La pubblicità dei reggiseni è violenza

Stavolta vediamo disagio nostrano, perché ok mettere in guardia sull'ondata di demenza made in USA dicendo "la stanno esportando", ma vedere tale roba già da noi e con certi numeri fa tutto un altro effetto. Stavolta a creare trigger e rabbia è la pubblicità dei reggiseni, definita come violenza contro le donne.
Se volessimo descrivere il femminismo moderno con una parola quella che calza meglio è invidia.
Madonna se invidiano le belle donne con livore senza precedenti. Altrimenti non si spiega la cosa, che mi appresto a descrivere:

Intimissimi ha messo in giro dei cartelli pubblicitari di una linea dei suoi reggiseni, fin qui tutto normale, poi dei geni nel mantovano hanno appiccicato una figurina, "casualmente" sul punto che evidentemente doleva di più. A dire il vero mi era stato mostrato in privato sulla pagina già qualche tempo fa, ma non ci avevo dato troppo peso, pensavo fosse lo sclero di qualche rimbecillito allo stato brado.

E invece no! Quelli di "non una di meno" hanno pubblicamente dimostrato di esserci loro ufficialmente dietro la manovra! Diavolo una organizzazione che è seguita da decine di migliaia di persone, rendiamoci conto. Ma vediamo che hanno scritto a riguardo:

"INTIMA? SI, MA SOLO COME VOGLIO IO!"
Perché una pubblicità costituisce obbligo di legge e morale, certo.

"I media ci propongono costantemente un modello di donna eteronormato che non è rappresentativo delle diversità di ognuna di noi: pelli lisce e depilate, corpi magri e tonici, ragazze giovani ed ammiccanti."
Eteronormato lo metto a fianco di "neoliberismo patriarcale interiorizzato", poi mi devono spiegare che concetto è quello di rappresentare ogni corpo.

Da dove viene fuori questa storia? Che per caso ci sono modelli con la pancia? O con il corpo a pera? O con il culo gigante? No, mettono bei ragazzi, così come belle ragazze. Perché anche l'occhio vuole la sua parte, cosa che però dà fastidio a chi ha enormi problemi esistenziali e psicologici e non accetta la propria fisicità.

Se non ti piace vai in palestra e mangia meno, invece di rompere al resto del mondo.
Inoltre vorrei mostrare il modello maschile proposto dai media, anche se l'ho già detto più e più volte:

Sono dei semplici cartelloni, non ti piacciono non li guardare, ma io veramente 'sta gente che pende da media e pubblicità per campare lamentandosene non la capisco, è come se uno si mettesse in faccia una maschera antigas con melma diarroica di cane malato nei filtri senza mai toglierla ma lamentandosi in continuazione della puzza... TOGLILA NO!?

Poi dicono una cosa giusta: solo il corpo di una donna perfetto vende. Questo è vero, piace quello che è bello, il bello vende, il bello attira l'attenzione, ci avessero messo le donne dell'harem dello shiha, quelle con i baffi che sembrano l'idraulico di zio Antonio, non avrebbero venduto un'emerito tubo.
Però poi ovviamente dovevano aggiungere una boiata, perché il tessuto della realtà stesso poteva collassare se non avessero distrutto una frase giusta: e ha senso di esistere.

Ora, possiamo fare tanti giri filosofici sulla bellezza interiore della gente, sul fatto che non tutti hanno gli stessi gusti, ma io voglio dire una cosa: siamo animali e il nostro corpo è un chiaro segnale verso tutti i potenziali partner, se un corpo non attrae NON HA SENSO DI ESISTERE, infatti l'individuo brutto non si riprodurrà, a meno che non compensi con altre capacità tipiche della società umana, e il brutto non continuerà.

Dove sta il problema? Il problema nasce in dementi che continuano a voler alimentare disturbi alimentari e depressione di individui che non si accettano, non fanno un tubo per migliorare o guarire ma vogliono sentirsi dire che sono delle grandissime fighe e che bomberanno fino allo sfinimento. Ecco il problema.

"IL CORPO PERFETTO E’ IL TUO!"
Se una persona si fa influenzare da quelle che vede nei cartelloni pubblicitari non sta bene.
Tutte queste storie che i media deprimono le donne sono gonfiatissime, perché i media possono avere un effetto ma è marginale, molto marginale, quindi lamentarsi in continuazione che le ragazze stanno male per colpa dei media è una cretinata, visto che influisce molto di più l'ambiente dove stanno.

Senza contare che se io ho i miei gusti personali, di certo vedere un cartellone pubblicitario non me li cambia. E' il cartellone che si adatta ai gusti più diffusi (che se chiedete a me, nella maggior parte delle volte non mi piacciono molto, giusto per informazioni che non interessano a nessuno), non i gusti che si adattano ai cartelloni. Vendono prodotti, mica gusti sulle donne.

C'è da dire che l'iniziativa è apparsa ridicola praticamente a tutti, credo che forse c'è ancora speranza nell'umanità. Forse...