Perché Donald Trump ha vinto le elezioni USA: l’ipocrisia del politicamente corretto spiegata senza filtri
Vedo molta gente imbestialita per la vittoria di Trump alle elezioni USA, veramente tanta. Ma anche Hillary Clinton non è che fosse chissà quale batuffolo di cotone candido e morbido e ideale al voto.
In ogni caso il motivo per cui un candidato così fuori dalle righe ha vinto sono diversi, e chi si lamenta, inteso come categoria, ha le sue colpe. Vediamo perché Trump ha vinto nel 2016 (e anche nel 2025):
"I bianchi sono l'origine dei mali del mondo"
"I bianchi privilegiati, razzisti e sessisti"
"I bianchi avidi oppressori delle minoranze etniche"
Tale estremismo è sfociato nel razzismo ormai da tempo, e non fa che peggiorare.
In ogni caso il motivo per cui un candidato così fuori dalle righe ha vinto sono diversi, e chi si lamenta, inteso come categoria, ha le sue colpe. Vediamo perché Trump ha vinto nel 2016 (e anche nel 2025):
Trump ha vinto per colpa dei suoi nemici
Se hai letto alcuni dei post di questo blog sai già come è la situazione negli USA e della ipocrisia della sinistra americana, in cui il "perbenismo" e il "politicamente corretto" hanno degenerato tanto da divenire una palude senza fondo di ipocrisia, odio e violenza. Tanto per farla breve, e chi segue il blog già lo sa, ormai secondo le loro retoriche estremiste essere bianchi è considerato quasi come un crimine."I bianchi sono l'origine dei mali del mondo"
"I bianchi privilegiati, razzisti e sessisti"
"I bianchi avidi oppressori delle minoranze etniche"
Tale estremismo è sfociato nel razzismo ormai da tempo, e non fa che peggiorare.
Una cultura della colpa
La cultura woke e libertà di espressione, o perfino libertà di esistere, sono come cane e gatto. Faccio alcuni esempi:
A New York, per legge, sui tram, pullman e metropolitane non puoi divaricare le gambe (se sei un uomo) altrimenti ti arriva sulla capoccia una multa salata.
Guai a dire che in certi paesi islamici con la sharia, legge islamica, sono retrogradi e misogini non garantendo i diritti civili, sei immediatamente accusato di essere un islamofobo perché "ci sono paesi islamici più moderni".
Se apri un rifugio per gatti, con annesso un cafè per far conoscere e adottare i felini, comprando legalmente il terreno, ti accusano di essere uno sporco capitalista bianco privilegiato che ha approfittato dei poveri messicani ex proprietari del terreno, ti minacciano di morte e vandalizzano la proprietà.
Infine, se saluti una ragazza per strada se ti va bene ti ritrovi la polizia addosso con l'accusa di molestie.
Aggiungiamoci la sindrome dei sentimenti offesi, lì addirittura più forte che qua, e abbiamo il quadretto in cui la gente è costretta a vivere.
Agli americani, vittime di bavaglio culturale perché qualsiasi opinione esternassero non trovavano discussioni ma insulti e accuse, non è sembrato vero vedere qualcosa del genere. Sono oltremodo stufi del politicamente corretto, che molto ipocritamente è diventato razzista, classista e sessista.
E' quanto sostenuto anche da Clint Eastwood: "Siamo una generazione di le*****o e fighette"
"Camminiamo tutti sulle uova. Vediamo gente che accusa altra gente di essere razzista e ogni altro tipo di sciocchezza. Quando ero giovane queste cose non erano chiamate razziste"
E se l'è presa anche con la stampa, velocissima e fin troppo generosa nel etichettare qualcuno come razzista o sessista montando polemiche campate per aria e campagne di odio incessanti.
Per fare un esempio l'huffington post con un suo articolo ha affermato che Hillary Clinton non piace perché siamo misogini e sessisti. Un po' come è capitato con il film Ghost Busters 2016: se è donna non la puoi criticare perché altrimenti sei sessista. Una retorica che non invidia quella "tedesca" del novecento.
Inutile sottolineare come un "dibattito" simile non rappresenta un confronto civile, nascondersi dietro un dito o dietro un'ideologia che se attaccata porta discredito alle persone.
Non esistono argomenti, non esistono idee, non esiste dialogo con questi estremisti: ti etichettano negativa e via di insulti.
Questo modus operandi esiste anche da noi, e l'ho detto che insultare chi non la pensa come noi è la via giusta per convincerlo delle proprie ragioni, anzi lo si estremizza.
Trump, che non è perfetto, va contro lo sporco del politicamente corretto, della "giustizia sociale" più razzista e sessista che mai e che soprattutto non è Clinton, che fra Clinton, Bush, Clinton/Obama (ricordiamoci che Clinton finora ha avuto una posizione molto importante nel governo) la situazione in medio oriente (e probabilmente i forti flussi migratori derivanti) sono stati agevolati dalle loro politiche e azioni scellerate, e molti vogliono semplicemente cambiare per evitare che continuino con questo programma, che ha danneggiato pure noi.
Accusare Trump di odiare le donne perché ha detto che essendo miliardario spesso gli lasciano fare quello che vuole è stata solo la conferma di quanto oltre è andato il politicamente corretto.
E ha ragione lui, a riguardo: non odia le donne, ha dato a diverse donne importanti ruoli nelle sue società. Chi odia le donne, e le sottovaluta, non le mette in importanti incarichi o a dirigere le proprie aziende.
Se apri un rifugio per gatti, con annesso un cafè per far conoscere e adottare i felini, comprando legalmente il terreno, ti accusano di essere uno sporco capitalista bianco privilegiato che ha approfittato dei poveri messicani ex proprietari del terreno, ti minacciano di morte e vandalizzano la proprietà.
Infine, se saluti una ragazza per strada se ti va bene ti ritrovi la polizia addosso con l'accusa di molestie.
Aggiungiamoci la sindrome dei sentimenti offesi, lì addirittura più forte che qua, e abbiamo il quadretto in cui la gente è costretta a vivere.
L'effetto Trump: liberazione o rottura?
Ed ecco che arriva Trump, che inizia a parlare come vuole sbattendosene altamente delle polemiche e delle fregnacce che hanno tirato su gli avversari, dicendo quello che voleva, quando voleva e come voleva.
Agli americani, vittime di bavaglio culturale perché qualsiasi opinione esternassero non trovavano discussioni ma insulti e accuse, non è sembrato vero vedere qualcosa del genere. Sono oltremodo stufi del politicamente corretto, che molto ipocritamente è diventato razzista, classista e sessista.
E' quanto sostenuto anche da Clint Eastwood: "Siamo una generazione di le*****o e fighette"
"Camminiamo tutti sulle uova. Vediamo gente che accusa altra gente di essere razzista e ogni altro tipo di sciocchezza. Quando ero giovane queste cose non erano chiamate razziste"
E se l'è presa anche con la stampa, velocissima e fin troppo generosa nel etichettare qualcuno come razzista o sessista montando polemiche campate per aria e campagne di odio incessanti.
Per fare un esempio l'huffington post con un suo articolo ha affermato che Hillary Clinton non piace perché siamo misogini e sessisti. Un po' come è capitato con il film Ghost Busters 2016: se è donna non la puoi criticare perché altrimenti sei sessista. Una retorica che non invidia quella "tedesca" del novecento.
Inutile sottolineare come un "dibattito" simile non rappresenta un confronto civile, nascondersi dietro un dito o dietro un'ideologia che se attaccata porta discredito alle persone.
O coerenza o propaganda
La "giustizia sociale" che accusa chiunque di essere razzista è arrivata al doppio standard antirazzista: un cittadino messicano immigrato legalmente che supporta Trump, specialmente nella sua idea di bloccare i clandestini, è stato accusato di essere razzista nei confronti dei messicani. Si sono inventati l'autorazzismo in pratica, anche se la definizione standard non prevede si possa essere razzisti contro sé stessi.Non esistono argomenti, non esistono idee, non esiste dialogo con questi estremisti: ti etichettano negativa e via di insulti.
Questo modus operandi esiste anche da noi, e l'ho detto che insultare chi non la pensa come noi è la via giusta per convincerlo delle proprie ragioni, anzi lo si estremizza.
Trump, che non è perfetto, va contro lo sporco del politicamente corretto, della "giustizia sociale" più razzista e sessista che mai e che soprattutto non è Clinton, che fra Clinton, Bush, Clinton/Obama (ricordiamoci che Clinton finora ha avuto una posizione molto importante nel governo) la situazione in medio oriente (e probabilmente i forti flussi migratori derivanti) sono stati agevolati dalle loro politiche e azioni scellerate, e molti vogliono semplicemente cambiare per evitare che continuino con questo programma, che ha danneggiato pure noi.
Accusare Trump di odiare le donne perché ha detto che essendo miliardario spesso gli lasciano fare quello che vuole è stata solo la conferma di quanto oltre è andato il politicamente corretto.
E ha ragione lui, a riguardo: non odia le donne, ha dato a diverse donne importanti ruoli nelle sue società. Chi odia le donne, e le sottovaluta, non le mette in importanti incarichi o a dirigere le proprie aziende.
Situazione 2025: non è migliorato niente.
Dopo nove anni, la situazione non solo non è migliorata, ma si è radicalizzata. Con le elezioni del 2025 e il ritorno di Trump alla presidenza, si sono scatenate nuove ondate di proteste:
Il movimento Hands Off ha organizzato oltre mille manifestazioni in tutto il paese.
In risposta alla parata del 250° anniversario dell’esercito, è nata No Kings Day, una contro-parata che ha coinvolto quasi 2000 eventi.
Scontri, vandalismi, lanci di lacrimogeni, sindaci che parlano di “guerra civile a bassa intensità”.
E ancora una volta, chi osa criticare l’ipocrisia di certi attivisti viene etichettato come reazionario, fascista o ignorante. Un peggioramento evidente e innegabile, nonostante certi media continuano a nasconderlo.
Se la libertà di parola vale solo per una parte, allora non è libertà: è potere travestito da virtù. > Condividi se pensi che la coerenza conti più del conformismo.
Ultimo aggiornamento: Giugno 2025