Considerazioni su di un medico veterinario. Prove contro le accuse a Caterina Simonsen e Giulia Corsini

Riporto qui la nota di Giulia Corsini riguardo la vicenda Caterina Simonsen e tutto il ridicolo teatrino che ci ruota attorno: 
"considerazioni su di un Medico Veterinario + prove contro le accuse rivolte a Caterina e a me (il "me" è dell'autrice, così come il resto del testo.)"


Gli animalisti, tra le storie che portano per screditare quanto affermato da Caterina Simonsen sul tema della Sperimentazione Animale, tirano in ballo molto spesso la sottoscritta. Un articolo che viene molto condiviso è quello di Michela Pettorali: "Considerazioni di un medico veterinario sul caso di Caterina Simonsen" che potete trovare al seguente link:

http://gallineinfabula.wordpress.com/2013/12/30/considerazioni-di-un-medico-veterinario-sul-caso-simonsen/

Complimenti a Michela Pettorali per l’astuta scelta del titolo: la "spersonificazione" delle proprie considerazioni puramente personali a “Medico Veterinario”.
Si voleva forse dare una tinta di autorità al pezzo, che con la figura professionale del medico veterinario ha in realtà poco a che fare?

Perché ci tengo a rispondere?
Perché, in un accozzaglia di valutazioni individuali vengo citata, io, amica di Caterina, descritta come sua “tutor”.
“anche io, come Caterina Simonsen, sono stata studente di Medicina Veterinaria e come la sua “tutor”, Giulia Corsini, sono ora Medico Veterinario.” 

La stessa Pettorali propone il suo articolo nei vari blog riguardanti il caso di Caterina, tirando in ballo la sottoscritta.
Questa potrebbe essere una strategia per cercare di screditare le idee di Caterina, attribuendole a me, come hanno fatto altri animalisti.http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12738

Prosegue:
“Caterina, considerandola quindi una persona che, vista la sua vulnerabilità sull’argomento, è stata strumentalizzata, che si è purificata col sacro fuoco della scienza; ma non potrei mai affermare che ama la vita perché è vegetariana, perché studia veterinaria e perché si fa ritrarre abbarbicata al suo cane personale con occhi languidi: Caterina,giustamente, ama la vita, la SUA vita e il SUO cane, non gli animali, tutti.”

Parla di strumentalizzazione.

Tralasciando il fatto che la Pettorali non entra minimamente nel merito della questione della sperimentazione animale, sta affermando che Caterina sia in una posizione vulnerabile che la rende manipolabile.

In altre parole: sta dicendo che la condizione di salute fisica di Caterina stia pregiudicando la sua forza e la sua capacità di raziocinio.
Detto da una persona che preferisce prestare attenzione solo alla “vocina interiore” [che secondo me ha molto il timbro di Mickey Mouse] che le faceva vivere con “ angoscia e con sgomento, le interminabili lezioni di Zootecnia, di Ispezioni ai macelli dell’odore mortale delle esercitazioni di Anatomia Patologica o le istruttive gite di apprendimento ai vari macelli” mi sembra quasi un paradosso!

Osserviamo la questione da un’altra prospettiva.
Occorre valutare la condizione del medico veterinario nel nostro Paese:

In Italia viene prodotto un esubero di figure professionali: su 69 facoltà di veterinaria nell’Unione Europea, ben 14 sono presenti nel nostro Paese. Il veterinario, inoltre, ha un mercato esclusivo molto ristretto: ci sono, infatti, diversi corsi paralleli: scienze di produzione animale, scienze dell'alimentazione.... che preparano figure professionali più "specializzate", che riescono ad inserirsi più facilmente nel mercato del lavoro.
I veterinari professionisti vengono considerati insieme a quelli pubblici per calcolare le stime di reddito.
Per fare un confronto, i veterinari pubblici hanno un reddito medio di circa 63.000€/anno.
I liberi professionisti non arrivano mediamente ai 15.000.Dato che le stime di reddito si fanno considerando i veterinari privati insieme a quelli pubblici subentra il discorso dell'adeguamento ai minimi di reddito: come saprà bene la Pettorali, l’agenzia delle entrate ha creato per ogni categoria professionale e età delle tabelle con un reddito minimo che se non rispetti (dopo i 3 anni) cominciano a controllare. Quindi il veterinario professionista deve scegliere se pagarsi un commercialista o saldare la cifra che gli consente di adeguarsi ai minimi di reddito (quale costa di meno tra le due?).
Tanti veterinari finiscono dentro questo triste giochino senza saperlo. Tutto questa scoraggiate situazione rende la concorrenza molto spietata.

Tornando alla questione Simonsen...
E se fosse stata strumentalizzata per ottenere visibilità ?
D'altronde l'articolo è stato discretamente condiviso.

Come ben sappiamo entrambe, gli animalisti, soprattutto gli estremisti, rappresentano un nutrito e florido insieme di potenziali clienti.Certo, non lo si può dire con certezza e probabilmente non sarà così, però il dubbio a qualcuno potrebbe venire, non vi pare?

Vorrei anche ricordare che non esistono solo veterinari che si occupano della salute dei piccoli animali o del benessere animale, ma esistono veterinari che si occupano di salute pubblica. Non dimentichiamoci che la figura del medico veterinario è nata anche e soprattutto per tutelare la salute umana!Il giuramento dei veterinari riporta:
"prometto solennemente di dedicare le mie competenze e le mie capacità alla protezione della salute dell'uomo, alla cura e al benessere degli animali"
La salute dell'uomo viene al primo posto.

La medicina veterinaria attinge tantissimo dalla medicina umana.
I farmaci , i dispositivi biomedicali come gli stessi materiali di ortopedia impiegati per trattare la rottura del legamento crociato, i trattamenti chirurgici e medici, i vari protocolli da seguire che lei applica alla professione sono stati ottenuti solo ed esclusivamente grazie al “sacro fuoco della scienza” che lei condanna.

Caterina non ha bisogno di essere giustificata dalla Pettorali, per giunta dopo le aggressioni che ha subito, dalle quali la veterinaria non si è minimamente preoccupata di prendere le distanze.
Caterina non ha colpe da giustificare per essere stata coraggiosa ma soprattutto onesta!

Ma cosa intende la Pettorali per “amore per gli animali”?

Lo applica quando prescrive antiparassitari, quando nutre i nostri amici a quattro zampe carnivori, quando utilizza le conoscenze ottenute grazie al “sacro fuoco della scienza”?

Per chiudere la questione Pettorali, una rettifica ad una sua affermazione errata : la sottoscritta non è medico veterinario, è ancora una studentessa che spera di valutare le cose in maniera oggettiva e professionale, senza interessi, senza pregiudizi chiamati “vocina interiore”.
Una semplice studentessa che spera di diventare presto un medico veterinario onesto.

Tornando al discorso più generale della "strumentalizzazione", gli animalisti sostengono che Caterina "non si sia mai esposta prima", che "sia un'ottima trovata commerciale", che sia stata "strumentalizzata per la questione della legge" (credo intenda il recepimento della direttiva europea sulla sperimentazione animale. nd PQ). A volte sostengono che dietro tutto questo ci siano le famigerate lobby farmaceutiche, un'azienda che si chiama "Simonsen" oppure io, perché consigliere di Pro-Test Italia.

Dovete sapere che Caterina è stata mia compagna di classe all'università per i primi due anni, lei sedeva davanti e io in mezzo nelle classi immense, che contengono 120 studenti e passa. Non passava inosservata perchè portava una mascherina.
Una volta l'ho incontrata in treno e forse, se non ricordo male, c'era anche Moka, il furettino, avevamo amiche in comune... è così che conobbi la sua storia:
Mi disse che è affetta da una malattia genetica rara causata da deficit di alfa1-antitripsina, che colpisce soprattutto i polmoni e il fegato. In particolare, in persone come lei vi è un grosso aumento del rischio di sviluppare una patologia polmonare cronica, consistente soprattutto in enfisema polmonare e bronchiesctasie, ovvero dilatazioni irreversibili dei bronchi che impediscono la respirazione e permettono la proliferazione di batteri e funghi patogeni che causano frequenti infezioni polmonari.

Successivamente l'ho persa di vista, non poteva venire in facoltà per le condizioni di salute...

Ma lei continuava a lottare, soprattutto contro la disinformazione, come me, difatti l'ho ritrovata proprio su Facebook, nell'ormai lontano ottobre 2012 su una pagina animalista contro la sperimentazione animale “per un mondo più etico”: alla controparte non importava la storia di Caterina, e le ragioni per cui deve fidarsi delle persone e della ricerca, perché “ fa presa zero” perché “è poco informata, e pretende di sparare sulla professionalità altrui perché è malata”. Viene definita “ignorante”.


L'ho trovata proprio qui (finché non cancellano il post, ovviamente: screenshottate pure: https://www.facebook.com/MondoEtico/posts/339659246130608)

Il post molto lungo... ho estrapolato alcuni commenti.

Caterina si era stufata di dialogare e gli animalisti continuavano ovviamente ad infierire.

In quella lunga discussione avevo partecipato anche io:
E' stato proprio allora che l'ho rincontrata e le ho chiesto l'amicizia.
Da notare che da "fai presa zero" gli insulti rivolti a Caterina nel frattempo si sono modificati e si parla di "ottima trovata" e cose simili.

La stessa pagina attualmente ha messo in evidenza un articolo proveniente dallo stesso blog, "Gallineinfabula" dove di nuovo vengono fatte allusioni su "manipolazioni e simili" e vengo citata.
Quanta ipocrisia.

Se questa mia nota verrà diffusa mi piacerebbe proprio sapere come correggeranno il tiro e che nuove favole inventeranno.
Certo, cercare collegamenti alla Adam Kadmon su cognome, amicizie, andare a spulciare nella sua vita privata alla ricerca disperata di appigli alla quale aggrapparsi per cercare di screditarla come persona, il tutto senza entrare nel merito degli argomenti  che Caterina ha espresso, fa capire il livello di questa gente.

Giulia