Il video: un appello agli italiani all’estero (forse)
La scena è surreale: Alessia è seduta, espressione neutra tendente allo schifato, bandiere alle spalle e sguardo fisso verso l’alto. Non per ispirazione divina, ma per leggere il gobbo. Non quello di Notre Dame, ma un cartellone piazzato così in alto da far pensare a un esperimento di oculistica.
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Starà aspettando la comunione??? |
Il testo, rigorosamente in maiuscolo e senza virgole, è un capolavoro di comunicazione politica disastrosa. Ecco alcune perle:
“Diar soverein pipol” — un saluto che evoca più una setta fiscale americana che un appello elettorale. I “sovereign citizens”, infatti, sono noti per non pagare le tasse e sono considerati potenzialmente pericolosi dall’FBI. Ottimo inizio.
“Vote no in de referendum” — diretto, almeno. Ma il tono è quello di chi ha appena scoperto l’inglese su Google Translate.
“Uill cieing de lau dat... eh... meid as bleis” — qui si entra nel mistico. Le leggi ci benedicono? Ci danno fuoco? Nessuno lo sa.
“Ui uin togheder and ui crieit a faiv stars fiuciur” — un futuro a cinque stelle, ma con pronuncia da karaoke ubriaco.
“We heavens to killed himself” — frase che sfida ogni logica grammaticale e semantica. Tradotta alla lettera: “noi cieli al si è suicidato”. Shakespeare si sta rivoltando nella tomba.
“Ui uill never bi servant end sabmissive” — peccato che nel Movimento, chi dissente rischia una multa da 150.000 euro. Ma dettagli.
“U meics ciengi possibol uill crieit e revoluscion” — una rivoluzione senza cambiare nulla. Almeno sarà originale.
“Ui ev to impruv de sosaieti es GIARROBERTO impruved as” — la piratizzazione del nome di Gianroberto Casaleggio in GiARRRoberto è un tocco di classe. Ahoy matey, pass me the grog!
Il finale: tra sortilegi e licei linguistici
Il colpo di scena arriva alla fine. Dopo aver detto “tencs”, Alessia si ferma per un attimo, distoglie lo sguardo dal gobbo e guarda in camera, poi si volta nuovamente verso il gobbo e legge il proprio nome: “Alessia!”. Forse quel foglio era in realtà un papiro vudù maledetto da un potente bokor (sacerdote vudù che pratica magia maligna, NB) che le aveva fatto dimenticare il proprio nome.
E il dettaglio più gustoso della vicenda? Ha studiato in un liceo linguistico. Immaginate se avesse fatto ragioneria.
Il colmo: si rivolge agli italiani
Il colmo dei colmi, non dimentichiamocelo, è che questo messaggio era rivolto agli italiani all’estero — non a turisti americani né a delegazioni ONU — bensì a nostri connazionali che magari sono emigrati da sei mesi, due anni o perfino un paio di settimane. E chiunque conosca anche solo un minimo gli italiani sa benissimo che dopo 48 ore all’estero si cerca disperatamente un bar con l’espresso “vero” e si guarda Rai Italia di nascosto per sentire la voce di Bruno Vespa. Pensare che abbiano già dimenticato l’italiano al punto da dover usare un inglese da scuola media è quasi poetico, se non fosse tragicomico.
Conclusione: Rutelli può dormire sonni tranquilli
Che si voti Sì o No, questo rimane un esempio perfetto di comunicazione politica fallita. Ma almeno ci ha regalato qualche risata. Rutelli, puoi tornare a casa: il trono dell’“inglisc” ora è occupato da Alessia.
La perla