L'altra faccia dell'estremismo animalista

Ieri avevo scritto un piccolo post dove cercavo di non far diffondere il panico relativo alla percezione della violenza animalista. Non era del tutto sbagliato, in fondo non è cambiato nulla sul serio, ma mi sfuggivano alcuni dettagli importanti:
Ho infatti preso in considerazione solo i soliti noti, tralasciando altri dettagli che non sono affatto marginali. Il problema è che nessuno ne parla.

Sono infatti diversi i casi di persone vessate dagli animalisti che sono dovute ricorrere a cure mediche dopo che sono state malmenate da questi sedicenti "amanti dell'amore e della pace".
Il loro reato credo sia stato il solo lavorare con gli animali. Perché se qualcuno lavora con gli animali tenendoli a norma di legge, cioè facendoli vivere in maniera più che dignotosa va riempito di botte, mentre se altri hanno dei canili lager dove gli animali soffrono in modo impensabile (brambilla, ghezzi) vanno idolatrati.

Ma coerenza e demenza a parte, vien fuori che tanto pacifisti questi pezzi di fango non sono.
Anzi, alcuni di loro sono ricollegabili al terrorismo internazionale (infatti molti "animalisti" in Europa sono considerati terroristi non per nulla).

In ogni caso vale il discorso fatto precedentemente.
Anche se era giusto evidenziare questi atti di violenza, che sono andati oltre l'insulto e lo spintone, siamo sempre di fronte ad una situazione immutata, per cui andare nel panico per questi cretini è al momento avventato.

Come detto prima: cambia solo la percezione, perché i media si sono improvvisamente svegliati e hanno iniziato a parlare della faccenda, mentre prima tacevano tutto (e io ero testimone solo di quello che capitava a me e altri a me vicino).