Economia: come funziona la crisi

Probabilmente parecchie persone hanno seguito dei corsi in economia e si è diplomata in ragioneria o si è laureata in economia e commercio.
Per persone con questi studi alle spalle non è difficile capire come funziona l'economia di un paese, o di un centro abitato. Ma per gli altri potrebbe non esserlo, e magari si comportano in maniera non corretta.
Si perchè con certe abitudini si danneggia l'economia, e non poco. Oppure non si riesce a realizzare la pericolosità di alcune situazioni.


In questi tempi di crisi nera probabilmente alcune persone stanno tenendo i soldi "sotto al materasso"
Questo fatto è la cosa peggiore che si possa fare.
Anche se può sembrare un'inezia, tenere i soldi nascosti, anche somme non troppo cospicue, è molto dannoso.
Quanti stanno rischiando il posto di lavoro e quanti lo hanno già perso? Si può fare qualcosa? Forse si.

Se si spendono i soldi che stanno sotto il materasso si fa un favore a tutti.
Prendiamo per esempio che spendiamo 50 euro per un vestito. I soldi faranno un giro quasi infinito.
Il negoziante ripagherà il fornitore e avrà qualche soldo in più. Con quei soldi lui e il fornitore compreranno il pane. Il panettiere pagherà il fornitore e avrà qualcosa per se stesso. Con i soldi guadagnati compreranno il latte, e il negoziante pagherà il fornitore e avrà soldi per se stesso. A fine giornata quei 50 euro sono finiti in mano a 50 persone. Se dieci persone decidono di tirare fuori 50 euro da sotto il materasso allora ci saranno molti più soldi in circolo che smuoveranno l'economia. Il propietario del negozio di abbigliamento vedendo che gli affari girano meglio a sua volta tirerà fuori i soldi da sotto il materasso (in media la percentuale di soldi messi da parte si abbassa con l'aumentare dei soldi guadagnati) che faranno girare meglio l'economia. Questa spinta potrebbe portare il panettiere a prendere un aiuto in negozio, e questa persona trovandosi in una situazione positiva spenderà di più. E' un circolo definito virtuoso. Alla fine, a forza di girare, il denaro tornerà in tasca nostra.
Ricordate quella pubblicità progresso di qualche anno fa dove la gente ringraziava un tizio con la busta della spesa? Ecco, cercavano di incentivare questo.

Chi ha soldi sotto il materasso dovrebbe spenderne una parte (di spendere tutti i risparmi non se ne parla) o metterli in banca o qualche "polizza vita" (investimento sicuro) per rimetterli in circolo:
Anche i soldi in un conto in questo periodo non sono proprio salutari. Se è vero che la banca quei soldi li presta, quindi entrano comunque in circolo, è altrettanto vero che di questi tempi le banche prestano molto difficilmente, e che molto probabilmente in molti non possono permettersi la spesa degli interessi.

Questo principio è stato alla base della grande crisi del 1929, da cui si uscì con grosse spese da parte dello stato, che dando lavoro a molte persone fece ripartire l'economia.

Il tenere i soldi sotto il materasso tiene il giro di affari molto basso, questo porta altre persone a tenere i soldi sotto il materasso, fanceNdo abbassare ulteriormente la circolazione. Questo calo costringe le aziende più deboli a licenziare personale. Questo personale inizierà a consumare molto meno, aggravando ulteriormente la crisi. E fra l'altro l'inflazione non scende in questo caso, cosa che porta ad ulteriori cali dei consumi.

Quindi se desideriamo qualcosa e non va ad intaccare troppo pesantemente i nostri risparmi, ci si può tranquillamente togliere lo sfizio e nello stesso tempo dare più respiro a molte persone che hanno l'acqua alla gola.
Inoltre, cosa da non sottovalutare affatto, i soldi nascosti in casa spesso vengono danneggiati o distrutti da imprevisti o animali: non sapete quante persone si sono ritrovate rovinate da tarme, ratti e topi oppure da umidità o veri e propri allagamenti.


Per ora è tutto

Commenti

  1. Articolo interessante!
    Di questi tempi ci vorrebbe un bel Roosvelt che ci tiri fuori dai guai!

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  2. Quelli erano anche altri tempi.
    Con una serie di opere pubbliche hanno rilanciato l'economia, ma oggi che opere pubbliche si stanno facendo?
    Il ponte sullo stretto? La tav?
    Sono tutte opere che costano dieci volte il normale costo perchè è pieno di gente che vuole mangiarci, e spesso sono pure inutili.

    Si potrebbero benissimo restaurare le scuole, garantire gli insegnanti (invece di licenziarli), restaurare gli ospedali e garantire il personale (anche qua tagli) e così via

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  3. Keynes de noantri18 ottobre, 2010 14:01

    Quoto PalleQ, ristrutturazione e ammodernamento, cattedrali nel deserto di un'economia in recessione ne abbiamo fin troppe già ora.

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  4. Nel 1929 (vado a memoria e sintetizzo) la crisi nacque quando l'investire in borsa divenne più redditizio che investire direttamente nei beni produttivi. Creando una spirale che prima o poi era destinata a crollare su se stessa, perché, come è vero che nessuno regala nulla, è anche vero che i soldi non crescono sugli alberi e men che mai dai titoli azionari, che rappresentano quote di capitale delle società, nelle quali nessuno investiva più nell'attività vera e propria.
    Inevitabilmente quando il giochino s'è rotto, c'è stato il panico che ha peggiorato ancor di più le cose: se prima tutti compravano, ora tutti vendevano con crollo delle quotazioni e (quella parte) dei patrimoni fondati(a) sui titoli, divenuti carta straccia.

    Panico genera panico, per cui la gente non spendeva nemmeno più per il resto.

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  5. La crisi è nata per il crollo della borsa, ma è continuata per parecchio tempo appunto per la spirale di bassissimi consumi che ha generato altri poveri, e così via

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  6. L'aspetto descritto è solo uno.

    In teoria se metto i soldi in banca questi soldi "girano": la banca li presta a qualcuno che li usa per comperare qualcosa. Chi glie l'ha venduta li mette in banca, e la cosa continua. Si chiama "moltiplicatore bancario", e fa sì che per ogni euro emesso dalla banca centrale girino tipicamente (prima della crisi) altri 5-10 euro.

    Questo è quel che i signoraggisti chiamano "signoraggio bancario", sostenendo (a cazzo) che siano le banche che in questo giochino creano soldi che in pratica si intascano (chiaramente le banche ci guadagnano con il meccanismo degli interessi).

    Il giochino si è rotto perché le banche, cercando di prestare sempre più soldi, li hanno prestati a chi non poteva restituirli. Se uno non restituisce, per il meccanismo del moltiplicatore, si tira dietro a valanga 5-10 volte la cifra non restituita. Inoltre i meccanismi per ridurre i rischi "spalmandoli" su vari prodotti finanziari han contribuito a rendere tutto il meccanismo fortemente opaco, per cui non si sa più se un prestito è "buono" o no.

    Quindi le banche non si fidano più, prestano meno. Matematicamente, se una banca presta l'80% della raccolta invece del 90% (non una grande differenza), i soldi girano 5 volte invece di 10, e la massa monetaria si dimezza. Quindi basta una piccola crisi della fiducia per avere grossi effetti sui soldi in giro.

    A questo punto pero' occorre chiedersi perché le banche han prestato a certe persone, perché oggi non prestano più invece di rivedere semplicemente certi meccanismi, come guadagnano ora se non prestano i soldi.... Argomenti complicati, intercollegati, in cui nessuno ha in mano la chiave. E io non pretendo certo di capirci qualcosa, ma alcuni piccoli flash provo a metterceli.

    Si scopre per esempio che la crisi è scoppiata ANCHE perché i costi elevati del petrolio han messo in crisi chi magari a fatica fino al giorno prima poteva restituire. E che il petrolio risale appena aumenta la domanda, siamo al limite delle capacità estrattive, o in altre parole non possiamo oggi permetterci di uscire DAVVERO dalla crisi.

    O che quel che il mondo finanziario fa è lavorare con la speculazione, che i soldi che girano (e che non sono disponibili per altro) per operazioni puramente speculative sono centinaia di volte quelli che servono per comperare e vendere beni e servizi.

    Insomma, i nostri 1000 euro nel materasso non farebbero granché, finché non si affronta questi problemi.

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  7. La crisi è nata per il crollo della borsa, ma è continuata per parecchio tempo appunto per la spirale di bassissimi consumi che ha generato altri poveri, e così via

    Che è quello che ho scritto io, infatti.

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  8. Questo è quel che i signoraggisti chiamano "signoraggio bancario", sostenendo (a cazzo) che siano le banche che in questo giochino creano soldi che in pratica si intascano (chiaramente le banche ci guadagnano con il meccanismo degli interessi).

    I signoraggisti arrivano a quella conclusione semplicemente perché - fra le altre cose - invertono la definizione di riserva obbligatoria. Se essa è del 20%, significa che le banche possono prestare fino all'80% dei soldi che hanno in deposito: per i signoraggisti, invece, significa che i depositi che hanno le banche devono essere il 20% del denaro (a quel punto puramente fittizio) che possono prestare. Insomma, se si hanno 100 euro in depositi, le banche ne possono prestare 80; per i signoraggisti ben 500 (di cui a questo punto fino a 400 "inventati").

    A questo punto pero' occorre chiedersi perché le banche han prestato a certe persone, perché oggi non prestano più invece di rivedere semplicemente certi meccanismi, come guadagnano ora se non prestano i soldi.... Argomenti complicati, intercollegati, in cui nessuno ha in mano la chiave. E io non pretendo certo di capirci qualcosa, ma alcuni piccoli flash provo a metterceli.
    La primi crisi che ho potuto vivere con "cognizione di causa" fu quella italiana di metà anni '90, dovuta alla paura che ebbero le nostre banche coll'apertura europea del 1992. Il timore era quello che le banche estere comunitarie, potendo operare liberamente nel nostro paese, riuscissero a sottrarre fette non indifferenti di mercato. Ragion per cui iniziarono a prestare soldi con sempre maggiore facilità, anche a chi forniva garanzie non proprio solide. Agli inevitabili mancati rientri scoppiò il bubbone: fra l'altro le accuse verso gli amministratori bancari furono di falso in bilancio, avendo artefatto la consistenza degli accantonamenti al fondo rischi su crediti (che dovrebbe esser tale da mettere in evidenza il bilancio il valore "reale" di presunto realizzo di ogni finanziamento concesso dalla banca).
    Questo, tanto per dire, è stato un esempio di crisi bancaria: chiaro che ad un periodo di allargamento dei borsoni (do soldi anche a chi non li merita), segue uno di chiusura (non dò soldi più a nessuno).

    Se uno non restituisce, per il meccanismo del moltiplicatore, si tira dietro a valanga 5-10 volte la cifra non restituita
    Ma anche più semplicemente, essendo la banca un intermediario nel mercato finanziario, presta soldi che a sua volta ha avuto in prestito (non per niente si dice che le banche sono le uniche aziende orgogliosi dei proprio debiti). Se la banca non rientra dei soldi dati in prestito,a sua volta non potrà restituirli a chi li aveva prestati a lei.

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  9. Lo scoppio della crisi è stato causato si dai prestiti troppo facili, ma è stato moltiplicato dai pignoramenti.
    Infatti le banche non si curavano troppo delle perdite, perchè rientravano nei costi mettendo all'asta le case degli insolventi (e spesso le ricompravano loro a prezzo stracciato).
    Quando le persone non hanno più potuto pagare (può essere benissimo che sia stata aiutata dai rincari del petrolio) c'è stato un boom di vendita all'asta di immobili.
    Si può cercare di fare i furbi quanto si vuole, ma le leggi di mercato non le viola nessuno, infatti la molta offerta di immobili ne ha causato il progressivo abbassamento del valore.
    Le banche quindi non sono riuscite a ripagare i costi e sono crollate, tirandosi dietro le altre banche che avevano prestato i soldi a loro e così via. In questo caso l'effetto moltiplicatore si è trasformato in un danno pesante.

    So benissimo che l'effetto moltiplicatore genera più denaro, ma ora come ora quel denaro è piuttosto fermo.

    E comunque se circola meno denaro semplicemente l'inflazione dovrebbe calare, agevolando in quel periodo i consumi.

    Peccato che con il petrolio a dettare legge l'inflazione galoppa sempre e comunque

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  10. e spesso le ricompravano loro a prezzo stracciato

    Per farsene cosa, scusa? Mica sono società immobiliari o di leasing. Hai qualche fonte in cui si parli di acquisti di immobili da parte di banche?

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  11. In Sardegna lo facevano.
    Hanno delle società che sono separate e di prestanome ma che comunque danno i profitti alle banche.
    Comprano a prezzo stracciato le case che loro stessi hanno messo all'asta, e poi le rivendono a prezzo normale di mercato.

    E' famoso il caso dei contadini sardi che venivano tartassati in questa maniera, e il modo in cui Gavino Sale li ha fermati

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  12. Quindi non erano le banche a comprarle direttamente, giusto?

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  13. Per la legge no, in pratica si. Poi non ti so spiegare dettagliatamente come funziona
    Purtroppo alcune banche lo fanno

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  14. Buongiorno a tutti. Vorrei solo fare una precisazione sulle cause che hanno dato inizio alla crisi del 1929 e la differenza sostanziale con quella attuale.

    Nel 29 il problema finanziario è nato non tanto perchè tutti investivano in borsa i propri risparmi e ad un certo punti il giochino si è rotto ed ha causato il crollo; in realtà il motivo principale fu che i privati, la stragrande maggioranza, investì NON i propri risparmi ma i soldi delle banche presi a prestito dietro pagamento di un interesse. in pratica l'acquisto a margine. Il che significa che si potevano acquistare 100 mila dollari sborsando, per esempio, solo 10 o 20 mila in contanti. Nel momento in cui il mercato non ebbe più la forza di salire ed iniziò a perdere punti moltissime persone non riuscirono a vendere se non a prezzi stracciati contraendo debiti su debiti con le banche, situazione che ha azzerato per molti i risparmi e reso obbligatorio svendere beni mobili e immobili per rientrare e risarcire la banca (in moltissimi casi non riuscendoci neppure). Dall'altro lato le aziende non ottenevano più la domanda necessaria di beni essendo i risparmi crollati, e neppure finanziamenti da banche e borsa per ovvi motivi. E da qui il crollo vero. Attualmente il problema è nato invece dalle banche che, con lo stesso giochino di una volta ma con proporzioni e strumenti notevolmente più pericolosi, si sono messe in condizioni di non poter più far fronte ai propri impegni. Il resto è evidente anche oggi, ma se allora una massiccia apertura di cantieri per opere pubbliche fu sufficiente per fermare la recessione, oggi la situazione è assai più problematica nonostante qualche freno in più ci sia e abbia permesso al mercato di meglio sopportare, fino ad ora, gli effetti di questa forte crisi.

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  15. Molto interessante dispenser.
    In effetti tutti dicono che la causa della crisi è stata il crollo della borsa, ma di meno si parla del perchè la borsa è crollata

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  16. E si, l'ingordigia è una brutta bestia...per un lungo periodo tutti guadagnavano e sembrava che la corsa al rialzo non dovesse più fermarsi ma i cicli periodici di lungo periodo, tanto per l'economia quanto per la borsa (nettamente distinti) sono inesorabili e prima o poi colpiscono duro.

    Ciao e grazie

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  17. Anche perchè i soldi non crescono sugli alberi.
    Grazie a te per l'informazione

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  18. Grazie despenser: il tuo intervento mi è utile per ricordarmi di ritirare fuori ogni tanto i libri di storia dell'economia, ché la memoria non è mai sufficiente da sola!

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  19. Ma perchè non introdurre altri soldi tra la popolazione?

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  20. Introdurre altri soldi provoca un aumento dell'inflazione, che andrebbe subito a bruciare il valore d'acquisto appena ottenuto, anzi a volte si perde una parte originaria del valore d'acquisto.

    Per evitare spirali inflazionistiche bisogna redistribuire il denaro: abbassare le tasse riducendo le opere pubbliche (che in italia sono il mezzo con cui i politici si comprano i voti), aumentando i salari degli operai facendo diminuire i guadagni dell'azienda (in italia i salari sono sempre rimasti uguali, mentre i guadagni delle grandi aziende, manager compresi, sono aumentati del 500%).
    In questo modo la quantità di denaro circolante è la stessa, ma i lavoratori avendo più possibilità spenderebbero di più, facendo girare l'economia più velocemente

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