La richiesta di PETA: un caso di ipocrisia?
PETA ha inviato una lettera aperta al CEO di Games Workshop, Kevin Rountree, chiedendo che tutti i personaggi di Warhammer smettessero di indossare pellicce. Secondo l'organizzazione, anche se si tratta di un universo fittizio, rappresentare guerrieri con pelli di animali normalizzerebbe la crudeltà verso gli animali.
La richiesta ha suscitato reazioni contrastanti tra i fan e la community del gaming. Molti hanno sottolineato l'assurdità di preoccuparsi delle pellicce in un universo narrativo dove la violenza è onnipresente. Inoltre, alcuni personaggi indossano pelle umana, ma su questo PETA non ha avuto nulla da dire.
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The majestic clawed fiend, timido e docile finché non provocato* *da cose come avvicinarsi entro un miglio da uno di essi |
La risposta di Games Workshop: "Fur the Emperor"
Games Workshop ha risposto con un post sul suo blog ufficiale, The Regimental Standard, intitolato "Fur the Emperor". Il titolo, apparentemente ironico, introduce un nuovo "divieto" per i soldati imperiali: non indossare le pelli degli xenos uccisi, per distinguersi dagli Orchi, dagli Eldar e dalle forze del Caos.
Le regole del mondo di Warhammer
Il post enfatizza la brutalità dell'universo di Warhammer 40.000, elencando ciò che è permesso e ciò che è vietato:
✅ Si può uccidere il nemico e farne esplodere il corpo.
✅ Si possono tagliare arti e teste.
✅ Si può schiacciare tutto ciò che si muove.
❌ Ma non si può indossare la pelle degli animali.
Un'osservazione che mette in evidenza l'ipocrisia della richiesta di PETA, considerando che Warhammer è un universo fittizio e perennemente in guerra.
La frase che ha chiuso la discussione
Games Workshop ha concluso il post con una dichiarazione memorabile:
> "In summary, violence is necessary in war, but better to die of the cold than soil your soul by embracing the corrupt or the alien." > (Ricapitolando, la violenza è necessaria in guerra, ma è meglio morire di freddo che lordare la propria anima stringendo a sé la corruzione degli alieni.)
Una risposta che ha messo in ridicolo la richiesta di PETA, dimostrando che Warhammer 40.000 è un universo narrativo e che certe battaglie etiche, in questo contesto, risultano fuori luogo.
Le reazioni della community
La risposta di Games Workshop ha generato entusiasmo tra i fan di Warhammer, che hanno apprezzato il tono ironico e la coerenza con il lore del gioco. Sui social, molti giocatori hanno espresso il loro disappunto verso PETA, accusandola di cercare visibilità con una richiesta assurda.
Alcuni utenti hanno sottolineato che Warhammer è un gioco di miniature, e che le pellicce rappresentate sulle figure sono semplicemente dipinte sulla plastica. Questo ha reso la richiesta di PETA ancora più ridicola agli occhi della community.
Conclusione
Games Workshop ha risposto con intelligenza e ironia, trasformando una richiesta assurda in un momento di puro lore per i fan di Warhammer. Se PETA cercava di influenzare il mondo del gaming, ha trovato un avversario che sa come difendere il proprio universo narrativo.