Perché Donald Trump ha vinto le elezioni USA

Vedo molta gente imbestialita per la vittoria di Trump alle elezioni USA, veramente tanta. Ma anche Clinton non è che fosse chissà quale batuffolo di cotone candido e morbido e ideale al voto.
In ogni caso il motivo per cui un candidato così fuori dalle righe ha vinto sono diversi, e chi si lamenta, inteso come categoria, ha le sue colpe:

Trump ha vinto per colpa dei suoi nemici

Se hai letto alcuni dei post di questo blog sai già come è la situazione negli USA, in cui il perbenismo e il politicamente corretto hanno degenerato tanto da divenire una palude senza fondo di ipocrisia, odio e violenza. Tanto per farla breve, e chi segue il blog già lo sa, ormai essere bianchi è considerato quasi come un crimine.

"I bianchi sono l'origine dei mali del mondo"
"I bianchi privilegiati, razzisti e sessisti"
"I bianchi avidi oppressori delle minoranze etniche"

In un paese dove un "ciao" è molestia e uno sguardo è stupro, uno
come Trump trova terreno fertile

A New York, per legge, sui tram, pullman e metropolitane non puoi divaricare le gambe (se sei un uomo) altrimenti ti arriva sulla capoccia una multa salata.
Guai a dire che i paesi islamici con la sharia, legge islamica, sono retrogradi e misogini non garantendo i diritti civili, sei un islamofobo perché "ci sono paesi islamici più moderni".

Se apri un rifugio per gatti, con annesso un café per far conoscere e adottare i felini, comprando legalmente il terreno, sei uno sporco capitalista bianco privilegiato che ha approfittato dei poveri messicani ex proprietari del terreno, ti minacciano di morte e vandalizzano la proprietà.

Infine, se saluti una ragazza per strada se ti va bene ti ritrovi la polizia addosso con l'accusa di molestie sessuali.

Aggiungiamoci la sindrome dei sentimenti offesi, lì addirittura più forte che qua, e abbiamo il quadretto in cui la gente è costretta a vivere.

Ed ecco che arriva Trump, che inizia a parlare come vuole sbattendosene altamente delle polemiche e delle fregnacce che hanno tirato su gli avversari, dicendo quello che voleva, quando voleva e come voleva.
Agli americani, vittime di bavaglio culturale perché qualsiasi opinione esternassero non trovavano discussioni ma insulti e accuse, non è sembrato vero vedere qualcosa del genere. Sono oltremodo stufi del politicamente corretto, che molto ipocritamente è diventato razzista, classista e sessista.

E' quanto sostenuto anche da Clint Eastwood: "Siamo una generazione di lecca***o e fighette"
"Camminiamo tutti sulle uova. Vediamo gente che accusa altra gente di essere razzista e ogni altro tipo di sciocchezza. Quando ero giovane queste cose non erano chiamate razziste"
E se l'è presa anche con la stampa, velocissima e fin troppo generosa nel etichettare qualcuno come razzista o sessista montando polemiche campate per aria e campagne di odio incessanti.

Per fare un esempio l'huffington post ha detto che Hillary Clinton non piace perché siamo misogini e sessisti. Un po' come è capitato con il film Ghost Busters 2016: se è donna non la puoi criticare perché altrimenti sei sessista.
Inutile sottolineare come un "dibattito" simile non sia che una cretinata immonda, nascondersi dietro un dito o dietro un'ideologia (quella femminista) che se attaccata porta discredito alle persone.

La "giustizia sociale" che accusa chiunque di essere razzista è arrivata al punto che un messicano immigrato legalmente che supporta Trump nella sua idea di bloccare i clandestini è stato accusato di essere razzista nei confronti dei messicani.

Non esistono argomenti, non esistono idee, non esiste dialogo: etichetta negativa e via di insulti.
Questo modus operandi esiste anche da noi, e l'ho detto che insultare chi non la pensa come noi è la via giusta per convincerlo delle proprie ragioni, anzi lo si estremizza.

Trump, che non è perfetto, va contro lo sporco del politicamente corretto, della "giustizia sociale" più razzista e sessista che mai e che soprattutto non è Clinton, che fra Clinton, Bush, Clinton/Obama (ricordiamoci che Clinton finora ha avuto una posizione molto importante nel governo) la situazione in medio oriente (e probabilmente i forti flussi migratori derivanti) sono stati agevolati dalle loro politiche, e molti vogliono semplicemente cambiare per evitare che continuino con questo programma, che ha danneggiato pure noi.

Accusare Trump di odiare le donne perché ha detto che essendo miliardario spesso gli lasciano fare quello che vuole è stata solo la conferma di quanto oltre è andato il politicamente corretto.
E ha ragione lui, a riguardo: non odia le donne, ha dato a diverse donne importanti ruoli nelle sue società. Chi odia le donne, e le sottovaluta, non le mette in importanti incarichi o a dirigere le proprie aziende.

Meme come questi possono far capire perché Trump non ha tutti i torti



Un riassuntino, trovato purtroppo senza nome