5 anni in galera per falsa accusa di stupro. A lei non fanno nulla

In un'epoca in cui sempre più "persone" si uniscono al movimento misandrico chiedendo, e purtroppo ottenendo, sempre più severità verso gli uomini e più clemenza verso le donne, notizie simili non possono che far infuriare a livelli mondiali: un uomo, grazie ad una falsa accusa di stupro, viene sbattuto in galera per quattro anni e mezzo. Poi lei confessa...

4 anni e mezzo in galera, risarcimento ridicolo e nessuna conseguenza per lei

Tutto inizia quando lei, Elizabeth Coast, all'epoca 17enne, viene beccata dalla madre autoritaria e severissima mentre legge un giornale "per adulti" (se faccio quella parola rischio il ban, libertà di parola FTW), così decide di iniziare a raccontare un mare di minchiate sul conto della vittima, Jonathan Montgomery, finendo con l'accusarlo di stupro.

Non c'erano testimoni, non c'erano prove, non c'erano le basi, eppure la sua parola è valsa molto più di quella della vittima, processata e condannata senza le basi (e poi le misandriche dicono che bisogna credere sempre e comunque alle accuse di stupro, altrimenti è cultura dello stupro).


Falsa accusa 5 anni in galera


Eccola qua la cultura dello stupro: innocenti rovinati a vita e sbattuti in galera senza uno straccio di prova.

In ogni caso dopo ben quattro anni e mezzo lei si è preparata una storiella strappalacrime (da coccodrillo si suol dire) e ha confessato il tutto. Finalmente Jonathan è uscito di prigione, dopo 4 anni e mezzo, con un risarcimento e lei è stata condannata al carcere...

Tutto bene quel finisce bene? Si, storazzo!

Siccome lui è un maschio bianco etero privilegiato e vive nel patriarcato con la cultura dello stupro lui per essere stato infangato e sbattuto in galera con una falsa accusa (ricordo che gli stupratori hanno vita durissima in carcere, altro specchio della cultura dello stupro) è stato risarcito con 90 mila dollari... alla faccia proprio.

Lei invece è stata "condannata" a DUE MESI, due miseri mesi per aver rovinato la vita ad un innocente, perché la giudice ha tenuto conto che lei è brava e buona e ha confessato, uno undici centoundici.

Certo, dopo quasi cinque anni ha confessato, dopo che si presenta bella paffuta e tutt'altro che segnata dal dolore che diceva di provare, dopo che ha mentito spudoratamente incurante delle conseguenze.

Mente su stupro e le danno 2 mesi

Segnatissima! Guarda come è sciupata, le borse sotto gli occhi, occhi scavati, pelle rovinata... non dorme la notte! Ha perso l'appetito! Non vive più (cit.) e adesso si "prende le sue responsabilità". Chiamale responsabilità farsi due mesi (forse) a frazioni...

Ma i due mesi mica tutti insieme! Diavolo, così si spaventa povero fiorellino! Solo il fine settimana! Insieme al totò sulla manina niente discoteca il Sabato! E ovviamente in un carcere femminile, quelli che sono 10 volte meno duri rispetto quelli per uomini, vuoi forse sgualcire un fiorellino?

Tutto questo dimostra per l'ennesima volta che una donna può fare ad un uomo (Ma anche a dei bambini eh) tutto quello che vuole e non subire nessuna conseguenza, o nel peggiore dei casi conseguenze blande e che non spaventerebbero un bambino.
Poi urlano che c'è patriarcato.
Poi urlano che c'è cultura dello stupro.
Poi urlano che ci vorrebbero i campi di concentramento per uomini.
Poi urlano che le donne non andrebbero direttamente processate e si dovrebbero chiudere le carceri femminili.

Poi parli e ti accusano di ignobili nefandezze, come se non fosse chiaro e palese in che direzione stiamo andando: criminalizzazione a priori degli uomini.



Misandrici, ma andatevene un attimino a quel paese và, voi e la disumanizzazione del maschio.
E ora tutte a urlare all'oggettificazione perché ci piacciono le donne, tutto condividendo boiate su Facebook fra un modello nudo e l'altro.