Manifestazione pro ricerca scientifica disturbata da attivisti estremisti
Durante una manifestazione organizzata da Pro-Test Italia, insieme a Italia Unita per la Scienza e Research4Life, si sono verificati gravi episodi di disturbo da parte di frange estremiste dell’animalismo italiano. Gli attivisti hanno urlato, insultato, lanciato fumogeni e compiuto gesti intimidatori nel tentativo di interrompere un evento pacifico a sostegno della sperimentazione animale nella ricerca biomedica.
La realtà della ricerca scientifica: perché l’alternativa non basta
Molti slogan urlati durante la protesta riportavano frasi come “Sì alla ricerca, ma senza animali”. Tuttavia, la ricerca scientifica senza animali non è ancora una realtà praticabile. I cosiddetti metodi alternativi alla sperimentazione animale sono ancora in fase di sviluppo e, nella maggior parte dei casi, non possono sostituire completamente i modelli animali, soprattutto nella fase preclinica.
Anche le ricercatrici spesso citate come esempi di approccio cruelty free hanno lavorato su cellule animali in vitro, dimostrando che l’alternativa totale è ancora lontana. È importante chiarire che alternativo non significa necessariamente etico o privo di sofferenza.
Sperimentazione animale e tutela dei malati: una scelta necessaria
L’uso di animali nella ricerca è regolamentato da normative severe che prevedono il benessere animale nei laboratori e l’obbligo di ridurre al minimo il numero di cavie utilizzate. Parlare di “tortura fino alla morte” è una distorsione della realtà. In molti casi, gli animali vengono adottati dopo la sperimentazione, come dimostra l’attività dell’associazione La Collina dei Conigli, che si occupa di adozione di animali da laboratorio.
L’ipocrisia di chi protesta ma beneficia della ricerca
È paradossale che chi protesta contro la sperimentazione animale usufruisca quotidianamente dei suoi risultati: dai farmaci salvavita ai vaccini, fino ai trattamenti oncologici. Inoltre, ogni anno milioni di roditori vengono eliminati per motivi igienico-sanitari nelle città, senza che ciò susciti lo stesso clamore. Eppure, quando si tratta di ricerca medica per salvare vite umane, si grida allo scandalo.
Il solito manipolo di una decina di violenti che vogliono fermare il mondo.
Le urla, gli insulti e questi gestacci in realtà sono diretti ai malati:
Conclusione: tra ideologia e realtà scientifica
Le proteste violente contro la sperimentazione animale non solo ostacolano il progresso scientifico, ma colpiscono indirettamente i malati che attendono cure. La ricerca biomedica con modelli animali resta, ad oggi, uno strumento insostituibile per lo sviluppo di terapie efficaci. È fondamentale promuovere un dibattito basato su dati, non su slogan.