Il capo di stato che piace alla gente

Viviamo in un paese in cui il populismo ha preso il posto della politica seria: slogan a effetto, idee che cambiano in base a come fa più comodo, promesse mai mantenute e tanta ma tanta fomentazione della rabbia dell'elettorato ben indirizzata dove fa più comodo. E ogni tanto, tra un commento e l'altro, salta fuori qualcuno che dice: “Ci vorrebbe un presidente con le palle!”. Ma cosa succede se quel tipo di leader esiste davvero? E se fosse esattamente il tipo di figura che il fanatismo politico invoca senza conoscere la storia?

La costruzione del mito: forza, identità, vendetta

Immaginate un ufficiale di alto grado, campione sportivo, imponente fisicamente e carismatico. Dopo l’indipendenza del suo paese, prende il comando dell’esercito e rovescia il governo accusato di corruzione. Viene acclamato come simbolo della rinascita nazionale. “Basta con gli stranieri!” — e nel giro di 90 giorni espelle dal paese migliaia di cittadini asiatici, cristiani e imprenditori che avevano in mano l’economia. Redistribuisce le aziende, i negozi e perfino i conti bancari al "popolo vero". Populismo puro, no?

La verità dietro il mito: Idi Amin Dada

Quella figura era Idi Amin Dada, dittatore ugandese salito al potere nel 1971. Amato in un primo momento, diventò presto protagonista di uno dei regimi più violenti dell'Africa postcoloniale. Circa 300.000 persone sterminate, persecuzioni contro i cristiani, deportazioni su base religiosa, economia distrutta per mano di imprese assegnate a incompetenti, contrabbando di avorio e collaborazioni con gruppi terroristici.

Celebre fu la sua rottura con Israele e il sostegno al terrorismo palestinese. Dopo il raid israeliano a Entebbe per liberare gli ostaggi, ordinò l'esecuzione di una donna ricoverata in ospedale. E no, non è folklore. È storia documentata.


Figura ipotetica di un uomo forte

Populismo e idealizzazione del potere

Questo esperimento narrativo non nasce per elogiare Amin, ma per mostrare come il culto del leader forte, quando disgiunto dalla democrazia e dai diritti umani, possa portare al disastro. L’odio ideologico, l’idolatria dell’autorità muscolare e la nostalgia per una “mano ferma” sono trappole storiche.

La lezione è semplice: non fidatevi del carisma militare, delle soluzioni nette, dell’odio mascherato da patriottismo. Dietro la promessa di “riprendersi la sovranità” possono nascondersi pogrom, disinformazione e impoverimento strutturale.

Conclusione: il presidente "adatto alla gente"

Quando vi dicono “Ci vorrebbe un presidente come X”, chiedetevi: è stato amato perché ha risolto problemi reali o perché ha creato un nemico da odiare? Le dittature non iniziano con carri armati — iniziano con applausi.

📚 Fonti storiche e accademiche

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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.