Occupazione animalista del dipartimento di farmacologia dell'università di Milano

Ormai sappiamo benissimo che fra gli animalisti l'idiozia è il comune denominatore, e su questo c'è poco da discutere. Eccoli quindi distinguersi nell'occupazione del dipartimento di farmacologia dell'università statale di Milano
Erano in cinque, sono andati laggiù al quinto piano, proprio al dipartimento di farmacologia dove venivano condotte da anni ricerche per scoprire qualcosa di più sulle peggiori malattie neurodegenerative che ci colpiscono e che chi ha vissuto in prima persona sa bene quanto devastanti esse siano. Ma per loro i topi valgono più delle persone, sono entrati e si sono perfino barricati all'interno incatenandosi alle porte, impedendo alla polizia di entrare mentre devastavano l'intero stabulario.


Mentre fanno danni per centinaia di migliaia di euro i geniacci del male, braccia strappate alla raccolta di asparagi, mettono online il trionfante comunicato dei loro crimini e si permettono pure di pubblicare le fotografie degli animali, confutando in dieci secondi quarant'anni di propaganda animalista sulle condizioni degli animali nei laboratori:

Tutti gli animali mostrati erano in perfette condizioni, le gabbiette pulite e abbastanza spaziose da permettere loro di muoversi a sufficienza. Non era presente nessuna traccia delle "torture sanguinarie" millantate da troppo tempo.
Peccato che nel processo abbiano mandato in fumo dieci anni di ricerche su Parkinson e Alzheimer...

Ma spiego nel dettaglio cosa significa "devastare tutto":
Hanno preso e aperto gabbie a caso lasciando gli animali disorientati che correvano su e giù per il piano.
Hanno raggiunto gli archivi delle ricerche e buttato i fogli per aria incasinandoli.
Non paghi di aver liberato le cavie hanno preso i cartoncini identificativi e li hanno buttati a terra o scambiati fra diverse gabbie, inficiando anche quei dati.

In pratica la maggior parte del lavoro svolto nel dipartimento di farmacologia è stato distrutto.

Gli ignoranti hanno buttato un occhio sui documenti che stavano incasinando, e leggendo "recettori nicotinici" hanno blaterato che in quel laboratorio stavano "sperimentando la nicotina" sostenendo pure che fosse ingiusto sacrificare degli animali per "i vizi dell'uomo", convinti si parlasse di sigarette.

Peccato che il recettore nicotinico sia parte di alcuni neuroni del cervello, e guarda caso studiavano il cervello...

Ora, visto che hanno fallito miseramente nel dimostrare "l'orrore" dei centri di ricerca, avranno almeno ottenuto di "salvare" gli animali del centro?
La risposta è ovviamente NO: entrando li dentro hanno contaminato l'ambiente e gli animali da laboratorio. Non solo hanno invalidato la ricerca in corso ma hanno anche condannato a morte gli animali stessi! Infatti ora che sono stati contaminati non sono più idonei alla ricerca, e dovranno essere soppressi e sostituiti. Senza contare che quelli immunodepressi, come i topi "nudi", devono essere morti fra atroci sofferenze dopo poco tempo.

Gran bel risultato! Proprio una grande vittoria!
Questi animali forse sarebbero morti comunque, ma sarebbero morti per una VALIDA RAGIONE. Invece ora moriranno INUTILMENTE, perché questi caproni non sono rimasti a casa a infilarsi le dita nel naso come fanno di solito.
Se c'è una cosa che tutti odiano è uccidere animali inutilmente. In questo gli animalisti si confermano la peggiore sciagura per il mondo animale.

C'è però un seguito alla faccenda...
Quando sono andati via dal laboratorio hanno ottenuto come "riscatto" un centinaio di topi che si sono portati via così che potessero gridare vittoria di fronte agli altri animalisti inebetiti, e ovviamente chiedere copiose donazioni al pubblico.
Questi topi sono stati spartiti fra diversi disagiati. Una di questi è stata una signorina tanto gentile da far vedere a tutti che fine avevano fatto i topi "salvati": ammassati come immondizia in un cesso di due metri.

Tutti insieme dentro mezza dozzine di bacinelle di plastica, tutti ammassati fra di loro che si accoppiavano, partorivano, mangiavano e defecavano in pochi centimetri di spazio. Da poche decine si erano moltiplicati fino a diventare tantissimo. Il bagno, a parte una stretta finestra, era buio e l'aria a malapena girava.
Le bacinelle poi erano poste vicino alla tazza del water, anche se viste le dimensioni del tugurio c'era poco da fare, e ben sappiamo cosa succede quando tiri lo sciacquone: vaporizzi urina e feci.

Quindi questi topi sono stati strappati via da stabulari puliti, asettici, ben separati in gabbie non sovraffollate per essere buttati in bacinelle di plastica strapiene che nemmeno i barconi degli scafisti sottoposti a continui aerosol di escherichia coli, in un ambiente angusto, buio ed in cui a malapena l'aria girava.

Grandissimo risultato, complimenti.
A distanza di anni sono stati condannati: un anno e mezzo di reclusione.
Per aver distrutto dieci anni di ricerca e fatto oltre un milione di euro di danni.