SJW se la prendono con un malata di cancro

Più ne sento più i social justice warrior, SWJ per i nemici, e più mi fanno schifo. Uno schifo viscerale che difficilmente si può spiegare, quello schifo che si prova di fronte a gentaglia senza scrupoli o completamente rimbambita da essere un pericolo.
Stavolta i prodi eroi del black lives matter, quelli secondo cui i bianchi dovrebbero dargli tutti i loro soldi e averi e poi essere decimati perché troppi, se la sono presa con una malata di cancro, accadde in Brasile.

Appropriazione culturale

Dopo aver visto un SJW dare del naziskin ad un tizio con l'alopecia (per fortuna si è scusato, almeno quello) assistiamo al tripudio di odio e intolleranza di chi professa amore e tolleranza, contro una ragazza brasiliana nel suo paese.

Questa ragazza, leggermente conosciuta su facebook, è malata di cancro e sta seguendo la chemioterapia che prevedibilmente le ha fatto perdere tutti i capelli.
Così ha deciso di coprire la sua testa con un foulard, o velo, avvolgendoselo in testa come un turbante.

Non so perché lo abbia scelto, forse le sembrava una soluzione migliore di un berretto, una coppola o una cuffia in lana. Se l'è messo perché le piaceva, molto probabilmente, chi se ne frega.

Ma un giorno, su un bus, un gruppetto di donne, nere, inizia a guardarla con odio e disprezzo manco avesse sacrificato un pollo a satana di fronte a loro, e ha iniziato a chiedersi che cosa avesse fatto.
Io mi sarei domandato quale turba psicologica le stesse vessando, e infatti così era.

Una delle genie si avvicina e le intima di togliersi il turbante perché era "cultural appropriation", una bianca non poteva metterlo perché era roba degli africani.
Tutto parlando in una lingua sua, vestita con vestiti occidentali, in un paese non suo, su un mezzo inventato da degli europei ecc ecc ecc. Ah giusto, solo i bianchi "subumani" (cit black lives matter) non possono usare la roba d'altri! Uno undici centoundici.

Non è razzismo, né sessismo, perché contro i bianchi (CIT)

Anche dopo aver spiegato che stava coprendo la pelata dovuta alla chemio alla razzista non è fregato un tubo, e ha insistito ad aggredire.
La ragazza così si è lamentata su facebook riguardo l'assurdità della faccenda e la cosa è diventata così grossa che i media brasiliani ne hanno parlato chiedendosi se è giusto o meno indossare vestiti africani e perfino acconciature, come se non fosse già una cretinata palese in partenza che andrebbe sfanculata con fragore.

A parte che il turbante non è solo africano, ma vabbe' pretendere un po' di cultura da dei razzisti SJW infervorati da cretinate grosse come calamari giganti è una cretinata a sua volta, io vorrei vedere se dal basso di questa boiata della "cultural appropriation" impedissimo a questa gente di usare qualsiasi cosa provenga dalla cultura occidentale: medicina moderna, elettricità, il telefono, internet... quanto ci guadagnerebbero? Continuerebbero a rompere le scatole per turbanti e rasta, aggredendo e insultando per strada i "subumani bianchi" (sempre cit) per la "cultural appropriation"?
Secondo me no, ma forse azzardo...

Questa è l'ennesima fesseria inventata da gente che fa la vittima di professione e l'oppressione la esagerano inventandosi boiate. Se è pur vero che esiste ancora molta gente razzista nei confronti dei neri non è di certo divenatando razzisti nei confronti dei bianchi che si risolve la cosa, anzi ci si fa odiare da più gente, sebbene i media tendano a dare ragione ai suprematisti neri perché guai a dire mezzo bah ad un nero, poverini la schiavitù!!uno!

Il ridicolo viene surclassato ogni giorno che passa, ormai la vedo proprio brutta.
Tutti questi nazismi che saltano fuori, sia di destra che di sinistra, che si scontrano, che creano astio, che creano odio... io la vedo veramente brutta.
Le aggressioni per strada saranno solo il preludio se qualcuno non prende i dementi e gli fa capire che stanno facendo boiate.