Emergenza roditori nel VII Municipio: la svolta “amichevole”
A Roma, nel VII Municipio, il problema dei topi era diventato talmente evidente che i roditori sembravano avere domicilio fisso nei parchi, nei marciapiedi e persino nei pressi delle scuole. Ma ecco la svolta: la presidente Monica Lozzi — o meglio, la presidenta per chi ama certe finezze linguistiche — ha deciso di affrontare la questione con un gesto a dir poco sorprendente.
La soluzione creativa: adottare un ratto per “sensibilizzare”
Pare che la presidente, non riuscendo a debellare l’infestazione (ammesso che ci abbia davvero provato), abbia optato per un’azione simbolica: ha portato a casa uno dei topi. Sì, davvero. Prelevato direttamente dall’ambiente urbano, il roditore è diventato improvvisamente... animale da compagnia. L’obiettivo dichiarato? “Farseli amici”, in un gesto che dovrebbe rappresentare empatia verso tutte le creature. Anche quelle con abitudini poco igieniche.
Chissà se qualcuno le ha fatto notare che la rabbia e la peste non si curano con l'omeopatia...
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La dama col sorcio |
Tra ironia social e sarcasmo cittadino
Il web, manco a dirlo, ha reagito con la grazia di un tram in discesa senza freni. Alcuni commenti sono spariti nel nulla, altri sarebbero stati cancellati insieme al presunto post originale. Ma il titolo più condiviso tra gli utenti rimane: “dal Movimento 5 Stelle al Movimento 5 Sorci”. Più che lotta ai parassiti, qui sembra partire una campagna di adozione a lungo termine.
Il dilemma: gesto simbolico o surreale trovata pubblicitaria?
In una città dove si parla di derattizzazione come se fosse un miraggio esotico, portare via un solo topo non sembra risolvere granché. È difficile parlare di soluzione strutturale se ne rimangono altri 299 milioni a rosicchiare cavi, saltellare nei cassonetti e regalare effetti speciali olfattivi ai residenti.
Una domanda sorge spontanea: forse l'idea è che vedendo un loro simile adottato, gli altri topi capiscano l’importanza della convivenza civile e smettano di defecare ovunque? O c’è un piano di adozione progressiva, tipo “uno al mese finché non restano solo peluche”?
Conclusione: topi, retorica e metafore da marciapiede
La vicenda del “ratto adottato” nel VII Municipio di Roma è la perfetta sintesi tra satira urbana e realtà amministrativa. In una città che lotta da anni contro rifiuti, degrado e incuria, l’adozione di un roditore diventa paradossalmente il simbolo più efficace dell’impotenza delle istituzioni.
Fonti e approfondimenti
Il Tempo