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Il momento topico in cui ha deciso di diventare decrescista |
Ho già parlato della crisi dell'euro nel post sul populismo, per cui parlerò dei "decrescisti", cioè di quelle masse di caproni rampanti che non capendo un cazzo di economia predicano la decrescita per "risolvere la crisi":
L'idea del decrescista, stimolata da un movimento politico ridicolo, è alquanto utopica e fumosa.
In pratica il decrescista auspica che si abbandoni il capitalismo, per tornare ad una economia di semi baratto. Le persone devono scambiare e non vendere, così da produrre meno.
Io mi chiedo e mi domando: ma che cazzo hanno in testa questi personaggi?
Ma se io scambio una cosa in cambio di denaro che minchia cambia se invece la scambio in cambio di un'altra cosa? Cosa cambia? Non sono due oggetti ugualmente prodotti dall'industria?
Oppure credono che siccome non c'è scambio di denaro tutto diventa più pulito e bello?
Cazzo, analizzo una delle prime affermazioni di sto partituncolo e seguito di mentecatti e già siamo a favole di livello "credo che pregando risolvo qualcosa". Chissà dopo...
Uno dei punti della "decrescita felice" (di stocazzo aggiungo io) è l'autoproduzione di beni e servizi.
Piccola nota: nel sito come esempio hanno scritto "pane, yogurt, ortaggi/ riparazione della bicicletta/babysitter", cioè vogliono bandire sia i prodotti stranieri che gli stranieri stessi!
Torniamo al punto: l'ultimo povero mentecatto che ha provato ad autoprodurre tutto nel paese per non scambiare nulla e "combattere la globalizzazione" (e meno male che non hanno detto "globalismo"...) era mussolini, e lo fece con risultati disastrosi. Il classico esempio del fallimento dell'autarchia è l'acciaio. L'acciaio italiano costava un bordello in più di quello estero, non solo perchè i prezzi italiani erano più alti, ma anche perchè la quantità di acciaio nel mercato era misera, cosa che ha fatto schizzare il prezzo alle stelle. Costruire qualsiasi cosa era diventato quasi impossibile, e tutti gli oggetti in metallo avevano prezzi stellari. Ricordo mia nonna che diceva che un paio di forbici si compravano con una mensilità intera.
Chi propone cose simili al giorno d'oggi non solo è un mentecatto stellare, ma è anche un ignorante che non studia la storia (come i signoraggisti...).
Alcuni punti sono pure condivisibili, forse perchè a furia di sparare qualcosa la si azzecca, ma merito o no l'obiettivo dell'autogenerazione dell'energia è condivisibile. L'italia importa energia elettrica a prezzi stratosferici dalla Francia, e produrne di più significherebbe pagare meno l'energia, rendendo le aziende più competitive in ambito internazionale.
E a proposito di competitività internazionale, ho trovato il sito di un decrescista, un discepolo del partito politico e di chi lo ha creato, che affermava che dobbiamo decrescere perchè fare concorrenza ai paesi asiatici è impossibile.
In pratica, nonostante ormai manca poco al 2013, sti imbecilli sono ancora fermi al concetto che devono produrre le stesse cose che fa la Cina e a prezzo più basso.
Insomma, il resto del mondo è nel nuovo millennio e questi mentecatti (ma non solo loro, anche la maggior parte della classe dirigente la pensa come loro, figuriamoci come stiamo messi) stanno ancora lanciandosi le banane dalle cime degli alberi mentre grugniscono alla femmina in calore.
Piccola lezione di economia per mentecatti:
La Cina produce tonnellate di merce dozzinale da quattro soldi facendole pagare un cazzo perchè per un operaio li spendono 300 euro al mese fra stipendio tasse e previdenza [se esiste] (prima guadagnavano 40, le loro condizioni migliorano e le fabbriche stanno andando in Vietnam, in pratica il fenomeno a cui abbiamo assistito pure noi) lavorando 14 ore al giorno mentre l'operaio italiano costa come minimo 1500 euro al mese e lavora 8 ore al giorno, forse 10.
E' lampante che non puoi fare concorrenza diretta, lo capisce anche un bambino di 3 anni (tranne gli "imprenditori" italiani che hanno preteso dazi doganali e precariato. Quei gran coglioni inutili).
Ma la soluzione non è "decrescere" tornando all'età della pietra e pagando un chilo di pomodori 10 euro, la soluzione è proporre qualcosa che gli altri non potranno mai ricreare.
L'esempio più lampante è la moda italiana. Gente che prepara dei capi firmati che vende in tutto il mondo. Nessuno potrà mai fare concorrenza diretta alla moda italiana. Vogliamo mettere le magliettine cinesi che metti due volte e si squarciano con un capo su misura del miglior tessuto fatto in italia?
Iniziamo a capire qualcosa? La soluzione alla crisi è la specializzazione, l'unicità.
E udite udite, il made in italy è stato salvato dalla Cina! I nuovi ricchi cinesi infatti si stanno vestendo con i migliori capi fatti in italia. Chi vuole chiudere i mercati è un grandissimo coglione ritardato dalla ignoranza più profonda della fossa delle Marianne. Anche perchè il mercato cinese è vastissimo e c'è da fare veramente una valanga di soldi.
Anche il cibo fatto in italia è qualcosa di unico: da poco sono riusciti finalmente a equiparare i vini italiani a quelli francesi (prima costavano un decimo e magari erano alla pari) e anche questo è qualcosa che gli altri non hanno. I cibi italiani sono aprezzatissimi, ma vengono taroccati allegramente (e qui lo stato dovrebbe fare qualcosa, ma sono impegnati a precarizzare il lavoro e mettere dazi doganali per combattere la gente che può salvare l'economia).
Gli Stati Uniti possono contare sulla catena di fast food mcDonald's, che per quanto faccia schifo è ormai radicata in tutto il mondo e porta miliardi allo stato, hanno anche le più grandi case di software e hardware al mondo, colossi come la Microsoft, Google, Facebook.
Forse l'operaietto cinese può contrastare queste aziende?
Ho già acennato ai vini francesi, ma posso parlare dell'Ikea finlandese e del tetrapak della Svezia. Tutte aziende che vendono in tutto il mondo sbattendosene le palle dell'operaietto cinese sottopagato.
Insomma, abbiamo capito che stare li a pensare di fare concorrenza ai cinesi è da ritardati mentali totali, da coglioni, da cavernicoli che non hanno capito un cazzo di economia.
E questi? Invece di proporre qualcosa di concreto propongono una cazzata assurda: tornare al medioevo. Tutti con le fattorie, chi con le pecore chi con le vacche, e ci si scambia il latte per la lana o le uova per il formaggio. Pochi elettrodomestici così siamo energeticamente efficienti e nel basso della nostra felicità il primo dittatore musulmano medioorientale ci può allegramente invadere e imporci la loro religione.
E' questo il modello economico che propongono?
Ma stiamo diventando imbecilli o cosa?
La ricerca scientifica? La cultura? Buttiamo tutto al cesso perchè "in cina non hanno sindacati!!111!uno!1!!"?
Ma vaffanculo chi spara ste stronzate e chi le diffonde come fosse la panacea per la crisi economica.
La sostenibilità si raggiunge con la tecnologia, non il contrario.
Durante la rivoluzione industriale l'inquinamento era forse 100 volte maggiore quello di oggi, perchè dovremmo tornare al passato? Questi vedono il passato come una cosa idilliaca, mentre in realtà era una cosa selvaggia e insostenibile.
Aprire qualche libre pare brutto?
I problemi odierni non sono dovuti al fatto che si punta ad aumentare il PIL ogni anno, anche se il PIL è un parametro obsoleto e superato non è questo il problema.
Al solito c'è sempre chi demonizza un qualcosa e ci fa una crociata sopra.
Secondo i decrescisti inquinamento e crisi economica sono dovute al PIL e ai cinesi sottopagati.
Secondo i vegani inquinamento e crisi economica sono dovute alla carne e agli allevamenti.
Secondo i complottisti inquinamento e crisi economica sono dovute ai banchieri e i governi.
Insomma, ogni coglione ha un colpevole basato sui suoi interessi del momento, che condensa una marea di colpe che ovviamente non gli si può attribuire nemmeno per sbaglio.
Stiamo alla larga dai "decrescisti", il progresso è l'unica cosa che può rendere sostenibile la nostra vita, non il contrario.
Riguardo la parte condivisibile del pensiero decrescista, cioè ridurre l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse, posso rispondere che anche in questo caso con il progresso si fanno passi da gigante.
Con un po' di tecnologia (e sottolineo tecnologia, progresso) ho dimezzato, DIMEZZATO, la spesa per il riscaldamento e nel contempo aumentato parecchio la temperatura interna della mia casa (ieri stavo a maglietta e calzoncini estivi, pensa un po') cosa che mi permette di inquinare parecchio di meno, oltre che a spendere meno, e ho diminuito parecchio i consumi di energia elettrica. Probabilmente questa estate spenderò molto meno in condizionatore visto che la mia casa mantiene benissimo la temperatura grazie all'isolamento. Per rendere la nostra vita sostenibile basta non sprecare, non bisogna tornare alle caverne.