Alla PETA hanno un problema di compensazione

No, il titolo non è un errore o esagerato, stavolta sono veramente giunto a questa conclusione.
Sembra che alla PETA ci sia un serio complesso da compensare. Ma tanto grande.
Sarebbe la spiegazione migliore riguardo certe trovate orripilanti che tirano fuori per farsi pubblicità:

Una campagna del...

Non la concludo ma sicuramente hai intuito di cosa sia la campagna, e metto subito le mani avanti dicendo chiaro e tondo che non esagero e non faccio allegorie.
Ma è meglio descrivere la loro campagna perché parla chiaro:

Inizia la scena con un tennista che ha la faccia da ultra assatanato. Di quelli che non ti fideresti nemmeno a salutarli. In mezzo alle gambe ha 4 metri di ortaggi che simulano un apparato riproduttivo di dimensioni equine. Ma non per sbaglio, proprio fatto apposta. E lo fanno pure ballare, ondeggiare, saltellare.

E questo è solo l'inizio!

Campagna di "sensibilizzazione" PETA 2015

L'intero spot è su questa falsariga, gente con ortaggi più o meno mastodontici che vengono agitati in mezzo alle gambe di uomini con espressioni molto poco raccomandabili.

Non dico che lo spot è brutto, dico che è una trovata inconcepibile.

Qualcuno sta compensando!

Ma l'unica conclusione che si può avere da una visione simile è questa: Sembra che alla PETA abbiano un serio problema di compensazione. Ma non del tipo "un po' sotto la media" o qualcosa del genere. Vista la iper compensazione deve essere concavo, cioè la lunghezza sta col segno meno!

Non si spiegherebbe in altro modo una cosa del genere, anche perché non ha senso.
Da quando in qua avere una "buona circolazione" ti rende Rocco?
Allora in pratica da giovani dovremmo tutti essere degli stalloni, visto che i problemi solitamente insorgono con l'avanzare dell'età.

Non è l'unica campagna becera

Che le loro campagne di "sensibilizzazione" fossero in gran parte becere già lo si era capito in precedenza, con quella balorda del "se il tuo gatto assomigliasse ad una gallina lo mangeresti?", a cui qualcuno rispose con una presa per i fondelli che è obbligatoria con gente alienata in quel modo che diceva "se tua sorella somigliasse alla tua ragazza te la porteresti a letto?", ma in modo più volgare.

Campagne pubblicitarie che potrebbero piacere solamente ad un povero sprovveduto, e infatti guardando al mondo animalista estremista si vedono i risultati...

Ma sparate a parte, dalle loro orrende pubblicità sono emerse anche devianze non trascurabili: la più "carina" voleva le donne incatenate e frustate in camera da letto.
Ma come si fa?

PETA 2015 pubblicità con ortaggi fra le gambe

Che tristezza di campagna!

Dico io, ma quanto bisogna essere disperati, repressi, frustrati e delusi dal proprio corpo per fare cose simili. Ma fra l'altro cosa vogliono ottenere?
"Diventando vegan migliori le tue performance"

La vedessero mai un'occasione di fare "performance", questi tonti, visto che passano il tempo a fracassare le scatole a destra e a manca con trovate "geniali" simili.

Mi immagino la scena: l'autore della pubblicità invita una ragazza fuori a cena.
Lei: "allora toglimi la curiosità, cosa fai per lavoro?"
Lui: "curo le campagne pubblicitarie per la PETA."
Lei: "Davvero! Ma è interessantissimo! Quali hai creato, racconta i dettagli!"
Lui: "Beh il mese scorso ho ideato la campagna che abbiamo chiamato CAROTONE SUCCOSE ed è andata in onda in tutte le televisioni, per dimostrare che i vegani non hanno problemi di circolazione sanguigna abbiamo messo CETRIOLONI e CAROTONI in mezzo alle gambe degli attori, perfino un cactus gigantesco ad un anziano perché ricorda la peluria bian... ma dove è finita!?"

Ma veramente, immagina che tristezza parlare del proprio lavoro per quel personaggio là!

Ma fra l'altro, che gente attirano con pubblicità simili? Come possono anche solo pensare che qualcuno possa diventare vegano e impegnarsi in uno stile di vita così difficile con una pubblicità del genere?

Il disagio... questa gente vive nel disagio, non riesco a pensare ad altra spiegazione.

Fonti e approfondimenti

Per chi desidera approfondire le campagne pubblicitarie provocatorie della PETA, ecco alcune fonti che documentano le iniziative più controverse e le reazioni del pubblico:

Nota: le campagne pubblicitarie della PETA sono spesso oggetto di critiche per il loro approccio scioccante e sessualizzato. Sebbene abbiano lo scopo di attirare l’attenzione su temi etici, il linguaggio visivo e le scelte creative sollevano interrogativi sulla reale efficacia comunicativa e sul rispetto del pubblico. La provocazione, se non accompagnata da contenuti informativi solidi, rischia di generare più disagio che consapevolezza.

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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.