Bumble e il paradosso del rispetto: quando il femminismo incontra la realtà degli appuntamenti
Bumble è un'app di incontri—o meglio, un social network per conoscere nuove persone, sia per amicizia che per relazioni sentimentali. La sua caratteristica distintiva è chiara: solo le donne possono fare il primo passo. Secondo i creatori, questa dinamica mette il rispetto in prima linea.
Ma non tutti sono d’accordo. Una femminista, Treena Orchard, ha provato l’app per un certo periodo e ha stroncato la presunta "autonomia femminile" che dovrebbe garantire.
Bumble non dà potere alle donne? L’accusa di una femminista
Treena Orchard ha scritto un’accusa contro Bumble, sostenendo che l’app non mantiene la promessa di "dare potere" alle donne.
Secondo lei, il meccanismo dell’invito pone la donna nella condizione di essere ignorata, mentre gli uomini possono stare seduti e aspettare.
L’esperienza per Orchard si è trasformata in un calvario di angoscia, con domande continue: "Mi risponderà? Gli piacerò?". E, invece di sentirsi potente, ha dichiarato: "Espormi in quel modo mi ha fatto sentire vulnerabile, non 'potente'."
Statistiche di un esperimento fallito
Essendo una professoressa, Orchard ha quantificato il suo insuccesso.
5 mesi di utilizzo
Solo 10 appuntamenti
9% di successo nelle interazioni
60% di risposte alle sue frasi di rimorchio ("pick-up lines")
Il verdetto? Gli uomini non erano a loro agio nel non prendere l’iniziativa.
Una contraddizione in piena regola: se non erano a loro agio, perché iscriversi a Bumble?
Il trattamento degli uomini vs. il trattamento delle donne
Orchard ha anche affermato di essere stata trattata male perché femminista.
"Alcuni uomini Bumble vedono la caratteristica peculiare dell’app come un modo per le donne di derubarli del loro potere di approccio. Molti ci hanno criticato apertamente perché ci comportavamo come uomini e sono stata ignorata, sessualmente degradata e soggetta a un linguaggio violento da uomini che provavano risentimento verso di me per quello che rappresentavo come femminista."
Ma qui sorge una domanda interessante: non è esattamente quello che accade agli uomini ogni giorno?
Molti uomini vengono ignorati, insultati e respinti con disprezzo. Non tutte le donne trattano gli uomini così, certo, ma chiunque abbia provato a flirtare almeno una volta sa quanto possa essere brutale.
Ma quando succede agli uomini, la reazione è sempre la stessa:
"Sono morti di figa."
"Sono viscidi."
"Sono raccapriccianti."
Quando invece capita a una donna, la colpa è sempre degli uomini. Preferibilmente maschi bianchi etero cis.
La risposta di Bumble: soluzioni improbabili
La reazione di Bumble a queste critiche? Creare un forum per catalogare gli uomini in base alle loro idee femministe.
Un metodo che permetterà alle donne di evitare uomini "non conformi".
Ma è solo questione di tempo prima che qualcuno dica: "I femministi non vanno bene comunque."
Perché il vero problema è sempre lo stesso: la colpa va assegnata al maschio bianco etero cis, in ogni circostanza.
Esperimenti che dimostrano il problema degli appuntamenti
Un altro esperimento interessante è stato condotto da una donna che si è finta uomo per un periodo prolungato.
Ha definito gli appuntamenti un calvario, vivendo sulla propria pelle cosa significhi essere uomini in questo contesto.
Ne ho parlato anche nel mio libro Fallofobia—scritto tempo fa, ma ancora perfettamente attuale.
Conclusione: Bumble aveva ragione, ma non l’ha capito
Alla fine, Bumble ha fatto qualcosa di rivoluzionario, mettendo le donne nei panni degli uomini.
E cosa hanno scoperto? Che la loro presunta "privilegiata posizione" nelle relazioni si trasforma rapidamente in frustrazione e vulnerabilità.
Ma invece di aprire gli occhi, hanno preferito dare la colpa a qualcun altro, esattamente come fanno i complottisti.
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