Quando il debunking smette di funzionare: cosa ci dice lo studio di Walter Quattrociocchi?

Quando uscì lo studio di Walter Quattrociocchi sull’inefficacia del debunking, ammetto che mi trovò solo parzialmente d’accordo. Chi mi segue da tempo sa che uno dei miei modi di dire è: non puoi insegnare alla merda a non puzzare. Frase un po' estrema ma che appunto riassume splendidamente l'impossibilità di far cambiare idea ad un complottista fervente, ad esempio.  Eppure, negli anni, diverse persone mi hanno detto che se non fosse stato per le mie spiegazioni, avrebbero finito col credere ai dementi raglianti del web. Quindi sì, il debunking può funzionare — ma dipende da come lo si fa.

📚 Lo studio di Quattrociocchi: cosa dice davvero

Walter Quattrociocchi, professore di informatica e data science, ha analizzato il comportamento degli utenti su Facebook, Twitter, Reddit e Gab. Il risultato? Gli algoritmi di feed (soprattutto su Facebook e Twitter) favoriscono la formazione di echo chamber, ambienti chiusi dove circolano solo contenuti coerenti con le convinzioni dell’utente.

In questi contesti, il debunking non solo è inefficace, ma può accentuare la polarizzazione: chi riceve una smentita da una fonte percepita come “nemica” tende a rafforzare le proprie convinzioni. Il problema non è la disinformazione in sé, ma la segregazione narrativa e la mancanza di fiducia nelle fonti esterne. Secondo Quattrociocchi, il vero antidoto non è il fact-checking, ma la trasparenza, la formazione al pensiero critico e una comunicazione meno dogmatica.


Fotografia di Walter Quattrociocchi, autore dello studio rivoluzionario sul debunking e le echo chambers

💬 Il caso che mi ha fatto riflettere

Ho assistito a una scena che mi ha lasciato perplesso. Una persona, una conoscente attiva in ambito "divulgazione", pubblica un messaggio per combattere i pregiudizi sulle malattie mentali dando slancio all'hashtag "stop stigma" Il problema è che lo ha fatto attaccando ferocemente chi non è informato. Un altro utente risponde sollevando un dubbio, un dubbio legittimo: “Se alcune malattie mentali si traducono in comportamenti violenti, è comprensibile averne paura se non si conoscono le patologie.” Apriti cielo.

È stato aggredito dall'intero gruppo di "divulgatori non professionisti", tutti insieme appassionatamente, con commenti tipo “anche l’influenza causa morti” (che mi domando cosa volesse dimostrare — processiamo i contagiosi?) e “se c’è pregiudizio è anche colpa tua che fai commenti ignoranti”. Tutto ovviamente condito con una buona dose di insulti e attacchi personali.

Il risultato? Una caciara totale, e contraddittoria:

  • Prima si nega che la malattia mentale possa essere pericolosa per chi ne soffre e per gli altri.

  • Poi si afferma che il pregiudizio impedisce alle persone di chiedere aiuto, mettendole in pericolo. Contraddicendo il messaggio iniziale.

Insomma, nessun dialogo, solo attacco. E chi guardava da fuori (me) ha visto solo confusione, incoerenza e un’occasione persa per ragionare, riflettere e fugare dei dubbi.

🧩 Echo chamber e polarizzazione: il punto di Quattrociocchi

In quel momento ho capito cosa intendeva Quattrociocchi. Se il messaggio è troppo "ruvido", attacca invece di spiegare, è aggressivo invece di accogliente, allora si avrà l'effetto opposto. Se poi chi solleva un dubbio lecito viene etichettato e aggredito, non cambierà idea. Anzi, si chiuderà ancora di più nella sua bolla. E il debunking, in quel contesto, non solo non serve a nulla, ma è dannoso.

Chi vuole fare informazione dovrebbe dialogare con chi ha dubbi, non aggredirlo. Altrimenti a chi ti stai rivolgendo? A chi la pensa già come lui? E Grazia, Graziella e grazie al...

Allora si che ho realizzato quanto in realtà Walter Quattrociocchi e colleghi avessero ragione da vendere, nonostante le reazioni dei debunker "più in vista" che difesero il loro lavoro nonostante io, benché ne abbia stima e apprezzi la maggior parte del lavoro, intravedo uno sfondo delle loro idee, anche politiche, trasudare dai loro pezzi. E anche questo fa parte del problema "polarizzazione".

Per questo motivo non mi sono mai "fregiato" del titolo di debunker e mai lo farò. Nel mio piccolo cerco di fare più informazione possibile, più imparziale possibile, anche se probabilmente anche nei miei testi il sottofondo delle mie idee personali sicuramente sarà leggibile dai più accorti.


📚 Fonti e approfondimenti

❓ Domande frequenti (FAQ)

Il debunking è davvero inutile come sostiene lo studio?

Secondo lo studio di Walter Quattrociocchi, il debunking è inefficace nei contesti di echo chamber, dove le smentite da fonti esterne rafforzano le convinzioni preesistenti. Tuttavia, in contesti più aperti o con interlocutori indecisi, può ancora avere un impatto positivo se comunicato correttamente.

Cos'è un'echo chamber e perché è pericolosa?

Un'echo chamber è un ambiente informativo chiuso in cui circolano solo contenuti coerenti con le convinzioni di chi ne fa parte. Questo meccanismo riduce l'esposizione a idee differenti, aumentando la polarizzazione e impedendo il confronto costruttivo tra opinioni opposte.

Quando il debunking diventa controproducente?

Il debunking diventa controproducente quando è aggressivo, dogmatico o umiliante. In questi casi, genera reazioni di chiusura, rafforza la diffidenza e impedisce il dialogo con chi è indeciso o poco informato. Serve empatia, chiarezza e rispetto per ottenere un effetto educativo reale.

Come si può fare divulgazione efficace senza aumentare la polarizzazione?

Una divulgazione efficace parte dall'ascolto e dal rispetto. È necessario evitare il sarcasmo distruttivo, accogliere i dubbi legittimi e fornire informazioni accessibili. Il tono neutro, la trasparenza e la personalizzazione dei messaggi possono ridurre la polarizzazione e favorire il cambiamento.

Chi è Walter Quattrociocchi e cosa ha dimostrato con il suo studio?

Walter Quattrociocchi è un professore e ricercatore in data science e informatica sociale presso l’Università La Sapienza di Roma. Con il suo team ha analizzato il comportamento degli utenti online, dimostrando che gli algoritmi favoriscono la formazione di echo chamber, dove il debunking diventa inefficace e in alcuni casi controproducente.

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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.