“Sirens” di Ontroerend Goed non è uno spettacolo: è una centrifuga stroboscopica di urla, versi e mimiche incontrollate travestita da femminismo provocatorio. Dopo aver visto alcuni frammenti online, ho deciso di immergermi nell’intero show. Non per masochismo — ma perché qualcuno, da qualche parte, lo ha definito ‘così potente che perfino gli uomini diventano femministi’. Promessa audace. Il risultato? Una discesa grottesca fra rasponi di gruppo, cori da Oktoberfest e odio gratuito contro Xena. Benvenuti in quello che chiamano teatro.”
📚 Contesto storico
Sirens è una produzione del collettivo teatrale belga Ontroerend Goed, noto per i suoi spettacoli provocatori, interattivi e spesso borderline. Il debutto di Sirens risale al Fringe Festival di Edimburgo nel 2014, dove fu presentato come un’opera dirompente “al femminile” che affrontava sessismo, violenza di genere e stereotipi culturali. Il regista Alexander Devriendt, già noto per Fight Night e The Smile Off Your Face, ha costruito la performance intorno a sei attrici che alternano confessioni crude, urla rituali e momenti corali — un mix volutamente disturbante pensato per scuotere lo spettatore e costringerlo al disagio.
L’intenzione dichiarata era quella di smascherare il linguaggio oppressivo e la cultura patriarcale attraverso il paradosso, ma nel tempo lo spettacolo ha diviso la critica tra chi lo considerava un pugno nello stomaco necessario e chi, come me, ha faticato a trovare un minimo di senso nel caos performativo.
La mia impressione: recensione di un forestiero.
Dopo circa un minuto cambia la musica... no, non inizia la recita, semplicemente iniziano a dire "AAAAAAAAA" "ALONE" e altre roba contornato da strani versi. Ricordano Aldo Giovanni e Giacomo quando si credono nell'oktober fest mentre ascoltavano la poesia di Marina Massironi... solo che loro facevano ridere.
Dopo versi intermittenti, che sembravano quelli di un gorilla che tromba, si accendono le luci, e vediamo una tizia che si agita per far vibrare la voce. Voce usata non per dire qualcosa di importante ma per emettere versi incomprensibili.
Pestano i piedi a terra e una delle ragazze inizia a cantare per pochi istanti, poi il silenzio.
Sbattono le bacchette e iniziano a strillare... sbraitano a più non posso e senza motivo apparente, si fermano e poi riprendono. Urla a caso, fastidiosissime. Un vero inferno.
Si fermano e riprendono, partendo però una alla volta. E ridono! Sono felici e contente!
Mentre gridano abbassano un po' il tono.
Poi una di loro strepita per tre volte: "HA HA HA" e iniziano con i versi, come un borbottare di scimmia. Scimpanzè che si spulciano fra di loro. E vanno avanti per un bel po'... per poi finire con altro fragore ad altissimo volume che ti perfora le orecchie.
Riprendono con un coro, anche questo simile alle gag di Aldo Giovanni e Giacomo.
Aumentano il volume sempre di più fino al vero e proprio strido. Lo spettatore inebetito dal fracasso, me compreso, inizia a domandarsi se non faranno altro che urlare per tutto il tempo. Le mie orecchie già sanguinano!
Appena finito di strillare iniziano la meditazione.... però poi aumentano intensità e da "mmmmm" si trasforma in un ronzare di mosche. Potete immaginare il fastidio (anzi no, metto il video e ve lo sorbite pure voi). Mentre ronzano si mettono in posa, pose strane e ridicole, chissà che volevano dire...
Poi dal ronzio passano ad un canticchio in coro, stranamente non fastidioso, e dopo qualche istante lasciano le loro strane pose mentre canticchiano. L'unico sottofondo musicale è il ticchettare di uno strano orologio messo a terra.
Sono già passati più di 10 minuti e ancora non ho visto un singolo straccio di arte o qualcosa che facesse ragionare. Nessun messaggio, nessuna immagine allegorica. Niente di niente.
Sempre canticchiando, si voltano di spalle, cambia leggermente il modo di canticchiare di una di loro.
Si voltano nuovamente e si scopre che si stanno tirando rasponi incredibili alcune si segano con indifferenza, altre sono ben concentrate nel lavoro che stanno facendo.
Qualcuno nel pubblico ride... che ci sarà di divertente non lo capisco.
Per simulare "il finale" aumentano il volume del canticchio (siamo vicini all'urlo incondizionato, secondo me stanno per riprendere con le grida...) mentre con la mano accelerano e il volto trasfigura. Una addirittura ci mette due mani! Dopo un po' fanno capire di aver "finito", e riprendono pure fiato come se avessero corso una maratona.
Mah
La scena successiva consiste in loro che iniziano a parlare di creme di bellezza e creme idratanti, come se fosse una pubblicità. Cosa debba significare lo sanno solo loro. E si impegnano pure, non è che l'hanno buttata lì giusto per fare uno spettacolo (indecente) di un'ora, ci si impegnano! Ci credono! Pensano di fare qualcosa di buono!
Poi si sovrappongono e parlano una sull'altra... ma è femminismo o una presa per i fondelli al marketing? Perché se è quello l'obiettivo il marketing è martellante per tutti, mica solo per le donne!
Fra l'altro si sono inventati pure le creme di bellezza per uomini, proprio non vedo quale nesso ci possa essere fra le creme di bellezza ed il femminismo...
Ah certo, è arte!
Poi si fermano all'improvviso e una dice "Io odio Cameron Diaz". Così, a caso...
Il pubblico ride... devono aver raccattato i peggiori somari della zona. Quindi continuano, e dicono di odiare un po' tutti: Pippa Middleton, Kate Moss, Kim Kardashan, Sarah Jessica Parker e così via.
Lo show continua con loro che parlano dei problemi che si fanno per i vestiti... si inalberano con chi le invita e cretinate che sinceramente non hanno alcun senso, anche perché non si può seguire quanto dicono che è sconnesso di suo e si parlano una sopra l'altra.
O diavolo, dopo aver borbottato frasi assurde su peso, età, cancri, capelli e chissà che altro iniziano di nuovo con gli strepiti... proprio quando ho iniziato a pensare ne avessero avuto abbastanza...
Fingono un pianto, una si butta a terra, girovagano per il palco come se avessero una saldatrice rovente nel sedere...
Poi smettono, spengono la luce e camminano dietro il microfono, pestando i piedi come elefanti. Chissà il mal di schiena poi.
"Quale è la differenza fra una donna e una foto? Una foto è sviluppata", una delle attrici (posso chiamarla così?) racconta una serie di barzellette che "degradano le donne", molte le avevo pure sentite e circolano da noi.
A questo punto recitano la parte di una donna che sta subendo violenza, e devo dire che è piuttosto sconcertante e mette a disagio. Successivamente iniziano a raccontare storie di violenze con il coro in sottofondo.
Considerazioni finali:
E' arte? No...
Vale la pena pagare il biglietto per vederlo? Probabilmente no...
E' una totale pila fumante? Al 99%.
Potevano fare di meglio? Decisamente, senza ombra di dubbio.
🎭 Scheda spettacolo
- Titolo: Sirens
- Compagnia: Ontroerend Goed
- Regia: Alexander Devriendt
- Debutto: Fringe Festival di Edimburgo, 2014
- Cast: Sei attrici (tutte donne)
- Durata: Circa 60 minuti
- Temi dichiarati: Sessismo, stereotipi, linguaggio violento, immagine femminile, cultura patriarcale
- Stile: Performance teatrale sperimentale con voce, rumori, versi e recitazione corale
- Ricezione: Controversa — applaudita da alcuni per la forza visiva, criticata da altri per il tono caotico
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