La criminalizzazione dei gusti maschili

Ultimamente il femminismo estremista sta esagerando parecchio con la demonizzazione del genere maschile, fra manspreading e mansplaining le cretinate si stanno facendo sempre più persecutorie e repressive ai danni degli uomini, nonostante siano cose fatte anche da donne. Quello di cui voglio discutere è la continua e ormai distruttiva criminalizzazione dei gusti maschili riguardo le donne:

Si tratta di un andazzo divisivo che va avanti da tantissimo tempo e che ormai è stato accettato come "cosa buona e giusta" da tantissimi. Media, giornalisti e gente comune. Ma non posso fare a meno di sottolineare come la cosa sia ovviamente grottesca e sessista.

Esempio: la pubblicità.
Nelle pubblicità mettono spessissimo una bella donna, serve per attirare l'attenzione del pubblico che passando, sfogliando una rivista o guardando la televisione per rifilargli il messaggio pubblicitario.
Ovviamente il tutto è stato descritto nel peggiore dei modi: oggettificazione, sfruttamento della donna e chi più ne ha più ne metta: ne inventano una ogni giorno.

A voler rigirare la frittata direi che non è giusto venir bombardati tutti i giorni dalle "signorine" per spillarci soldi. Sul serio alla fine è un continuo e perpetuo martellamento e il 99% della popolazione maschile non se le sogna nemmeno quelle modelle.

Però veniamo discriminati ugualmente, due volte.

Però non volevo concentrarmi su questo, che è comunque un buon punto ma non è il perno della questione. La questione è la differenza di trattamento, e la possiamo vedere ora che le pubblicità rivolte alle donne sono fioccate e sono diventate tantissime:

Modelli palestrati con un fisico assurdo, visi che dicono siano bellissimi, fisici che se non ti dopi nemmeno a pregare Gesù bambino, tutto per attirare l'attenzione delle donne che poi notano il messaggio pubblicitario. Esattamente come gli uomini.

Ecco, non c'è niente di male!
Parole loro ovviamente: le donne si rifanno gli occhi, gli uomini sono orchi.
Non mi invento nulla:
"Perché quello femminile è innocente desiderio, quello maschile è maschilismo, stu*ro, oggettificazione".

Una cosa è lecita, l'altra no. Tutto perché i gusti maschili sono stati criminalizzati.

I maschi non possono avere gusti, devono reprimerli e non dire nulla, altrimenti è sessista.
Specialmente con le ragazze grasse. Guai a dire che le ragazze grasse non ti piacciono! Porco misogino superficiale!

Poi però ascolti le donne parlare dei loro "standard" e si scoperchia il vaso di pandora: "ah, i nani! Perché i nani fanno figli? Come osa quel nano rivolgermi la parola? Detesto i nani carini, che spreco!"

Il nano è l'uomo che non supera il metro e ottanta di altezza, o più in generale non supera di almeno 10 centimetri la ragazza che "esprime i suoi gusti".

La questione "ragazzi bassi" è stata discussa in ogni dove e le interviste d'orrore con numerose ragazze che parlano di ragazzi come se fossero oggetti si sprecano.
Ma tutto questo è normale. Sono ragazze il loro è solamente "innocente desiderio" no?
Mica come gli uomini! Gli uomini sono tutti violentatori!

Vogliamo parlare della discriminazione di quelli che "ce l'hanno piccolo"?
Certe volte son venuto a sapere perfino io che Tizio ce l'ha piccolo dopo che è stato mollato lì come fosse un sacchetto della spazzatura dalla donzella "delusa". Marchiato a fuoco con l'onta della vergogna e sbandierato ai quattro venti.
Un vero e proprio girone infernale. Ma tanto è uomo chi se ne frega.

Finché ci sarà questo doppiopesismo ci sarà disparità.
Ma si sa come va il mondo: dividi et impera.