Montescudo è razzista anche se non lo è

Montescudo-Montecolombo è un paese di sette mila abitanti che da qualche ora è al centro delle polemiche sollevate dall'ennesimo caso "gravissimo di razzismo" tanto caro ai media.
Così cari che spesso o se lo inventano, o esagerano o si bevono le balle del primo che passa.
Sentiamo la storia:
Un proprietario di un locale di ristorazione dice che andava tutto liscio fino a poche settimane fa, poi la gente ha scoperto che aveva assunto un "ragazzino africano", parole sue, e improvvisamente nessuno è più andato nel suo locale. Ovviamente perché razzisti peggio di Goebbels.

Dice pure che il ragazzo si è sentito in colpa e se ne è andato, ma lui eroicamente e stoicamente gli ha detto di rimanere perché "piuttosto non mangio io ma tu non te ne vai" e appende un cartello fuori dal locale con scritto "razzisti fuori di qua".

A parte che cacciare chi già non entra è praticamente impossibile, qui il virtue signalling è potente.
Così tanto che la cosa inizia a puzzare un po' troppo. Chi è abituato a denigrare gli italiani però non sente nessun odore:



A giudicare dai commenti più della metà dei lettori non si è bevuta la storiella strappalacrime, ma su una cosa sono d'accordo con Sharon: l'Italia non è così.
E infatti dico che è una balla totale.

Non posso andare in loco a verificare la notizia, però si possono spulciare i gruppi del paese per vedere cosa commenta la gente del posto, che sicuramente conosce bene la situazione (ringrazio Giulia per gli screen):

Gli affari andavano male e il gestore si era addirittura inventato la storia di un fantasma che infestava il locale per attirare l'attenzione. Sembra proprio che il gestore del locale non sia nuovo a inventarsi favole fantasiose pur di far parlare di sé e attirare l'attenzione, stavolta si è giocato il jolly dell'antirazzismo.

Salta pure fuori che il "pseudo ristorante" non sia in realtà molto buono, e forse (mica tanto forse), la gente non ci va per quel motivo.

Salta pure fuori che le ultime due gestioni, prima del genio del marketing, fossero una di un etiope e l'altra di una brasiliana. Hanno lavorato tranquillamente senza nessun problema.


Per chi non lo sapesse l'Etiopia è un paese africano vicino all'Egitto e prende il nome dal termine latino "faccia bruciata", quindi c'è poco dubbio che fosse nero.

Ma a parte le precedenti gestioni non credo esistano molti locali in Italia dove non ci lavora uno straniero, cosa che hanno commentato anche
gli utenti del web cose del tipo: "A Roma è pieno di pizzaioli stranieri e le pizzerie sono comunque sempre piene".

Insomma, sempre più dubbi riguardo la veridicità della faccenda. Un ristorante scarso ha pochi clienti, il tizio assume un "ragazzino africano" che non si capisce se è adulto o meno visto che non ha la terza media e frequenta l'alberghiero (ma si può andare all'alberghiero senza la terza media?) e se non ha clienti è colpa del rasismo.

Continuo a sentire puzza, ma vorrei mostrare il commento di una persona che afferma di abitare vicino al locale, che ha commentato nella pagina Facebook del corriere

"Conosco il locale abito vicino, la verità è che prima era gestita divinamente (dalla brasiliana e dall'etiope NB), ora io e parlo per me non ci vado più per qualità scadente e prezzi da stella, non certo per chi prepara le pizze. Vergognarsi mai?"

Eh no, mica si vergognano!
Le bufale vanno combattute ma in questo caso "è il messaggio che conta!!11".

E ogni singola volta devo far notare che a raccontare boiate si ottiene l'effetto opposto, che si ottiene solo rabbia e la gente imbestialita non si comporta in modo razionale.

E' forse la quarantesima volta che leggo una fake news sul "razzismo dilagante" nel nostro paese, tutto perché non hanno nient'altro da fare se non spalare fango sugli italiani.

Mi riferisco anche ai politici, gente che non ha fatto altro che aumentare il debito pubblico per 5 anni badando ai razzi loro e adesso sbraita razzismo a destra e a sinistra perché i cittadini hanno votato altra gente e l'unica cosa di cui possono sbraitare senza temere di essere tacciati di essere dei dementi è il rasismo.

A dire il vero ci hanno provato, come martina (maiuscola revocata) che iniziò a sbraitare per il taglio di 50 milioni fatto al fondo "dopo di noi". Perché era convinta fosse stato fatto dal governo attuale, ricordo la gente che commentava tutto Facebook urlando al NAZISMO addirittura. Salvo poi scoprire che il taglio era stato fatto dal SUO governo un anno prima.

Hanno cancellato tutto, io però non mi sono bevuto la baggianata perché all'epoca la legge di bilancio non era ancora nemmeno stata fatta (come accusare un pedone di aver lasciato tracce di pneumatici sull'asfalto). Questo fatto ha sottolineato per l'ennesima volta come questi decerebrati rimbambiti non dice nulla quando queste cose le fa il loro partitino preferito però poi urla al fasismo nasismo rasismo se lo fa chiunque altro.

Questi continuano a balbettare di attacchi razzisti, di pestaggi, di uova in faccia per il colore della pelle, di aggressioni, licenziamenti, boicottaggi e dipingono un quadro generale che NON ESISTE.
E tutto questo per cosa?

Corriere della bufala