Sommelier che decantano il Tavernello: le possibili ragioni psicologiche

Negli ultimi anni, il mondo della degustazione del vino ha visto emergere numerosi dibattiti sulla reale capacità dei sommelier di valutare un vino in modo oggettivo. Alcuni episodi recenti hanno messo in discussione la loro affidabilità, sollevando interrogativi sulla percezione multisensoriale e sull'influenza del contesto nella valutazione del gusto.

Il ruolo della psicologia nella degustazione

La degustazione del vino non è solo una questione di palato, ma coinvolge una serie di fattori psicologici e sensoriali. Secondo il professore di Oxford Charles Spence, esperto di percezione multisensoriale, il gusto è influenzato da elementi esterni come il suono del tappo, il colore del bicchiere e persino lo stato emotivo del degustatore.

Uno dei suoi esperimenti più noti ha dimostrato che il suono del tappo di sughero può far percepire un vino come più pregiato rispetto a uno con tappo a vite, anche se il contenuto della bottiglia è identico. Questo fenomeno, noto come effetto alone, porta le persone a giudicare un prodotto in base alle aspettative piuttosto che alle sue reali caratteristiche.

Sommelier che decantano il tavernello
Esperimenti sulla percezione del vino

Gli studi di Spence hanno evidenziato diversi aspetti sorprendenti della degustazione:

  • Vino bianco colorato artificialmente di rosso: i sommelier hanno attribuito caratteristiche tipiche del vino rosso, senza accorgersi che si trattava di un bianco.

  • Champagne servito in calici neri: nessuno è riuscito a riconoscere i vitigni, dimostrando quanto la vista influenzi la percezione del gusto.

  • Degustazione influenzata da immagini emotive: un vino bevuto mentre si guarda la foto di un bambino felice è stato percepito come più dolce rispetto allo stesso vino bevuto guardando un'immagine triste.

Questi esperimenti dimostrano che la degustazione del vino è fortemente influenzata dal contesto e dalle aspettative, mettendo in discussione l'idea che i sommelier possano valutare un vino in modo completamente oggettivo.

Sommelier: esperti o influencer del vino?

Gli episodi recenti, come la sommelier che ha descritto un Tavernello come un Syrah Cabernet, sollevano dubbi sulla reale competenza di alcuni esperti del settore. È possibile che alcuni sommelier si affidino più a schemi predefiniti che a una reale analisi sensoriale, ripetendo descrizioni basate sull'etichetta piuttosto che sul gusto effettivo.

Questo fenomeno potrebbe essere legato al conformismo sociale, simile ai test di Asch, in cui le persone tendono ad adattare il proprio giudizio a quello del gruppo per evitare il disaccordo. Se tutti elogiano un vino, è probabile che anche un esperto si lasci influenzare, indipendentemente dalla qualità reale del prodotto.

L'importanza della formazione e della critica

La formazione dei sommelier è un processo lungo e complesso, che prevede anni di studio e pratica. Tuttavia, gli esperimenti di Spence suggeriscono che la percezione del vino può essere alterata da fattori esterni, indipendentemente dalla preparazione dell’esperto. Questo solleva interrogativi sulla necessità di un approccio più critico e scientifico nella valutazione del vino.

Alcuni esperti suggeriscono che i sommelier dovrebbero essere sottoposti a test ciechi più frequentemente, per evitare che il contesto influenzi il loro giudizio. Inoltre, una maggiore consapevolezza dei bias cognitivi potrebbe aiutare a migliorare la qualità delle valutazioni.





Conclusione

Il mondo della degustazione del vino è affascinante e complesso, ma gli studi sulla percezione multisensoriale dimostrano che il giudizio sul vino può essere facilmente influenzato da fattori esterni. Sebbene i sommelier abbiano una formazione approfondita, è importante riconoscere che la degustazione non è sempre un processo completamente oggettivo. La consapevolezza di questi meccanismi può aiutare a sviluppare un approccio più critico e informato alla valutazione del vino.


Articolo di Morichetti

Ultimo aggiornamento: Giugno 2025