Ricordo ancora come De Sica rispose arrogantemente alle giuste lamentele di Mario Monicelli sulla qualità del film: "tolta la supercazzola non è nulla". Vogliamo quindi vedere di che pasta è fatto il suo di Amici Miei, vista l'arroganza con cui ha risposto ad uno dei più grandi maestri del cinema italiano?
Nell'immagine la locandina, manco quella originale: imita infatti quella di Amici Miei, con la differenza che nell'originale c'erano mostri sacri del cinema italiano e internazionale, in questa ci stanno cinque peracottari.
Come tutto (il peggio) ebbe inizio
Il film è collocato temporalmente qualche secolo prima della storica serie di film Amici Miei, durante il periodo di Lorenzo il Magnifico, negli ultimi anni del 1400 insomma. La storia pare si rifaccia più o meno alla novella del grasso legnagniuolo, ma non la conosco e in ogni caso il film fa così schifo da non essere importante accostare tale obbrobrio a quella storia.
Ci sono cinque personaggi, di un'originalità da slogare la mascella: il medico, che si rifà a Sassaroli, il mercante/locandiere, che si rifà probabilmente al Necchi, il morto di fame con famiglia, che si rifà al decaduto conte Mascetti, poi c'è una sorta di funzionario, che a quanto pare non ricalca nessun personaggio dell'originale tranne forse Melandri, infine c'è Filippo che era ricco, sposato con una donna ricca a dire il vero, ma è scomparso perché ha tradito troppo la moglie e lei non sopportava più la cosa. Guarda caso lo interpreta De Sica... a quanto pare gli stanno bene le parti da "cine panettone" e se le tiene strette.
Non sono riuscito ad inquadrare bene l'ultimo personaggio, perché il traditore seriale era comunque il Mascetti, ma vabbè meglio non spremersi troppo le meningi dietro una roba che è comunque senza alcun senso.
Nell'immagine la locandina, manco quella originale: imita infatti quella di Amici Miei, con la differenza che nell'originale c'erano mostri sacri del cinema italiano e internazionale, in questa ci stanno cinque peracottari.
Le gag pensate male e realizzate peggio
Il "film" inizia con la presentazione dei personaggi framezzata da gag gestite e recitate male, il che le rende più scialbe di quanto avrebbero potuto essere, e già partivano svantaggiate.
Nulla a che vedere con la classe, la recitazione, i dialoghi e le situazioni messe in essere da quei piccoli capolavori che erano gli Amici Miei originali di Monicelli.
Come la gag del "facciamo il nano alle suore", inserita nel trailer quindi considerata pezzo forte del film (e figuriamoci il resto) tirata per i capelli, allungata e resa più noiosa che divertente, noia anche per il modo in cui recitano le suore: se la reazione non è credibile il risultato non è divertente.
E si parla di una gag già scialba di base: far passare un nano al posto del bambino così che quando le suore controllano se è maschio o femmina trovano un "membro" spropositato... insomma, nulla di lontanamente vicino alle trovate dei film originali, che erano si "terra terra" ma molto più articolate ma soprattutto ben "consegnate".
Anche la seconda "zingarata", mostrata come flashback, è di un uno scialbo e inutile che fa cascare le mele, dicono loro: mettono una cavalla in calore di fronte al corteo dell'uomo più importante della città (o così credo per lo meno) così che la sua cavalcata la ingroppi.
Anche in questo caso la gag che in partenza era un po' troppo inutile non è aiutata da dei dialoghi brillanti, relegandola al "non riderei nemmeno sotto gas esilarante".
Trombate, peni, violazioni rettali, urla... il solito repertorio dei cine panettoni insomma, condite da situazioni prese quasi pari pari dai film originali, che funzionavano in quanto originali, girate bene, recitate meglio e con dialoghi che funzionavano.
Anche la seconda "zingarata", mostrata come flashback, è di un uno scialbo e inutile che fa cascare le mele, dicono loro: mettono una cavalla in calore di fronte al corteo dell'uomo più importante della città (o così credo per lo meno) così che la sua cavalcata la ingroppi.
Anche in questo caso la gag che in partenza era un po' troppo inutile non è aiutata da dei dialoghi brillanti, relegandola al "non riderei nemmeno sotto gas esilarante".
Trombate, peni, violazioni rettali, urla... il solito repertorio dei cine panettoni insomma, condite da situazioni prese quasi pari pari dai film originali, che funzionavano in quanto originali, girate bene, recitate meglio e con dialoghi che funzionavano.
Nulla a che vedere con la classe, la recitazione, i dialoghi e le situazioni messe in essere da quei piccoli capolavori che erano gli Amici Miei originali di Monicelli.
La trama?
Praticamente inesistente, ci sono questi che fanno il nano alle suore, cercano un amico, l'amico si finge malato per non subire le ire della moglie cornuta, gli rigirano la recita in modo che culmini nella famosa violazione rettale di cui parlavo prima. Gira e rigira fanno scherzi qua e là, causano la morte di uno di loro (!!!) e finiscono il film con una "supercazzora" (non supercazzola!) che non serve a niente.Decisamente gli autori, anche se contavano uno di quelli presenti nelle pellicole originali, non hanno capito una fava del senso dei film originali. Che non erano le zingarate, le supercazzore, gli scherzi, gli schiaffoni ai viaggiatori in partenza o i madrigalisti moderni.
Ma l'amicizia, quella vera. Una voglia di divertirsi fanciullesca che si scontra sempre di più con la vita di tutti i giorni.
Ma l'amicizia, quella vera. Una voglia di divertirsi fanciullesca che si scontra sempre di più con la vita di tutti i giorni.
Questa essenza, questa anima, quella porcheria non ce l'ha.
Insomma, l'arroganza di De Sica è stata del tutto fuori luogo, in quanto il risultato finale di questo "prequel" è scadente, inconsistente e affatto divertente. Al limite si sorride un paio di volte in un'ora. Con Amici Miei invece si ride di gusto e per tutto il tempo, quando non fa riflettere.
Va detto, per correttezza, che non tutto del film è da buttare o ispirato ampiamente ai film di Monicelli con tanto della ormai famosa frase che inizia con "che cos'è il genio?", sta di fatto che il risultato non è esattamente soddisfacente. Come detto precedentemente si poteva gestire meglio, ma a rovinare è specialmente la colonna sonora: quasi continua, fastidiosa e spesso fuori luogo.
Va detto, per correttezza, che non tutto del film è da buttare o ispirato ampiamente ai film di Monicelli con tanto della ormai famosa frase che inizia con "che cos'è il genio?", sta di fatto che il risultato non è esattamente soddisfacente. Come detto precedentemente si poteva gestire meglio, ma a rovinare è specialmente la colonna sonora: quasi continua, fastidiosa e spesso fuori luogo.
Se dovessi dare un voto direi 4 su 10, e ci sto andando molto buono.