Cos'è l'urinoterapia e perché è pseudo medicina

Secondo alcuni "naturopati" e ciarlatani vari l'urina sarebbe "distillato di sangue" e quindi "la forma più pura di medicina naturale esistente", secondo questa premessa si sono inventati "l'urinoterapia" che promette mari e monti. Promesse su basi scientifiche non può mantenere: 

Non è una vera terapia

A scapito del nome altisonante che hanno scelto i ciarlatani, questa pratica non è una vera terapia:

La pratica consiste semplicemente nel bere la propria urina. Niente di più niente di meno.
Secondo i "naturopati" la nostra urina contiene numerose sostanze benefiche quali antibiotici, sali minerali e vitamine.

Sinceramente non so proprio dove si siano tirati fuori la storia degli antibiotici, perché se così fosse non credo esisterebbero le cistiti e le conseguenti terapie necessarie.

Inoltre non sono nemmeno ben informati riguardo l'antibioticoresistenza: se fosse tutto vero tale pratica sarebbe oltremodo nociva e genererebbe unicamente batteri resistenti agli antibiotici.

Medicina "storica"

I fautori di questa "terapia", i ciarlatani insomma, cercano di ammantare con un'aura di credibilità, affidabilità ed esoterismo tale pratica raccontando che risale addirittura ai tempi dell'antica Grecia e alla tradizione indiana.

A tal proposito ricordo che in passato i "medici" indossavano maschere con spezie profumate convinti che quello li avrebbe protetti dalla peste, oppure i "tonici" a base di piombo.
Non scordiamoci i tonici radioattivi.
Non sempre "del passato" significa qualcosa di buono!

La panzana del distillato di sangue

Ovviamente non è nel mio stile smentire qualcosa senza scendere nel dettaglio e con argomentazioni solide, quindi affrontiamo queste dicerie sul "distillato di sangue" e "sostanze benefiche", visto anche che è piuttosto semplice. Tanto semplice che chi se l'è inventate dovrebbe vergognarsi per la manifesta ignoranza galoppante.

L'urina è composta al 95% da acqua, poi il resto è composto principalmente da residui azotati (ammoniaca) che le danno il caratteristico odore, poi una parte sostanze di scarto come l'urea, rifiuto derivante dalla decomposizione delle proteine. Presenta anche qualche traccia di ormoni, vitamine e proteine, ma in quantità molto limitate.

Principalmente sono sostanze di scarto, altrimenti l'organismo non si prenderebbe la briga di eliminarle, tramite preziosa acqua fra l'altro!
Non è credibile credere che l'urina contenga sostanze benefiche: non verrebbero espulse in primo luogo.

Cura il Parkinson?

Nonostante l'assurdità di quanto visto finora questi "simpatici" signori vanno in giro a dire che grazie all'urinoterapia curano il morbo di Parkinson (ullallà, l'hanno sparata grossa!), polmoniti e a volte tutti i mali esistenti al mondo.

Qui siamo proprio al livello del pensiero magico, da credere a questo al credere all'esistenza dello gnomo armato d'ascia è un passo veramente breve.
Posso capire ci abbiano ficcato le polmoniti, avendo inventato la presenza di antibiotici nelle urine, ma il morbo di Parkinson non ha alcuna spiegazione scientifica, prende semplicemente a piene mani dalle credenze indiane sopra citate.

Ma noi non campiamo di credenze, e chi soffre di reni e non elimina bene le sostanze presenti nelle urine non ha un'incidenza inferiore di Parkinson, quindi dubito molto fortemente una cosa del genere possa funzionare.

Naturopati e vegani: una combinazione micidiale

Il colmo lo si raggiunge quando questi "naturopati" sono anche vegani: le loro dichiarazioni passano dall'essere grottesche a tragicomiche. Secondo loro infatti le sostanze che rendono l'urina puzzolente e poco appetibile sono derivate dalla carne e prodotti industriali comprati al supermercato, e il meglio lo si raggiunge con una dieta vegana senza alcol e fumo ottenendo, cito testuali parole, "la mancanza di odore e sapore sgradevoli".

Ora a parte il fatto che l'odore caratteristico è generato dall'ammoniaca, e questa si forma per via della digestione degli amminoacidi (e in parte dall'assorbimento dell'urea da parte della flora intestinale), come può affermare che nella dieta vegana non ci sono amminoacidi?

Qualcuno non si è bevuto solo l'urina, si è anche bevuto il cervello!
Un "dottore" che afferma che la dieta vegana rende l'urina inodore è veramente fuori dal mondo.

Ma voglio sottolineare come l'urina assume odori caratteristici quando si mangiano cipolle e asparagi, oltre altri alimenti di origine vegetale. Quelli non sono odori sgradevoli? Immagino cambi anche il sapore, anche se ovviamente non mi sono mai azzardato a verificare.

Il segreto è quel 2,5%!

Avendo visto come questi personaggi le hanno sparate grosse, enormi perfino, soffermiamoci sul fatto che secondo questi personaggi gli effetti benefici dell'urina sarebbero dovuti ad un 2,5% di sostanze "benefiche", cioè ormoni, enzimi, vitamine e proteine.

Ora non vorrei essere pignolo, ma queste sostanze prima di finire espulse dall'organismo erano proprio all'interno dello stesso, quindi che non siano state assorbite o ritenute utili da esso magari significa qualcosa, no?
Inoltre se stavamo male prima di espellerle, perché reintrodurle dovrebbe cambiare qualcosa?

A tal proposito vorrei far presente ai geni esperti in qualsiasi pseudomedicina esistente che le feci sono belle piene di calcio!

Nessuna base scientifica

Per concludere sottolineo che non ci sono riscontri scientifici sulle presunte qualità benefiche portate dal bersi l'urina. L'unica ristretta occasione in cui si consiglia di farlo è per motivi di sopravvivenza, quando in mancanza di altro si vuole evitare di morire per disidratazione.

Finito. Tutto il resto non ha senso, è come dire che se si prendono i gas di scarico della macchina e ficcandolo nel serbatoio la si può far ripartire quando finisce la benzina, oppure alimentando il motore con quell'aria si può aggiustare qualsiasi guasto.

Approfondimenti medici

Ogni link rimanda a enti medici, istituzioni scientifiche o pubblicazioni peer-reviewed.

La mia foto
Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.