Uno lo ami l'altro lo mangi : gli animali non sono tutti uguali

Una delle idiozie più in voga fra i vegani e animalisti è il paragonare i vari animali fra di loro.
Sono talmente convinti della loro "strategia" che pagano degli spazi pubblicitari e fanno affiggere dei cartelloni con cani o gatti e di fianco animali da macello con la dicitura "Uno lo ami l'altro lo mangi".
Capisco che gli animalisti siano confusi, ma la spiegazione semplicissima è che gli animali non sono tutti uguali.
Un'altra versione mette a confronto addirittura la quasi totalità degli animali da allevamento e quelli da affezione, giusto per rendere ancora più la confusione che li attanaglia.

Proviamo a rispondere al loro dilemma, del perché uno lo ami e l'altro lo mangi:
Molto semplicemente è l'utilità dell'animale stesso.

Cani e gatti sono sempre rimasti nelle case perché si rendono utili.
I primi difendendo l'abitazione e aiutando nella caccia, i secondi predando animali invasivi e forieri di malattie difendendo l'abitazione e le derrate alimentari. Gli animali poi hanno perso (nemmeno completamente) il ruolo principale diventando animali da affezione.

Gli altri invece si sono rivelati utili in altri modi: le vacche per latte, carne, cuoio e tanto altro. I polli per le uova e la carne facilmente ottenibile. Le pecore e le capre per la lana, il latte e la carne. I conigli per la pelliccia e probabilmente per la velocissima riproduzione. E così via discorrendo.

Non era così difficile intuirlo.
Inoltre cani e gatti sono tendenzialmente molto più socievoli con le persone a differenza di vacche, capre, pecore e gli altri animali.
E' raro trovare un gatto che non è socievole con le persone, mentre per gli altri probabilmente la proporzione è inversa: è raro trovare quelli socievoli.

Come ben sai per scrivere il mio libro sulle menzogne degli animalisti sugli allevamenti ho girato in trasferta parecchi di questi, sia da carne che da latte, gli allevatori mi hanno raccontato di alcuni bovini che si affezionavano loro come fossero cani. Ma solo alcuni di loro, e nella loro lunga carriera ne ricordano al massimo uno e lo raccontano come fatto straordinario.

Mi è piaciuto il cartello di risposta che hanno fatto alla PETA in America:
Al solito cartello vegan animalista con dicitura "se il tuo gatto sapesse di pollo, te lo mangeresti?"
risposero con "se tua sorella somigliasse alla tua ragazza, te la sco*eresti?

Non ha senso fare domande simili. Altrimenti domandiamoci perché parliamo italiano e non Klingon...

Comunque aggiungo una piccola nota: durante i periodi di guerra, quando c'era veramente fame (ma sul serio, roba che non c'era da mangiare per due giorni di fila altro che) i gatti sparivano... finivano mangiati, e probabilmente venivano mangiati anche i topi.
Direi che la fame e la disperazione fanno vedere il mondo in modo diverso.
Totalmente opposto a quello in cui lo vedono gli animalisti, fra l'altro.

Ma del resto aspettarsi qualcosa di sensato da gente che vuole salvare i Siberian Husky dal freddo e i maiali dal fango, che "salvano" un topo da un gatto e si beccano la peste oppure che "salvano" un piccione da due gatti e lo mandano a farsi investire da una macchina, facendo anche in modo che il disgraziato prendesse una multa di 400 euro, è come sperare di cavare sangue da una rapa.

Chi finanzia certa gente è un gonzo.