alla dimensione, i pezzi grossi bruciano molto più lentamente dei pezzi piccoli (a parità di peso di legna arsa). Più superficie è esposta a qualsiasi agente esterno più ne subisce gli effetti.

Questo significa che un blocco solido di ghiaccio è molto più resistente della neve, anche al calore.
Per cui non poteva sciogliersi in pochi istanti.

In secondo luogo il ghiaccio sublima, per cui al geniaccio in questione sembrava che non si stesse sciogliendo nonostante in pochissimi minuti quella palla si è ridotta della metà. Ma non se ne è accorto e ha pure affermato che "è il 90% di prima, ci mette troppo!".

Racconto un aneddoto: quando ero bambino ho visto gente "sbrinare" la cella frigo di un negozio. Le celle frigo non si liberano dal ghiaccio usando un cucchiaio o una paletta come il freezer di casa, ma ci vai con la vanga e con la zappa. Hanno preso lastre di ghiaccio spesse più di un centimetro e le hanno buttate a terra dritte sotto la cocente luce del sole, ricordo che era estate.
Secondo quanto affermato dagli sciachimisti con la "neve chimica" quel ghiaccio si sarebbe dovuto sciogliere in cinque minuti, ma quello è rimasto sotto il sole al caldo per ORE. Certo, non grande quanto all'inizio, ma dopo due che sono passato di nuovo a controllare ce n'era ancora parecchio.

Non può essere credibile prendere una palla compatta di ghiaccio, metterla sopra il fornello da cucina e vedendo che non si scioglie in un minuto affermare "non è normale".

Ci sono inoltre tanti altri principi per cui la palla non si è sciolta, e anche perché il dito del genio non si è bruciato anche se ha toccato la fiamma per alcuni secondi e non se ne è nemmeno accorto, ma lascio queste considerazioni a chi è più ferrato di me in materia, faccio solo notare che è successo.

L'ennesima prova che le teorie sulle scie chimiche sono fatte e prese per buone da ignoranti abissali.
E alla fine ci ho fatto pure un video sopra!