Di Battista propone di vietare la carne

Ogni tre per due salta fuori un genio del male a ripetere le solite baggianate trite e ritrite, ma soprattutto smentite, sul "danno ambientale" causato dalla carne. Stavolta è stato un parlamentare grillino, Di Battista, che ha rifilato la pappardella sotto forma di disastro ambientale dal suo account Facebook.

Dichiarazioni senza alcuna prova

Bando alle ciance e vediamo una per una le dichiarazioni di questo personaggio:

"Le monocoltivazioni di cereali rivolte agli allevamenti intensivi sono una delle cause dell'abbandono delle campagne da parte dei contadini che si riversano nelle periferie degradate delle città per poi fuggire direzione UE o USA. Ci avevate mai pensato?"

E come funzionerebbe la cosa? Perché detta così non è spiegato e il senso è praticamente inesistente.
Se questi hanno una produzione agricola che rende denaro, in quanto c'è richiesta del prodotto, perché dovrebbe mandare gente nelle periferie degradate?
E' la prima volta che sento che il lavoro causa povertà.

"Avete mai pensato che gli allevamenti intensivi di bovini sono responsabili dell'effetto serra e di quei cambiamenti climatici che producono siccità e desertificazione ovvero cause dell'immigrazione clandestina?"

Ha mai pensato di informarsi seriamente e scoprire che magicamente non è vero un tubo di quanto ha ripetuto a pappagallo? Parlamentare strapagato?
Come ho già detto, sia nel blog che nel libro, il totale dei gas serra emessi dall'agricoltura è del 14%, e le emissioni per gli allevamenti sono comprese in quel totale.

Come si fa ad attribuire cambiamenti climatici ai soli allevamenti di bovini che rappresentano si e no il 4% del totale delle emissioni? Roba che le nostre abitazioni ed edifici commerciali impattano per l'8%? Che facciamo allora, spianiamo le case o le città?
Seriamente, sono perfino stufo di ripetere queste cose.

Per produrre una proteina animale ne servono sette vegetali?

Dibba continua con la scarrellata di inesattezze:
"Avete mai pensato a quanto il consumo occidentale di carne (per produrre una proteina animale ne occorrono 7 vegetali) abbia spinto classi dirigenti africane a disincentivare l'agricoltura di sussistenza la cui perdita causa povertà, altra responabile dell'immigrazione clandestina?"

Menzogna. Pura e semplice menzogna.
Prima di tutto, e lo ripeto per la due millesima volta, di tutti i vegetali che si danno agli animali solo il 10% potrebbero essere per noi commestibili, tutto il resto sono principalmente scarti della produzione agricola a destinazione umana. Quindi sinceramente ne ho le scatole piene di leggere di questi paragoni.

Rimando a quanto ho scritto nell'immagine: se per percorrere 50 km in macchina servono 10 litri di benzina mentre per fare 50 km a piedi si bevono 5 litri di acqua non puoi affermare che conviene andare a piedi bevendo benzina. Perché è questo che stanno dicendo: le "proteine vegetali" di cui parlano si trovano al 90% sotto forma di cellulosa. Che non digeriamo.

Agricoltori poveri per colpa della cotoletta

Arriviamo alla questione "disincentivazione degli agricoltori per colpa della carne".

Si tratta di una affermazione che lascia il tempo che trova, ma soprattutto è tutto da dimostrare! Affermazioni fatte a vanvera non modificano la realtà.
Vediamo cosa scrive la FAO a proposito (ente schierato fra l'altro):

"Il rapporto fa notare che in molti paesi a basso e medio reddito i contadini sono spesso disincentivati a investire.  Sono molti infatti i fattori che riducono drasticamente gli incentivi a farlo: cattiva amministrazione governativa, assenza di regole giuridiche, alti livelli di corruzione, diritti fondiari incerti, pratiche commerciali arbitrarie, tassazione agricola alta rispetto ad altri settori, qualità e livelli inadeguati di infrastrutture e servizi pubblici. I piccoli contadini devono poi fare i conti con altre e gravi difficoltà, tra cui situazioni di povertà estrema, diritti fondiari deboli e scarso accesso ai mercati e ai servizi finanziari."

Dove ha letto che tutto questo è colpa della carne lo sa solo lui, anche perché ha tenuto le sue fonti ben segrete. Talmente segrete che dubito esistano, sospetto fortemente abbia riportato un rigurgito mendace di parte scritto da qualcuno fin troppo idealizzato.

Ma soprattutto: chi dice che se io mi mangio una fetta di mortadella fatta in ITALIA da maiali ITALIANI sto andando a impoverire il contadino povero in Africa?
Come dicono i grillini: SVEGLIAAAAAAAAA!

Correlazioni senza senso: e l'industria?

Concludiamo con la sua domanda poco retorica e molto stupida:
"Avete mai pensato che molte guerre vengono combattute per il rifornimento idrico fondamentale per l'industria della carne?"

Mi domando perché questa gente parli sempre del consumo idrico della carne e mai di altro.
A parte che la carne consuma un 8-10% delle risorse idriche mentre l'agricoltura il 60%.
A parte che maliziosamente non parlano mai delle acque grigie perché l'agricoltura inquina molta più acqua rispetto l'allevamento.
Perché non paragonano mai la carne con la produzione industriale?

La carne, dicevo prima, consuma un 8-10% delle risorse idriche, di cui molte tornano nel ciclo pulite, mentre la produzione industriale di beni ne consuma il 20%, di cui molti settori come il tessile inquinano in maniera massiccia.

Perfino l'uso domestico consuma il 10% delle risorse, ma non ho mai sentito nessuno urlare di farsi docce più brevi, adottare un sistema di irrigazione del giardino efficiente e così via.

Sempre e solo a tuonare contro la carne. Io sinceramente sospetto ci siano interessi economici enormi dietro tutto questo, dal mio punto di vista non ci sono molte altre spiegazioni.

E con questa concludo rimandando al mio articolo in cui dimostro come l'agricoltura in realtà necessita di più risorse idriche rispetto l'allevamento.

Approfondimenti

Water footprint: sito che riporta il consumo idrico per settore, indicando anche quanta acqua viene inquinata

FAO: rapporto globale sulle crisi alimentari - fra le ragioni la carne non è menzionata.
La mia foto
Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.