Ma i tempi sono cambiati. E qualcosa è cambiato — nella giurisprudenza, ma anche nella mia opinione.
🧭 La sentenza che ha ribaltato tutto
La Corte d’Appello di Venezia ha assolto Birolo con formula piena: “perché il fatto non costituisce reato”. La motivazione? Il tabaccaio ha agito in una situazione di confusione, penombra, rumore, stress emotivo e movimenti rapidi. Ha sparato perché temeva di essere aggredito. E quell’errore di valutazione è stato ritenuto scusabile.
➡ La sentenza ha riconosciuto la legittima difesa putativa: non c’era un’aggressione diretta, ma Birolo ha creduto di essere in pericolo. E ha reagito.
🔍 Perché oggi vedo quella sentenza come un faro
Viviamo in un tempo in cui chi delinque spesso la passa liscia, mentre chi si difende rischia di essere perseguito. Il caso Birolo, con la sua assoluzione, è diventato simbolo di una giustizia che finalmente riconosce il contesto, la paura, il turbamento. Non si tratta di giustificare ogni reazione violenta, ma di capire che la lucidità non è sempre possibile quando ti svegli nel cuore della notte e trovi ladri in casa.
Oggigiorno i reati sono in aumento, vertiginoso: quante notizie leggiamo di criminali arrestati e fuori dopo due ore? In questo far west loro diventano sempre più spavaldi, ben consci che se anche le forze dell'ordine li prendono i giudici non gli faranno niente. Intanto in tutto questo chi osava difendersi rischiava pene e salassi decine di volte superiori a quanto rischiava un criminale. Una situazione inaccettabile.
Tipologia di reato | Variazione annuale | |
---|---|---|
Furti | +20% | |
Rapine | +18,2% | |
Reati sessuali | +15,7% | |
Criminalità minorile | +14,3% | |
Autori stranieri (rapine) | 52,4% | |
Autori stranieri (stupri) | 44% |
Inaccettabile anche visto che il tasso di criminalità in Italia ha raggiunto quote da terzo mondo.
Paese | Indice criminalità | Indice sicurezza | |
---|---|---|---|
Italia | 47,24 | 52,76 | |
Marocco | 47,51 | 52,49 | |
Tunisia | 44,97 | 55,03 | |
Algeria | 52,92 | 47,08 | |
Libia | 56,44 | 43,56 | |
Egitto | 46,93 | 53,07 |
Secondo il ISTAT, nel Rapporto sulla Sicurezza 2023, circa il 62% dei furti e il 38% delle aggressioni non viene denunciato. Le ragioni principali:
Mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine
Timore di ritorsioni
Percezione che “non cambierebbe nulla”
E questo vale anche per molti reati sessuali: la Relazione sulla violenza di genere mostra che il 47% delle donne non denuncia aggressioni o molestie per paura o sfiducia nel sistema.
Chi parla di "reati in calo" fa cherry picking prendendo il dato degli omicidi. Gli omicidi in Italia sono pochi, è uno dei paesi più sicuri d'Europa sotto questo punto di vista. Ma questo non significa che tutti i reati sono in calo. Occhio a chi vuole infinocchiarti!
🧪 La riforma del 2019: più tutela per chi si difende
Il caso ha contribuito al dibattito che ha portato alla riforma della legittima difesa (Legge n. 36/2019), che ha introdotto:
Presunzione di proporzionalità in caso di intrusione violenta nel domicilio
Esclusione della punibilità se si agisce in stato di grave turbamento
Limitazione dei risarcimenti civili per gli aggressori, anche in caso di eccesso colposo
Una svolta che ha cercato di riequilibrare il rapporto tra vittima e aggressore, almeno sul piano giuridico.
🧾 Verso una nuova riforma: “La violenza non paga”
In questi giorni è stato depositato in Senato il disegno di legge n. 1532/2025, promosso da Fratelli d’Italia, che propone una modifica radicale al Codice civile e penale: abolire il diritto al risarcimento danni per chi agisce con violenza o minaccia grave, anche se la reazione della vittima eccede i limiti della legittima difesa.
➡ In pratica, se un ladro entra armato in casa tua e tu reagisci in modo sproporzionato, non potrà più chiederti un risarcimento. Il principio è chiaro: “Chi aggredisce si assume il rischio”.
La proposta nasce proprio da casi come quello di Franco Birolo, dove l’aggressore — pur in flagranza di reato — risultava inizialmente “danneggiato” sul piano civile. Se approvata, la riforma introdurrebbe una clausola di autoresponsabilità: chi commette un reato violento rinuncia automaticamente al diritto di rivalersi sulla vittima per i danni subiti.
Una norma che, nel mio cambio di prospettiva, vedo come un passo verso il buon senso. Perché difendersi non è vendetta. È istinto. È paura. È sopravvivenza.
💬 Una riflessione personale
Oggi, riguardando quel vecchio articolo, mi rendo conto che la giustizia non è solo codice — è contesto, è umanità, è buon senso. La sentenza del 2017 non ha premiato la vendetta, ma ha riconosciuto che difendersi non è reato, soprattutto quando la paura è reale.
E se qualcuno entra nella tua proprietà di notte, con intenti criminali, non puoi pretendere che tu reagisca come un notaio in pausa pranzo.
Le leggi si stanno muovendo nella direzione giusta, la criminalità ha galoppato per troppi anni impunita, è ora di dare un segnale diverso.
📚 Fonti e approfondimenti
Nota: le fonti includono dati ufficiali, testimonianze dirette e analisi giornalistiche. Alcune riportano opinioni o percezioni soggettive, da contestualizzare nel dibattito.