Quando un amico mi ha parlato di queste due "pratiche mediche" sono rimasto a bocca aperta! Non sembrava di sentir parlare di pratiche moderne, ma di pratiche risalenti al neolitico o epoca celtica, anzi, a ben vedere i rituali che avevano nel passato forse erano più sensati! Ma andiamo con ordine e vediamo di spiegare come funzionano questo EAV (Elettroagopuntura secondo Voll) e la kynesologia:
Chi pratica questo metodo racconta che il pennino manda degli impulsi elettromagnetici all'intestino (dalla mano?) e che questo risponde indicando l'intolleranza alimentare e perfino il suo grado!
Sembra incredibile?
Certo, perché non è assolutamente possibile.
Sai come il macchinario, o l'intestino, identifica l'alimento a cui è intollerante?
Inutile dire che il sistema fallisce al 99,99%, non solo perché è una cretinata al limite del rito shamanico di quattromila anni fa, ma anche perché il "medico" ha tutto l'interesse a farti tornare (120 euro a botta).
Infatti quando risulti "intollerante" a qualcosa ti dicono "non mangiarlo per un mese poi torna che ripetiamo i test". Tu dopo un mese torni (altri 120 euro) e scopri di non essere più intollerante a quell'alimento, ma stranamente e senza motivo apparente sei diventato intollerante ad altri cinque.
E così mese dopo mese queste intolleranze aumentano in modo esponenziale, con diete (si, danno diete, senza essere abilitati) sempre più astruse e visita fissa dal ciarlatano che mette a dieta anche il portafogli e il libretto alla posta del malcapitato.
Io dal mio modesto punto di vista posso dire che in un certo senso funziona: questa "potente disciplina" da tante informazioni sullo squilibrio... mentale però, di chi la pratica.
Il "medico" ti fa salire su una pedana, ti collega degli elettrodi al polso e poi pratica il "potente test muscolare" tanto decantato che consiste nel aprire le dita della mano del malcapitato di turno...
Il "medico" in pratica seleziona un alimento sul computer da cui partono gli elettrodi e dice al paziente di stringere le dita della mano (indice contro pollice) più forte che può. Quindi si avvicina e con le sue mani fa forza cercando di aprire la mano del "paziente". Se le dita si aprono significa che il "paziente" è intollerante all'alimento selezionato sul computerino, in caso contrario no.
Ma i disperati non sono solo malati terminali o con mali rari e sconosciuti, sono anche le vittime della malasanità (specialmente nel sud), roba che quando ne ho sentito parlare sono rimasto a bocca aperta: corruzione, fondi dilapidati, raccomandati incapaci, mazzette chieste ai pazienti in cambio delle visite...
Questa qua è una piaga vergognosa e i ciarlatani se ne alimentano, non scrivo questo per deridere i poveracci che ci cascano, ma per mettere in guardia da questo. E voglio anche spronare a chi è disperato a continuare a cercare e non arrendersi: prima o poi un medico decente lo si trova.
EAV (Elettroagopuntura secondo Voll) come (non) funziona
Ipotizziamo tu abbia il sospetto di avere delle intolleranze alimentari e ti rivolgi ad un cia... a qualcuno che pratica questa benedetta EAV.
Ti prende e ti collega ad una specie di macchinario elettronico, che attraverso un pennino (o ago) magnetizzato (dicono loro) tocca i "punti dell'agopuntura" sulla tua mano.Chi pratica questo metodo racconta che il pennino manda degli impulsi elettromagnetici all'intestino (dalla mano?) e che questo risponde indicando l'intolleranza alimentare e perfino il suo grado!
"Pronto, c'è Gigi?"
"Si, ma vaf*****ulo lo stesso!"
"Si, ma vaf*****ulo lo stesso!"
Sembra incredibile?
Certo, perché non è assolutamente possibile.
Sai come il macchinario, o l'intestino, identifica l'alimento a cui è intollerante?
Il pennino è collegato ad una piastra, sopra la quale viene poggiata una fialetta contenente l'alimento da analizzare. Se il pennino toccando indica intolleranza significa che quell'alimento è nocivo alla persona "analizzata".
C'è subito un problema, al di là dell'incredibile castroneria che è tutto il "sistema": come sono sicuri che la piastra che è a contatto con la fialetta possa avere una minima idea di cosa essa contenga?
Se la presenza dell'alimento sulla piastra indica l'intolleranza, significa che la piastra che rimane a contatto con il vetro, o plastica, della fialetta rileva unicamente il vetro (o plastica).
Se la presenza dell'alimento sulla piastra indica l'intolleranza, significa che la piastra che rimane a contatto con il vetro, o plastica, della fialetta rileva unicamente il vetro (o plastica).
Non solo suona "castronerico" di suo, ma non è nemmeno coerente con sé stesso!
Potevano studiarsela meglio questa farsa, no?
Potevano studiarsela meglio questa farsa, no?
Inutile dire che il sistema fallisce al 99,99%, non solo perché è una cretinata al limite del rito shamanico di quattromila anni fa, ma anche perché il "medico" ha tutto l'interesse a farti tornare (120 euro a botta).
Infatti quando risulti "intollerante" a qualcosa ti dicono "non mangiarlo per un mese poi torna che ripetiamo i test". Tu dopo un mese torni (altri 120 euro) e scopri di non essere più intollerante a quell'alimento, ma stranamente e senza motivo apparente sei diventato intollerante ad altri cinque.
Non me lo invento, ho parlato con persone che per disperazione si erano rivolte a gente simile.
E così mese dopo mese queste intolleranze aumentano in modo esponenziale, con diete (si, danno diete, senza essere abilitati) sempre più astruse e visita fissa dal ciarlatano che mette a dieta anche il portafogli e il libretto alla posta del malcapitato.
Ovviamente se ti danno medicine sono tutte omeopatiche. Acqua e zucchero panacea di tutti i mali.
Kynesiologia: come si svolge
I credenti in questa pratica la definiscono "potente disciplina che utilizza il test muscolare manuale per ricevere informazioni sugli squilibri dell'individuo".Io dal mio modesto punto di vista posso dire che in un certo senso funziona: questa "potente disciplina" da tante informazioni sullo squilibrio... mentale però, di chi la pratica.
Il "medico" ti fa salire su una pedana, ti collega degli elettrodi al polso e poi pratica il "potente test muscolare" tanto decantato che consiste nel aprire le dita della mano del malcapitato di turno...
Il "medico" in pratica seleziona un alimento sul computer da cui partono gli elettrodi e dice al paziente di stringere le dita della mano (indice contro pollice) più forte che può. Quindi si avvicina e con le sue mani fa forza cercando di aprire la mano del "paziente". Se le dita si aprono significa che il "paziente" è intollerante all'alimento selezionato sul computerino, in caso contrario no.
Inutile dire che il "metodo" lascia il tempo che trova e non devo nemmeno spiegare perché. Chiunque non sia in quel momento disperato e non riesca a venire fuori da un calvario lo capisce in mezzo secondo.
Potrebbe succedere che ti distraggono poco prima di far forza sulle dita, può essere che mettono diverse quantità di forza per aprirle. Il solo "si aprono le dita" è una fesseria fin troppo grossa.
Voglio vedere se questo metodo funziona con gente con molta forza nelle mani, che ne so arrampicatori o ginnasti degli anelli (tipo Yuri Keki).
Sottolineare che non ha alcuna base scientifica è superfluo visto che non ha nemmeno la parvenza di avere una logica.
La cosa assurda è che esiste la versione meno tecnologica che consiste nel far tenere in mano l'alimento da testare (voglio vedere come fanno col brodo, che se lo tieni nella pentola risulta intollerante alla pentola) e poi fanno il "test" sull'altra mano...
Il terzo incomodo
Esiste una terza versione, non meno ciarlatanesca delle altre, anzi. Ultimo ma non meno ridicolo, parafrasando il vecchio detto.
Questi "medici" invece di un pc con elettrodi o pedana sotto i piedi, a fare non si sa cosa, o il frutto in mano, vanno direttamente a voce.
Usano sempre il metodo di farti stringere l'indice contro il pollice, che se te lo fanno fare a lungo capita che alle prime tieni le dita chiuse ma poi per lo sforzo iniziano ad aprirsi ma tralasciamo.
Insomma tu stringi le dita e loro ogni volta dicono il nome di un alimento prima di "testare": "pane" e prova ad aprire, "pasta" e prova ad aprire, "ceppa secca" e prova ad aprire...
Insomma, più ne senti peggio è. Ma il bello di questo ultimo metodo è che il "medico" chiede alla mano quanto tempo non si deve mangiare qualcosa per risolvere l'intolleranza appena "diagnosticata": dice a voce "un mese" e prova ad aprire, "due mesi" e prova ad aprire, solo quando non si apre a determinati tot mesi "capisce" quanto tempo non devi mangiare determinata roba.
Nemmeno i giochi all'asilo sono così "ingenui".
Non devo assolutamente specificare quanto il "medico" faccia il bello ed il cattivo tempo, ma soprattutto danni.
Individuare le intolleranza è semplicissimo
E pensare che il metodo normale di individuare le intolleranze alimentari è semplicissimo, ma ha ovviamente molto più senso: mettono a contatto l'alimento o sostanza con la tua pelle, se c'è reazione c'è intolleranza o allergia. Senza usare elettrodi, dita o macchinari infernali.
Infatti, come accennavo, il motivo per cui delle persone si rivolgono a questi ciarlatani è meramente disperazione: ci sono condizioni che se non analizzate a dovere portano ad un vero e proprio calvario. Se aggiungiamo che in certe realtà nostrane la sanità è pressoché inesistente (chi mi ha parlato di questi metodi non ha ricevuto nessun aiuto dalla sanità pugliese perché gli chiedevano 1500-2000 euro per "prendere sul serio" il suo caso) si capisce perché questi ciarlatani prosperano.
E c'è sempre la cara vecchia circonvenzione di incapace a completare il quadro.
Conclusioni
Per concludere voglio fare una riflessione: questi ciarlatani si nutrono della disperazione delle persone.Ma i disperati non sono solo malati terminali o con mali rari e sconosciuti, sono anche le vittime della malasanità (specialmente nel sud), roba che quando ne ho sentito parlare sono rimasto a bocca aperta: corruzione, fondi dilapidati, raccomandati incapaci, mazzette chieste ai pazienti in cambio delle visite...
Questa qua è una piaga vergognosa e i ciarlatani se ne alimentano, non scrivo questo per deridere i poveracci che ci cascano, ma per mettere in guardia da questo. E voglio anche spronare a chi è disperato a continuare a cercare e non arrendersi: prima o poi un medico decente lo si trova.
