Inglese maccheronico e politica: il video virale della grillina che sfida Rutelli

Chi può dimenticare l’ormai leggendario “plis, visit, auar, uebsait” di Francesco Rutelli? Un capolavoro involontario di inglese maccheronico in politica, che ha fatto scuola. Eppure, dopo anni di tentativi — dal shish di Renzi alle gaffe da manuale berlusconiane — abbiamo finalmente una nuova campionessa: Alessia, attivista grillina, che con un video su Facebook ha conquistato il podio dell’“inglisc” nostrano.

Il video: un appello agli italiani all’estero (forse)

La scena è surreale: Alessia è seduta, espressione neutra tendente allo schifato, bandiere alle spalle e sguardo fisso verso l’alto. Non per ispirazione divina, ma per leggere il gobbo. Non quello di Notre Dame, ma un cartellone piazzato così in alto da far pensare a un esperimento di oculistica.


Alessia maestra di inglese maccheronico
Starà aspettando la comunione???

Il testo, rigorosamente in maiuscolo e senza virgole, è un capolavoro di comunicazione politica disastrosa. Ecco alcune perle:

  • “Diar soverein pipol” — un saluto che evoca più una setta fiscale americana che un appello elettorale. I “sovereign citizens”, infatti, sono noti per non pagare le tasse e sono considerati potenzialmente pericolosi dall’FBI. Ottimo inizio.

  • “Vote no in de referendum” — diretto, almeno. Ma il tono è quello di chi ha appena scoperto l’inglese su Google Translate.

  • “Uill cieing de lau dat... eh... meid as bleis” — qui si entra nel mistico. Le leggi ci benedicono? Ci danno fuoco? Nessuno lo sa.

  • “Ui uin togheder and ui crieit a faiv stars fiuciur” — un futuro a cinque stelle, ma con pronuncia da karaoke ubriaco.

  • “We heavens to killed himself” — frase che sfida ogni logica grammaticale e semantica. Tradotta alla lettera: “noi cieli al si è suicidato”. Shakespeare si sta rivoltando nella tomba.

  • “Ui uill never bi servant end sabmissive” — peccato che nel Movimento, chi dissente rischia una multa da 150.000 euro. Ma dettagli.

  • “U meics ciengi possibol uill crieit e revoluscion” — una rivoluzione senza cambiare nulla. Almeno sarà originale.

  • “Ui ev to impruv de sosaieti es GIARROBERTO impruved as” — la piratizzazione del nome di Gianroberto Casaleggio in GiARRRoberto è un tocco di classe. Ahoy matey, pass me the grog!

Il finale: tra sortilegi e licei linguistici

Il colpo di scena arriva alla fine. Dopo aver detto “tencs”, Alessia si ferma per un attimo, distoglie lo sguardo dal gobbo e guarda in camera, poi si volta nuovamente verso il gobbo e legge il proprio nome: “Alessia!”. Forse quel foglio era in realtà un papiro vudù maledetto da un potente bokor (sacerdote vudù che pratica magia maligna, NB) che le aveva fatto dimenticare il proprio nome.

E il dettaglio più gustoso della vicenda? Ha studiato in un liceo linguistico. Immaginate se avesse fatto ragioneria.

Il colmo: si rivolge agli italiani

Il colmo dei colmi, non dimentichiamocelo, è che questo messaggio era rivolto agli italiani all’estero — non a turisti americani né a delegazioni ONU — bensì a nostri connazionali che magari sono emigrati da sei mesi, due anni o perfino un paio di settimane. E chiunque conosca anche solo un minimo gli italiani sa benissimo che dopo 48 ore all’estero si cerca disperatamente un bar con l’espresso “vero” e si guarda Rai Italia di nascosto per sentire la voce di Bruno Vespa. Pensare che abbiano già dimenticato l’italiano al punto da dover usare un inglese da scuola media è quasi poetico, se non fosse tragicomico.

Conclusione: Rutelli può dormire sonni tranquilli

Che si voti Sì o No, questo rimane un esempio perfetto di comunicazione politica fallita. Ma almeno ci ha regalato qualche risata. Rutelli, puoi tornare a casa: il trono dell’“inglisc” ora è occupato da Alessia.


La perla 

Ultimo aggiornamento: Giugno 2025