Lo studio analizza oltre 1,1 milioni di transazioni eBay tra il 2009 e il 2012 e afferma che le donne venditrici guadagnano meno degli uomini a parità di condizioni. Più precisamente:
Per prodotti nuovi: le donne ricevono in media 0,80 $ per ogni dollaro guadagnato dagli uomini
Per oggetti usati: il divario scende a 97 centesimi
Le donne hanno meno esperienza, reputazioni migliori, e tendono a impostare prezzi base più alti e a usare opzioni a pagamento come il prezzo di riserva
Vogliamo vedere nel dettaglio come questo studio è arrivato a "denunciare" l'oppressione femminile ad opera ovviamente maschile su ebay?
🧠 “Le donne guadagnano meno”: analisi (e demolizione) punto per punto
🔍 1. Gli acquirenti “intuiscono” il genere del venditore?
“As a policy, eBay does not reveal the gender of users. We attribute the price differences to the ability of buyers to discern the gender of the seller.” “Come politica eBay non rivela il genere degli utenti. Attribuiamo la differenza di prezzo nell'abilità del compratore di discernere il genere del venditore.”
Secondo lo studio, gli acquirenti “intuirebbero” se il venditore è uomo o donna… senza saperlo realmente. In base a cosa? Al nome utente, forse. Ma nel 50% dei casi indovinano a caso, come ammesso dagli autori stessi. Quindi magari qualche nome utente è pure femminile ma non è statisticamente rilevante.
🧩 2. Le donne ricevono meno offerte e prezzi più bassi
“The crux of the findings is that women receive a smaller number of bids and lower final prices than do equally qualified men sellers of the same products.”
Verità parziale. Il punto omesso? Le donne impostano prezzi iniziali più alti e pagano per fissare un “prezzo di riserva” → gli utenti evitano le inserzioni meno competitive, non le venditrici in quanto tali.
Quando le aste hanno prezzi di riserva a volte non si concludono con una vendita, inoltre il prezzo pagato per il minimo potrebbe spiegare perché guadagnano 20 centesimi in meno in media.
🤔 3. Le venditrici hanno reputazione migliore
“Women tended to have less experience as sellers but better reputations than the men did.”
Un paradosso: l'acquirente discriminerebbe la venditrice, ma poi le lascia feedback migliori nonostante i suoi pregiudizi? Questo smonta la tesi del pregiudizio implicito, insomma si sono contraddetti da soli nella stessa sede. Per la terza volta.
📉 4. Il divario reale è minimo
“Whereas when selling used products, women received final prices that were 2.9% lower than the prices received by men”
Una differenza del 2,9% su oggetti usati non prova nulla: è statisticamente marginale, e non tiene conto di variabili come stato dell’oggetto, fotografie, descrizione, reputazione. Elementi che dipendono dal venditore, non dal genere.
👠 5. Le compratrici preferiscono venditrici
“Women buyers were found to prefer purchasing products from women sellers rather than from men sellers”
Altro colpo di scena: le donne comprano principalmente da altre donne. Probabilmente perché hanno interessi comuni e vestiario in comune. Ma allora come può esserci discriminazione maschile, se i clienti principali sono donne?
🧨 Conclusione: differenze ≠ discriminazione
Lo studio ha il merito di sollevare un tema, ma i dati forniti non dimostrano discriminazione, né giustificano affermazioni roboanti come “le donne guadagnano meno per colpa del patriarcato su eBay”.
I risultati riflettono:
Strategie di vendita diverse
Preferenze di prezzo e visibilità
Esperienza variabile tra venditori
Target di prodotto differenziato
La libera concorrenza premia le offerte migliori, non il genere del venditore.
Da compratore quasi regolare di Ebay posso affermare che la descrizione dell'oggetto e le fotografie giuste fanno molta differenza fra vendere e non vendere. Se non sai se quello è il modello che ti interessa (esempio pratico: la Wii retrocompatibile con GameCube o meno, un televisore con prese component invece degli scrausi jack) è un salto nel buio, e quel salto nel buio o non vende o vende a prezzi inferiori.
Inoltre nel contesto di ebay appunto le donne sono libere, si autogestiscono, assolutamente indipendenti e vendono principalmente ad altre donne. Come è possibile addossare la responsabilità di un misero 3% di differenza nei guadagni agli uomini? Il complotto del patriarcato, ovviamente.
Questo studio come puoi ben vedere lascia il tempo che trova. Affermazioni ridicole.
Fonti e approfondimenti
Domande frequenti sullo studio “How Many Cents on the Dollar?”
Lo studio pubblicato su Science Advances è affidabile?
Lo studio è stato condotto da due ricercatrici esperte, ma le interpretazioni risultano forzate: il divario di guadagno è minimo e non dimostra una discriminazione diretta di genere.
Gli acquirenti su eBay possono sapere se il venditore è uomo o donna?
No, eBay non mostra il genere degli utenti. Lo studio ipotizza che gli acquirenti lo intuiscano, ma l'accuratezza si è rivelata poco superiore al caso statistico.
Le venditrici ricevono meno offerte e prezzi più bassi?
Secondo lo studio sì, ma le venditrici tendono a impostare prezzi iniziali più alti e a usare il prezzo di riserva, rendendo le loro inserzioni meno competitive. Questo incide sul numero di offerte e sul prezzo finale.
Le venditrici hanno reputazioni migliori?
Sì, il feedback medio ricevuto dalle venditrici è migliore. Questo contraddice l’ipotesi di discriminazione da parte degli acquirenti.
Quanto è significativo il divario di guadagno tra venditori e venditrici?
Per prodotti usati, il divario è del 2,9%, un valore troppo basso per dimostrare discriminazione. Le condizioni e la presentazione dell’oggetto incidono molto di più sul prezzo finale.
Le donne comprano principalmente da altre donne?
Sì, lo studio rileva una preferenza tra compratrici verso venditrici, probabilmente legata al tipo di prodotti venduti. Questo contraddice l’idea di discriminazione maschile su eBay.