Il logo sotto accusa
Secondo i detrattori, l'immagine proposta dal ristorante sarebbe offensiva e svilente per le donne. Tuttavia, la critica solleva interrogativi: può un semplice disegno rappresentare una discriminazione di genere?
Se si osserva la definizione di "sessismo", si comprende che esso si riferisce alla tendenza a valutare capacità o attività delle persone in base al sesso, o ad attuare una discriminazione sessuale. In questo contesto, risulta difficile stabilire in che modo il logo possa realmente incasellarsi in questa definizione.
Le minacce e le pressioni sociali
La polemica non si è fermata alle sole critiche: alcuni utenti hanno espresso l'intenzione di danneggiare l'immagine del ristorante attraverso recensioni negative coordinate. Un esempio è il messaggio di Annamaria Arlotta, che ha affermato:
"Se non levate l'immagine sessista della bocca di donna, temo che dal gruppo a cui appartengo (6.700 iscritti) vi arriveranno recensioni negative, perché così alcuni hanno fatto in passato in casi simili. Un'iscritta ha segnalato la vostra immagine, molto svilente per le donne."
Questo tipo di pressione solleva riflessioni più ampie sul ruolo dei social media e sulle dinamiche con cui vengono sollevate certe "battaglie culturali", usate come scusa per attaccare gratuitamente il prossimo.
La controversia tra libertà creativa e percezione pubblica
La situazione evidenzia la crescente tensione tra libertà creativa e percezione pubblica da parte di alcuni ridotti ma rumorosi gruppi, che sostengono come qualsiasi raffigurazione femminile possa essere interpretata come discriminatoria, mentre tutti gli altri temono che la censura di espressioni artistiche e commerciali possa portare a un pericoloso squilibrio, che è già in atto a dire il vero.
La questione aperta, dunque, è se la protesta sia definibile un reato, in quanto mira tramite la mistificazione della realtà a rovinare la reputazione dei gestori del ristorante.