Femministe che indossano Hijab e Burqa inneggiando alla sharia

Ho sempre voluto fare una netta distinzione fra femministe normali e quelle estremiste, perché non si può negare che il movimento femminista sia stato storicamente importante per emancipare le donne, dal diritto al voto all'abolizione del matrimonio riparatore. Ma quando vedi orde su orde di teste di cipolla che si autoproclamano femministe e fanno cretinate tali come difendere la sharia ti domandi perché nessuno le fermi, specialmente dal definirsi femministe.

Difendono burqa e sharia

Durante le marce contro Trump si sono sprecati gli esempi di gentaglia che senza un motivo logico apparente urlava "allahu akbar", gente che indossava lo hijab definendolo "strumento di liberazione femminile" e addirittura inneggiavano alla sharia (la legge islamica).

Ecco un'altra testimonianza della cosa:



Tutto questo in barba non solo all'evidenza dei fatti, ma in barba anche delle oltre 100 mila donne iraniane che protestarono contro l'imposizione iniqua di tutto questo.
Alla faccia delle donne che in quei paesi oggi estremisti solamente qualche decennio or sono guidavano, lavoravano, studiavano, votavano e non venivano lapidate se venivano violentate.

Perché la sharia prevede la pena capitale per le donne "fedifraghe" e vieta loro di fare qualsiasi cosa non sia stare a casa e prendere ordini dal marito.

Tutto questo non è un segreto e non è nemmeno subdolamente nascosto. L'organizzatrice della "woman's march" (alla faccia eh), Linda Sarsour ha chiaramente e più volte difeso la sharia nel suo account Twitter. Nero su bianco e visibile a tutti.

Una meraviglia proprio, il paradiso dice lei.


E dopo questa gente, senza citare i possibili collegamenti fra la "femminista" palestinese e hamas avendo fratelli, cugini e amici di famiglia arrestati per l'affiliazione al gruppo terrorista, arriva il genio a difendere il burqa come scelta femminista, anche se un burqa non era il fatto è di una gravtà assurda.

In pratica secondo questa "scrittrice" Flavia Piccinni, che ha pure vinto il premio Campiello Giovani nel 2005, indossare il burqa l'ha "liberata" dalle "imposizioni patriarcali" di pettinarsi, truccarsi e coordinare le scarpe con la borsa. Ora pensa quanto è "oppressa" questa tizia secondo cui il suo più grande problema è "coordinare i colori".

Ma soprattutto quanto è superficiale per fare un elogio simile di un'imposizione assolutamente oppressiva perché l'ha messo per cinque minuti durante una VACANZA in Quwait.
L'emblema della ricca e viziata ignorante che non capisce una sega di niente.

E quando hanno fatto notare che inneggiare al velo e alla sharia è tutt'altro che femminista che hanno fatto questi fresconi vari?
Esatto, hanno urlato all'islamofobia.

Qui non è questione di islamofobia, per dio, ci sono molti musulmani e arabi che vivono nei paesi oppressi e che non condividono affatto questo schifo. Sono islamici islamofobi? Addirittura un gruppo di uomini si è fatto fotografare con il burqa in solidarietà alle donne costrette a metterlo, sono tutti islamofobi oppure è un cretino chi fa queste accuse a mentula canis?

Domanda retorica, sono cretini e pure peggio.

Ma come si fa a sostenere l'emancipazione della donna da un lato e dall'altro difendere estremismi religiosi che la opprimo?
Come si fa a definire un "ciao" per strada come molestia sessuale ma difendere come "strumento femminista" il burqa?

Alle marce delle donne contro Trump abbiamo visto di tutto, da ex assassine che hanno rapito, torturato e violentato carnalmente un uomo a queste che inneggiano all'oppressione della donna, e mi domando cosa sta succedendo, perché centinaia di migliaia di donne non si rendono conto di che cosa stanno facendo.

Un periodo mi domandavo che stessero facendo le estremiste, perché non davano risalto alle proteste delle donne musulmane che volevano avere più diritti, pensando che probabilmente gli veniva più facile frignare e cercare vantaggi in occidente. Ma ecco che arriva il colpo di scena: sono favorevoli a quella oppressione!

Snopes sulla "femminista"

Aggiungo direttamente gli screen visto che qualcuno sta gridando allo scandalo senza aver nemmeno visto il materiale:



Un articolo, di una donna musulmana, che spiega la cosa.