La deincizzazione di gayburg da Google: ecco perché

Oggi sono venuto a sapere che un "famoso" sito per i diritti LGBT era stato oscurato da Google.
Ho letto pure il comunicato dei gestori di tale sito che si lamentavano dell'ingiustizia. Ora che Google ultimamente stesse facendo errori madornali a ripetizione è palese, almeno per me che vedo demonetizzati pure testi che parlano della luce lunare, ma questo è un caso particolare.
Tanto particolare che ovviamente non mi sono fermato alle apparenze e ho indagato, a dire il vero non serviva nemmeno troppo tempo o sforzo.

Vediamo la dichiarazione dei gestori del sito:

"...Lo scorso 15 maggio Google ne ha oscurato le pagine, ne ha impedito l’indicizzazione sui motori di ricerca e ha inibito la condivisione degli articoli sui social network attraverso una pagina in cui si sostiene che imprecisati «alcuni lettori» li avrebbe contattati perché «ritengono che i contenuti di questo blog siano discutibili». La decisione è stata applicata senza permettere alcuna replica e senza neppure informare i gestori."

Strano che una cosa del genere arrivi senza preavviso, di solito Google lancia degli avvertimenti.
E infatti:

"Era già successo nel gennaio del 2016, quando il sito venne oscurato per 15 giorni, e lo scorso febbraio, quando sono sopraggiunti altri 21 giorni di buio. Sempre dallo scorso febbraio, il sito è anche risultato penalizzato tra i risultati di ricerca dato che Google, senza informare i gestori, ha segretamente modificato le pagine del sito per bollarle indistintamente come "adult rating""

Ok, quindi abbiamo capito la motivazione della deindicizzazione, dell'avviso ai naviganti che si sta entrando in un sito per adulti che passa anche come anteprima nelle condivisioni di Facebook, incredibilmente in modo retroattivo per tutti gli articoli sui social: appunto contenuti per adulti.


Sono andato a verificare lo stato del sito per appurare che, come dicono loro, non hanno fatto niente di male. Scopro che si tratta di un blog ospitato su una piattaforma di Google, esattamente come il mio. Ma è stato completamente oscurato dai gestori.
Hanno eliminato tutto lasciando solo un messaggio, di cui un paio di stralci iniziali ho riportato qui sopra, che a mio avviso è un po' troppo vittimistico.

Così ho provato a fare una ricerca riguardo il sito su Google immagini e ci sono numerose schermate salvate del sito quando funzionava. Poi ho trovato anche le loro stesse immagini pubblicate sulla loro pagina Facebook, compresi i post che indicavano come "incriminati" per la cessazione della pubblicazione delle pubblicità Adsense all'epoca.

Immagini di uomini seminudi o nudi, addirittura sembra (cercandoli su google immagini) collegata a loro la foto di uno nudo che stappa una bottiglia di spumante, ovviamente tenendola all'altezza pube, che aperta rilasciava un fiotto altissimo di schiuma. Il richiamo è fin troppo palese ed è inutile fare i finti tonti.

In genere usavano molte fotografie di nudi, che pur non mostrando le parti intime sono proibite in ogni caso da Google e questo lo sanno tutti.
Avevo postato immagini di donne in bikini e già avevano storto il naso, e ultimamente sono diventati più stringenti su queste politiche.

E' impossibile che non lo sapessero.

Quindi avendo pubblicato più volte nudi hanno attirato l'attenzione di Google. Dopo i primi tre ban, anche se già il primo avrebbe dovuto accendere un campanello d'allarme, avrebbero dovuto correggere il tiro ed eliminare le fotografie "scabrose" secondo gli standard e non usarle mai più. Evidentemente non lo hanno fatto, tanto che alla quarta "infrazione" delle regole e aver disattivato i banner pubblicitari li hanno definitivamente defenestrati o quasi.

Non posso OVVIAMENTE mostrarvi gli screen ma con una veloce ricerca su Google immagini e sulla loro pagina Facebook si può trovare tutto.

Considerazione personale sulla faccenda: se parlavano di diritti, notizie e interviste, che diavolo c'entravano i nudi?
Non erano poi così indispensabili, non mi pare obbligatorio infilare gente palestrata nuda in ogni angolo del sito per parlare di notizie. 
Così tanto che nonostante le avvisaglie hanno fatto gli gnorri, fra l'altro.

La mia impressione è che hanno continuato a fare quello che volevano, male che andava potevano sempre piangere oppressione. Cosa che puntualmente hanno fatto.
Per questo motivo io dico questo: chi è causa del suo male pianga sé stesso.
Anche io rischiai di trovarmi completamente deindicizzato per delle fotografie e dei contenuti, mi ci sono messo di impegno e ho ripulito il mio intero blog.

Non hanno scuse, e piangere vittimismo non solo non mi fa parteggiare per loro, ma mi fa provare unicamente imbarazzo per loro.

Inutile anche fare il paragone con Libero. Libero è un giornale che sta su un suo sito web e non prende in prestito la piattaforma di Google, Libero ha il suo circuito di pubblicità e non dipende da terzi con Adsense come un pinco palla quadra qualsiasi, Libero pubblica immagini di donnine, vero, ma a quanto mi risulta non sono completamente nude, spesso sono vestite (come dimostrano loro stessi, e se cercando non hanno trovato di meglio figuriamoci il resto).