Parole d'amore è dannoso

Che cos'è parole d'amore? E' il progetto di due tizi che non conosco, tali Pietro Baroni e Luz che hanno girato un video dove degli attori dicono, in una sequenza serrata, delle frasi che secondo loro "contribuiscono al sessismo", promuovendo la diffusione del video attraverso l'hashtag parole d'amore.
Peccato che oltre metà di quelle frasi siano ridicole...

Parole d'amore: quando inquinare il femminismo fa più danni di stare zitti

Che dire, le iniziative volte a inculcare un po' di rispetto nelle donne, in quanto esseri umani, sono sempre lodevoli, non sono lodevoli quelle iniziative che inquinano il femminismo con le cretinate estremiste ormai trite e ritrite, quelle cretinate che vogliono far passare il ruolo di casalinga come la peggior condizione possibile quando in realtà è una semplice scelta come tutte le altre.

Le frasi indicate come sessiste infatti molto spesso non lo sono, ed è un vero peccato perché riconosco che alcune delle idee che hanno avuto sono effettivamente buone e denunciano effettivamente dei fatti gravi come "non te la prendere se ti sollevano la gonna a scuola".

Il problema reale è che questa è preceduta dall'affermazione "Ma che bella bambina, sembri proprio una principessa!", che mi si deve spiegare dove sta il sessismo o la discriminazione nel far sorridere una bambina, come se l'infanzia debba per forza essere oppressa da preoccupazioni o ansie.

Tralasciamo le solite citazioni dei giochi da maschio e giochi da femmina, che sulla cosa ho scritto anche fin troppo, la frase "stai zitta" sarebbe sessista, il che è ancora più ambigua di quella "sembri una principessa".

Una frase enigmatica è "Signorina ci porterebbe un caffè?", che mi devono spiegare in che modo rifletterebbe la mentalità che ha portato la donna ad essere la moderna schiava o qualcosa del genere.
Se al bar chiedo un caffè alla cameriera o alla barista la sto opprimendo, è senza senso come si può anche solo concepire qualcosa del genere è fuori dal mondo.

Ma l'apice del ridicolo lo raggiungono le domande "Che c'è per pranzo?" e "Che c'è per cena?"


Ma ancora la menano con questa storia? Con questa rabbia repressa delle femministe estremiste contro le casalinghe, definite "prigioniere" del marito "carnefice" solo perché vogliono imporre come unico modello degno di rispetto quello della donna "che lavora".
Ovviamente non in miniera, mica c'è "prestigio" da guadagnare là sotto.

Se a una donna piace cucinare cosa c'è di male? Ma soprattutto perché la frase è sessista, visto che anche la donna potrebbe fare la stessa identica domanda marito. In quel caso ovviamente non è sessista, che poi mi si deve spiegare come, chiedere cosa cucina la moglie, possa far intendere che la si ritenga non capace perché donna (definizione di sessismo del vocabolario).
Poche idee ma ben confuse.

Avessero detto "il posto della donna è in cucina" sarebbe stato un altro paio di maniche, perché in quel caso si che sarebbe stata sessista. Purtroppo arrivare a tali vette di ragionamento sembra essere un'impresa titanica per certa gente.

Fra l'altro cucinare bene non è nemmeno tanto facile, non c'è niente da vergognarsi nell'essere bravi a farlo, anzi.

Insomma l'intento sembrava anche giusto, ma viene immediatamente declassato a boiata astronomica vista la presenza delle cretinate che abbiamo appena visto. Rendendo alcuni dei messaggi molto meno efficaci ma soprattutto spinge in direzioni completamente sbagliate come la guerra alle casalinghe che poveracce già lavorano per la famiglia con relativamente poco riconoscimento sociale e in più arrivano questi che invece di dar loro un po' di conto gli tolgono quel poco che hanno urlando a sessismo e patriarcato, facendole pure passare per deboli e debosciate che si fanno schiavizzare dai mariti aguzzini.

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