La soluzione alla disoccupazione di De Masi

De Masi pare sia uno stimato sociologo, e sarà pure stimato ma dal basso della mia ignoranza ho l'impressione che questa sua idea sia completamente inattuabile... Infatti la sua soluzione alla disoccupazione sarebbe quella di lavorare gratis...

Lavorare gratis per lavorare tutti

Il titolo del suo libro in uscita, che già dal titolo è tutto un programma.
Vediamo il piano macchiavellico di questo sociologo, che in teoria dovrebbe saperne veramente tantissimo più di me:

"[...] e chi lavora 40 ore settimanali riducesse il proprio orario a 36 ore, la disoccupazione si azzererebbe. Il punto, quindi è riuscire a convincere un occupato a cedere le sue ore a un disoccupato."

Dubito funzioni così... A creare disoccupazione sono il costo del lavoro e i salari bassi.
Ma oltre alla probabile inattuabilità del piano aggiunge questo, spiegando come convincere i lavoratori a ridurre l'orario:

"Lo spiego nel mio prossimo libro “Lavorare gratis, lavorare tutti”. Serve una piattaforma online alla quale i disoccupati possano iscriversi per mettere a disposizione le proprie competenze, dall’idraulico al designer, gratuitamente. Se su 3 milioni di disoccupati 1 milione lavorasse gratuitamente, si spaccherebbe il mercato, costringendo chi lavora di più a lavorare di meno"

Ma veramente ci sono già milioni di imbecilli che lavorano gratis, e tutto 'sto benessere economico non ce lo vedo.
Se sei giovane devi fare "gavetta", insomma lavorare GRATIS, a volte per anni, per ottenere una qualifica o come si chiama e FORSE ottenere un contrattino di un mese dall'infame che ti ha sfruttato come un somaro, contrattino ovviamente con metà ore settimanali retribuite di quelle che andrai a fare effettivamente.

Poi l'online... anche qui schiere e schiere di caproni che lavorano gratis per avere "visibilità", un mondo dove i servizi professionali al giusto prezzo vengono denigrati perché trovi l'imbecille che lo fa gratis, e perché pagare se puoi averlo gratis?

La piaga del web, e non solo, sono appunto quelli che lavorano gratis, sono una piaga anche quelli che lavorano per due soldi. E questo perché rovinano il mercato, fanno perdere il lavoro a chi lavora o lo costringono ad abbassare i prezzi finendo con l'impoverire quelli che erano riusciti a ritagliarsi una fetta di mercato, tutto a causa di una schiera di imbecilli che lavorano gratis quindi non ci guadagnano ma distruggono tantissimo mercato. E questo è importante: non raccolgono fette di mercato, le distruggono. E' ben diverso e fa tanta differenza nel circolo di denaro.

Come fa a non sapere questo? No perché questi andamenti li conoscono pure gli asini... sarà che la piattaforma che promuove la vuole aprire nientepopodimeno che grillo? Un dubbio sorge eh.
Ma il bello arriva adesso: perché dovrebbero lavorare gratis?


"Per fare la rivoluzione. E poi, il vero dramma del disoccupato è non fare nulla tutto il giorno. Se iniziassero tutti a lavorare gratuitamente, nel giro di poco tempo troverebbero un lavoro pagato"

Certo, infatti succede sempre così... ti vedono lavorare gratis e vengono con i sacchi di soldi a regalarteli. Mica cercheranno di farti continuare a lavorare gratis... ma quando mai!

Giusto per dare un'idea: sono anni che non vedo un singolo articolo commissionato nelle piattaforme, e parlo di quelli pagati 2-3-4 euro, ormai è una miseria totale, si salvano pochi siti che grazie a professionalità ed esperienza sono riusciti a galleggiare, offrendo servizi professionali di un certo livello, ma gli altri sono finiti nello scarico perché ormai non c'è più mercato.

Questo sempre perché molti pensano "meglio gratis ma brutto che a pagamento". Insomma il lavoro gratis ha bruciato posti di lavoro e praticamente un intero mercato (già malpagato in partenza, ma comunque c'era).

E il dubbio è che succeda una cosa simile negli altri campi... del resto il comunismo ha insegnato parecchio sulla qualità e quantità di lavoro che faceva la gente poco incoraggiata...

I paesi economicamente più forti hanno una caratteristica, che non è necessariamente il costo del lavoro o il cuneo fiscale, ma è una minore diseguaglianza fra ricchi e classe media.
Quando la classe media guadagna bene, il paese è ricco. Questo perché il mercato interno fa la differenza, così come l'ottimismo della gente.
Analizziamo l'Italia: contratti a progetto abusati, voucher abusati, giovani che lavorano gratis, giovani che lavorano per quattro soldi, consumi ridotti all'osso per l'incertezza economica (oggi ho i soldi e un lavoro ma magari domani no). Come si pretende che le cose migliorino in queste condizioni?
Cosa spaccherebbe aumentare il numero degli schiavi?

Se andiamo a vedere infatti il punto debole del nostro paese è proprio il mercato interno, perché l'export funziona come sempre. Ma chi spende soldi se non ne ha?
Ma non è questione di cuneo fiscale, di disoccupazione o altro, è questione che molta "imprenditoria" pretende di non pagare chi lavora, o pagarlo pochissimo.
Aggiungiamoci poi il problema della tassazione e facciamo tombola: pochi posti di lavoro decenti, molti pagati malissimo e molti altri non pagati.

Ho già acennato i voucher, che pagano un'ora su 2 se va bene, i contratti a termine che pagano metà delle ore se va bene, o direttamente il lavoro gratuito "per farsi le ossa". Con questo esercito che non riesce a combinare sega se non cercare di pesare meno sulla propria famiglia (i cui consumi saranno ridotti per l'incertezza economica dei figli, guardacaso) come si pretende che fiorisca il mercato interno? Possono forse andare in pizzeria due volte a settimana e al ristorante al fine settimana?

La disoccupazione l'hanno creata così, promettendo di creare posti di lavoro. Il precariato è la peggior fregatura mai esistita, specialmente se abusata da onestissimi imprenditori e cooperative.

Sarò ignorante io e con competenze economiche solo abbozzate, ma a guardare sia la teoria che il mondo che ci circonda tutto questo non mi sembra possa funzionare...

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