Il cruelty free non esiste

Da troppo tempo ormai gli animalisti non fanno che propagandare il "cruelty free": io sono meglio di te, io salvo gli animali, io salvo il pianeta, io non inquino, io sono verde perché cruelty free! La realtà dei fatti è ben diversa però, ed i vegani e animalisti sfruttano gli animali tanto quanto noi, anzi probabilmente in modo più massiccio:

Non solo non esiste

Avevo già scritto un articolo a riguardo, cruelty free inesistente utopia ma siccome sono testardo io ribadisco, rincaro la dose, martello la faccenda cercando di far capire a tutti che il cruelty free non esiste, è un'utopia irraggiungibile.

E quindi, oltre alla considerazione riguardo gli animali e gli insetti morti durante la lavorazione dei campi, oltre all'inquinamento dei vegetali maggiore rispetto all'inquinamento degli allevamenti, oltre alla disinfestazione dei raccolti, oltre ai metodi di concimazione dei campi citati nel primo articolo linkato aggiungo altro.

Ebbene si, l'illusione di non sfruttare animali in nessun caso è ancora più profonda di quanto si creda.
E allora, vista la boria con cui i nostri "amici" vegani e animalisti si atteggiano non potevo fare altrimenti se non continuare a demolire quel "sogno ad occhi aperti".

L'agricoltura e i pulcini maschi

Dei concimi naturali usati in agricoltura, compresa quella biologica, siamo già a conoscenza.
Sappiamo del letame (e sappiamo anche che senza non ci sarebbe agricoltura in quanto è assolutamente indispensabile), delle ossa e corna, del sangue, della pelle, lana e carne... ma dei famosi pulcini?

I vegani non fanno che straparlare degli allevamenti avicoli, ed evitano di consumare uova perché i pulcini maschi vengono tritati alla nascita in quanto inutili ai fini della produzione ovicola.

Ebbene, si sono mai chiesti che fine fa tutto quel materiale organico?
Oppure sono troppo impegnati ad atteggiarsi con la puzza sotto il naso con tutti, compresi i vegetariani?

Perché è un dato di fatto che i pulcini tritati vengono impiegati come CONCIME.
C O N C I M E, ed è naturale (pura materia organica) e biologica, cosa che la rende perfetta per le coltivazioni appunto biologiche.

Quello stesso biologico tanto caro agli stessi vegani fissati con il cruelty free, ma peggio a fare paternali e atteggiarsi. Altro che "cruelty free", la loro insalata "bio" è cresciuta grazie agli allevamenti esattamente quanto la nostra bistecca.

Lo sfruttamento delle api

E vogliamo parlare anche delle api? Loro non consumano miele perché, a detta loro, le api muoiono quando viene raccolto e chi consuma miele è uno squallido complice.

Ed ecco che, come nel caso delle uova o della carne, parte la denigrazione del miele che diventa "vomito di api" giusto perché visto che con gli isterismi non convincono nessuno devono fare terrorismo mediatico.

E come diavolo credono che i frutti che consumano siano stati impollinati, mi domando. Con le api.
In natura di api ne sono rimaste poche, e girano alla larga dai campi coltivati visto che con tutte le disinfestazioni cadono come mosche, per cui per l'impollinazione ci si affida ad api o bombi provenienti dagli ALLEVAMENTI, visto che gli insetti impollinatori esterni o sono pochi o sono forieri di parassiti e funghi dannosissimi per i raccolti (chiedete ad un qualsivoglia coltivatore, specialmente di serre, se non compra i bombi per impollinare).

Dove è questo cruelty free?

Vorrei capire in cosa dovrebbe consistere questo "cruelty free", visto che loro usufruiscono dei frutti degli stessi allevamenti che vanno a demonizzare esattamente come chiunque altro, solo in maniera meno palese o indiretta.

Come in molti altri casi del resto. A ben indagare lo stile di vita vegano non è quello che stanno millantando ormai da decenni. Il biologico, che dovrebbe inquinare meno, è in realtà molto più dispendioso dell'agricoltura convenzionale visto che produce meno cibo per ogni metro quadro.

Fal punto di vista di sfruttamento animale poi è perfino peggio (lo studio australiano canta, leggere l'articolo precedente linkato all'inizio).

La loro idea di essere "superiori" è campata per aria, oltre che immensamente fastidiosa.
Ho analizzato la questione in lungo e in largo e ovunque io guardi vedo comunque morti di animali, plastica, sfruttamento dei frutti degli allevamenti e inquinamento. A volte maggiore rispetto agli altri stili di vita.

Sarebbe oltremodo gradito la smettessero con quel senso di superiorità, e peggio in casi estremi di ferocia, nei confronti del prossimo. Per lo meno sarebbero simpatici, visto che come sempre una scelta personale rimane insindacabile.
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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.