Animalisti italiani: barboni usati come cavie in laboratori segreti

Al TG5 hanno parlato della faccenda insulti, auguri di morte e minacce su Facebook da parte degli animalisti ai danni del malcapitato di turno, quindi hanno dato parola al presidente di "animalisti italiani" e ho riso, diavolo se ho riso! Quanto ha affermato è decisamente troppo sopra le righe!
Come si suol dire si ride per non piangere, ma vediamo che hanno detto.
Vado a memoria e più o meno il discorso era

"esprimiamo solidarietà alla vittima di queste minacce e insulti, noi siamo contro la prevaricazione del più debole e questo non solo per gli animali, ma anche per le persone, è ingiusto che ci siano stati insulti per la sua posizione, ma deve sapere che la ricerca viene fatta anche sui più deboli, prendono i barboni e sperimentano su di loro nei laboratori segreti".

Parte subito la risata con contorno di "ma che diavolo stanno dicendo!?".
Minuto 12:14, ci hanno messo dentro anche i detenuti, meglio abbondare dicevano gli antichi romani.

Ora mi appresto ad evidenziare due cosucce:
La prima è che quella dei laboratori segreti su cui sperimentano sui barboni è una specie di leggenda metropolitana a sfondo complottista e pure vecchia: secondo molti nelle fogne delle grandi città degli stati uniti ci sono laboratori segreti del governo dove gli scienziati sperimentano sui barboni delle malattie mortali con cui sterminare la popolazione (quello dello sterminio della popolazione è un punto costante in ogni teoria del complotto, sarà che sono paranoici e con manie di persecuzione).

Infatti una cosa simile la si trova anche nel videogioco "Deus Ex", ma anche se non mi vengono in mente credo che di esempi simili se ne possano trovare a bizzeffe.
Un po' come la storia dei coccodrilli nelle fogne di New York: leggende metropolitane.
Andare in giro a parlare di baggianate simili è decisamente fuori di testa!

La seconda è che tecnicamente non sarebbe nemmeno fattibile.
Gli animali da laboratorio più usati sono i moscerini della frutta seguiti da topi e i ratti, questo per via di tanti fattori ma uno in particolare è quello che ci interessa ora: hanno una vita breve.
Avendo una vita breve è possibile osservare gli effetti dei test in un tempo relativamente breve, accorciando parecchio i tempi della ricerca.

Sperimentare sulle persone oltre ad essere sbagliato comporterebbe un allungamento praticamente infinito della durata dei test. Faccio solo un paragone: la sperimentazione generalmente impiega 20 anni per trovare una terapia efficace, i topi vivono 4 anni.
Quanti anni dovrebbero passare per scoprire qualcosa sperimentando sulle persone, la cui vita media è minimo 75 anni? 500? Si fa prima a mandare l'uomo su un'altra galassia!

Ma non è tutto! Tecnicamente impossibile non solo per la durata della vita delle cavie involontarie, ma anche per il sistema immunitario: gli animali da laboratorio sono allevati in centri appositi (il fu Green Hill ad esempio) perché DEVONO necessariamente avere un sistema immunitario intonso.

Per questo motivo i miei amici divulgatori divulgatori scientifici (AFDSA ad esempio) ripetono che la storia dei randagi usati nei laboratori è falsa, perché un sistema immunitario non pulito, di un essere vivente che ha contratto diverse malattie, interferisce nei risultati dei test.
Quante malattie possono aver contratto i barboni?
E quali test potranno mai condurre a loro scapito senza inficiarne i risultati con "cavie" poco attendibili?

Fa un certo effetto sentire certe teorie dalla bocca di un tale personaggio...