Il femminismo ha reso le donne più infelici

Direi che con molta probabilità si tratta di quel femminismo estremista fatto di livore e astio nei confronti del mondo ad aver contribuito maggiormente. Infatti sin da quando il "femminismo moderno" ha preso piede la felicità delle donne, nel mondo, è crollata a picco. Nell'articolo di The Guardian, schieratissimo, si cercano spiegazioni, alcune ridicole altre no:

Meno felici con il femminismo

Gli economisti Betsey Stevenson e Justin Wolfers hanno indicato il "paradosso del declino della felicità femminile" studiando quanto le donne si dicessero soddisfatte della loro vita dal 1970 al 2005.
Negli anni '70 le donne si dichiaravano più felici degli uomini, mentre già negli anni '90 la loro felicità era scesa al di sotto del loro livello, e di molto. Quella degli uomini è rimasta pressoché invariata.

Passati gli anni 2000 la situazione si è stabilizzata, con un "gap" minore ma comunque presente. Se proprio va bene la felicità femminile è simile a quella maschile, ma proprio deve avere tanta fortuna.
Si sono domandati il motivo per cui in una società dove le donne sono più libere ed emancipate esse abbiano perso felicità in maniera così drastica.

Una delle cretinate assurde che hanno tirato fuori per "spiegare" il fenomeno è che è aumentato il numero degli incarceramenti. Ma non di donne, di uomini.

"La mancanza di potenziali mariti ha costretto le donne ad accettare proposte di matrimonio da uomini che altrimenti avrebbero respinto". Sostengono.
Mai avevo letto una fesseria di simile entità. Prima di tutto devono spiegarmi come fa un galeotto a costituire un partito che avrebbe reso felice una donna.

Però hanno ritrattato confrontando gli USA con gli altri paesi, in cui l'aumento di incarcerati non c'è stato ma la diminuzione della felicità femminile si. E meno male che sono scienziati: si capiva subito che era una vaccata.


Secondo le teorie più accreditate ci sarebbe il fatto che una donna che lavora deve fare poi anche le faccende domestiche e badare ai figli.

Anche quando si divide con il marito la donna è comunque meno felice perché lui la vede come qualcosa di positivo perché sta aiutando e migliorando la situazione.
Mentre lei la vede come patriarcato, schiava del maschio bianco privilegiato.

Come se le faccende non dovessero farle anche per loro stesse. Sta cosa non l'ho mai capita: le donne cucinano e fanno la lavatrice solo se sono sposate? Se sono single si crogiolano nel fango e grufolano noccioline tutto il giorno? Perché è questo che si capisce da questi deliri assurdi.

Inoltre fare le pendolari pare stressi tantissimo le donne, che inoltre hanno meno tempo libero per i loro hobby, piaceri.
Si chiama lavorare, toglie tempo libero a TUTTI.

Ad esempio le donne Svedesi vivono molto peggio fare i lavori di casa in confronto alle donne greche.
Nonostante solo il 35% delle svedesi fa i tre quarti dei lavori domestici mentre le donne greche che fanno tre quarti dei lavori domestici sono l'81%.

Ed è proprio questo il punto che mi fa comprendere che è stato il femminismo a rovinare la vita delle donne: fare le faccende è patriarcato, è schiavitù. Vivono una cosa normalissima che tutti gli esseri umani devono compiere con una negatività che non fa altro che avvelenargli il sangue.
Inoltre "l'emancipazione" di andare a lavorare gli ha tolto il tempo libero che tanto agognano tutti i lavoratori.

Tutto questo è stato totalmente deleterio perché generalmente l'uomo lavorava fuori casa mentre la donna lavorava in casa, le fatiche erano già divise, ma invece di dare dignità al lavoro di casalinga hanno scelto di dare contro questa cosa perché l'uomo è cattivo e brutto.

Ma la cosa interessante è questa: hanno scoperto che le donne che vivono in ambienti "conservatori" sono più felici delle donne che vivono in ambienti più aperti.
Secondo questi personaggi diversamente intelligenti la ragione è che le donne "emancipate" sono più "consapevoli" della loro condizione.

La mia conclusione è che l'estremismo non ha fatto altro che riempire la loro testa di tanta spazzatura e astio che difficilmente in qualsiasi condizione si sentiranno mai felici.

Quante volte urlano all'oppressione per cretinate assurde?
L'aria condizionata è sessista, il semaforo è sessista, salutare per strada è molestia, guardare è violenza, una gentilezza è un tentativo di ficcare, tutti gli uomini sono violentatori e bisogna guardarsene, gli scacchi sono sessisti, i videogiochi sono sessisti, lavare i piatti è schiavitù, le mestruazioni sono colpa degli uomini. Posso andare avanti per ore ad elencare il mare di vaccate che hanno addittato come "problematico" e se ne sono lamentate.

Insomma, questo continuo bombardamento e costante paranoia di essere discriminate non fa che rendere le donne stressate e infelici. Non di certo più "consapevoli".

Ma ovviamente non è tutto.
Non c'è solo il fatto che fare da pendolare è stressante, che si vedono le faccende domestiche come l'inferno in terra e fare la madre a tempo pieno è stata demonizzata tanto che pare un crimine contro l'umanità, c'è anche il semplice fatto che lavorare spesso fa schifo.

Ci si butta in un ambiente spesso tossico, con colleghi infami che fanno mobbing.
O con datori di lavoro che ti trattano come uno straccio senza valore.

Ovvio che di base se le donne sono passate da un ambiente familiare ad uno in cui lavorano otto ore in ufficio e magari devono portarsi il lavoro a casa stanno peggio di prima.
Infatti la felicità degli uomini non è cambiata, perché per gli uomini non è cambiato nulla, o quasi.

Questa è l'uguaglianza, se qualcuno si aspettava qualcosa di diverso o passava il tempo ad odorarsi le ascelle tutto il giorno oppure è nato ieri.
In ogni caso qualcuno dovrebbe rivalutare l'ipotetico "privilegio" maschile. Privilegiati un tubo.
Pensa ai minatori di qualche decennio or sono...

Ovviamente io sono contro la spiegazione spicciola "è colpa degli uomini", il risultato della minore felicità femminile è lo scotto da pagare per "l'uguaglianza". Uguaglianza di prospettive così come di stress.

Non è compito mio giudicare se il gioco valeva la candela, ma è compito delle donne valutare se conviene vivere in un modo o nell'altro, del resto sono ancora libere di fare le casalinghe se vogliono, anche se alle esagitate la cosa non sta bene. Per gli uomini è molto difficile e nel 99% dei casi non c'è questa scelta.

The Guardian