Chiudere il Cocoricò è cosa buona e giusta

Alla notizia che la discoteca Cocoricò sia stata chiusa ho assistito ad un coro bello corposo di gente indignata perché i gestori del locale non c'entravano nulla con il fatto del il ragazzino morto recentemente per overdose. Posso subito anticipare che questa storia mi ricorda parecchio il caso fabrizio corona:

Cocoricò: colpevoli visti come innocenti

Perché c'è sempre da diffidare degli altri, come si dice fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, ed è per questo motivo per cui ho perso l'immensa e proibitiva quantità di tempo necessaria a digitare "perché hanno chiuso il cocoricò" su google e leggere le motivazioni della decisione, insieme alla lunghissima lista di "incidenti" avvenuti nel locale.

Insomma questa decisione è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e nel locale se ne sono fatte di tutti i colori. Chissà perché la gente difende sempre i colpevoli, è una cosa che non ha senso.

Ma vediamo nel dettaglio la motivazione del questore:
Riguardo la droga comprata giorni prima: «per consumarla in uno spazio emotivo ben definito perché il Cocoricò rappresentava il luogo perfetto dove assumerla». «L’ha assunta per predisporsi psicofisicamente a trascorrere in maniera per lui appropriata l’agognata serata».

Insomma, il questore ha fatto due conti: se il ragazzino si è procurato la droga con così largo anticipo significa che lui nel locale sapeva di trovare praticamente tutta gente strafatta a schifo, ed essere l'unico non strafatto in un ambiente simile poteva compromettere il suo "divertimento" (anche se mi devono spiegare come può essere divertente spendere 250 euro per non capire un tubo e diventare paranoici schizzati. E magari finire in coma.).

Insomma, il questore ha dedotto che il locale era un ricettacolo malsano.
Come tutte le discoteche del resto, non ci vuole nulla a scoprirlo, e chi si indigna o è ingenuo o vuole semplicemente aprire bocca per dar fiato alla sua idea contorta.

Ma questo è solo l'ultimo dei casi peggiori avvenuti in quel locale:
"Partendo dal ultimo grave episodio, si ripercorrono tutti gli interventi delle forze dell’ordine e del 118 non solo negli ultimi 2 anni. È una lunga lista di malori, di ricoveri, di morti e di quelle evitate per un soffio. Il 20 dicembre 2004 un 19enne marchigiano morì per abuso di metanfetamine, il 27 novembre 2011 un 18enne si sentì male in discoteca per abuso di droga e subì il trapianto di fegato. Nell’agosto 2012 un 20enne fu ricoverato e si salvò per miracolo. Lo stesso mese una coppia, lei di 20 lui 29 anni, finì in coma per Mdma. Il 20 luglio 2013 una ragazza entrò già in stato comatoso nel locale e le indagini rivelarono che a vendere la droga fu un pierre del Cocoricò. Nel dicembre 2013 un 21enne di Ancona fu ricoverato per droga e alcol. Il 2 gennaio 2014 un napoletano di 32 anni fu trovato morto in hotel e le indagini appurarono che fu ucciso da droga e alcol: la sera prima era stato al Cocoricò."

Ci siamo? Abbiamo compreso? Addirittura un PR del locale stesso aveva spacciato una dose pericolosa, affermare che il locale non c'entra nulla con la droga è un leggero eufemismo. Anche perché ben sappiamo come vanno queste cose: ai gestori può forse piacere che circolino decine di migliaia di euro nel loro locale senza prendersi nemmeno una percentuale?

E quello è nulla, ci sono stati fermi per atti osceni e altre cose che non sto a elencare, insomma il locale negli anni ha preso la connotazione di simbolo dell'eccesso.

Insomma, per concludere e farla breve: il locale è impestato di drogati e spacciatori, ci sono stati tantissimi incidenti negli anni per abuso sia di droga che di alcol in cui sono stati coinvolti direttamente i collaboratori del locale. I gestori del locale hanno prima fatto finta di collaborare con la giustizia per arginare il problema e poi hanno lasciato tutto come era. Il cesso è stato chiuso per questo motivo. Punto.
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