Edoardo Stoppa all'attacco della Sapienza e di Caminiti

Edoardo Stoppa colpisce ancora, e come al solito non ha detto mezza verità nemmeno per sbaglio.
A questo giro si è scagliato contro l'università La Sapienza e del professor Caminiti, reo secondo loro di praticare "la vivisezione", che ricordo essere illegale da ormai trent'anni in questo paese:Tirano fuori un servizietto, perché non si tratta di nient'altro, in cui Stoppa parte a tavolino con le solite menzogne:
"Una prestigiosa università italiana pratica vivisezione in modo poco chiaro".
Come detto prima è impossibile che pratichino qualcosa che è totalmente illegale, specialmente essendo appunto una prestigiosa università sotto gli occhi di tutti.

Intervistano un tizio incappucciato e con la voce modificata, manco stessero testimoniando contro la più potente famiglia malavitosa del paese. Il novello "Adam Kallon" rivela grandissimi segreti ai buffoni di Striscia la Notizia: all'interno della struttura conducono "esperimenti cerebrali!"

Ma và! Ma che grande scoperta! In un centro di neuroscienze studiano il cervello! Ma ci voleva il "gola profonda" manco fosse un film di spionaggio per dire un'ovvietà di pubblico dominio!
Sospetto sia tutta una farsa per influenzare lo spettatore ignorante satollo della cena buttato sul divano che si fa ben poche domande.

L'intervistato "misterioso" sostiene quindi di aver lavorato per anni (immagino la mansione fosse quella di prendere i cestini della spazzatura e svuotarli, grandi competenze tecniche in neuroscienze acquisite!) afferma che le gabbie erano piccolissime e che sicuramente violavano qualche altra legge, di cui non conosce nemmeno la lettera iniziale.

Domanda di Stoppa, l'amico degli animali arrosto: "ma cosa avviene di preciso?"
Il bidello fa la rivelazione sconvolgente finale.
Pronti? Sicuri? Rullo di tamburi...
"Non lo so"

Che diavolo sarà mai andato a raccontare allora? Che fanno "esperimenti cerebrali" e hanno gabbiette di contenimento momentanee (che sono piccole, però poi tornano in quelle di dimensioni congrue)?

Cosa che sanno tutti? E li accusano di compiere reati, cioè stanno allegramente e impunemente diffamando sulla base del nulla, come dalla fonte stessa ammette?

Ma questo non è tutto, tutta questa scena surreale mi ricorda tantissimo uno sketch di Zelig:

"Ma con questo cosa voglio dire... NON LO SO, ma i fatti mi COSANO!"

Uguale identico. Arriva questo e ciarla e straparla per qualche minuto per poi concludere con "non lo so, ma fanno reati".


E' pieno di persone che si ammalano di Parkinson, Alzheimer, bambini autistici e in generale ci sono tantissime malattie e questi fresconi si inventano i servizietti per distruggere la ricerca. E la gente li segue! Ma soprattutto non vengono puniti!

Dopo aver intervistato l'informatore non informato Stoppa va dal suo grande finanziatore, ahem amico: Felicetti della LAV.
La stessa LAV che dopo i servizietti di stroppa contro Green Hill ha raddoppiato il capitale: da 4 a 8 milioni. Mica male!
Vorranno fare il bis. Certo che con accuse così fumose, proprio come nel caso green hill che fra l'altro con poca sorpresa si sono rivelate falsissime, il sospetto viene...

Anche perché, che diavolo c'entrava Felicetti? Stava chiaramente lì a fare pubblicità alla sua associazione. Insomma, il "servizio" era la solita marchetta, e io mi domando se pratiche simili siano permesse dalla costituzione... Perché andare a sparare baggianate al grande pubblico, diffamare, raccogliere soldi per rovinare attività lecite, trascinare gente innocente in tribunale mandandoli in rovina per poi scoprire che erano appunto innocenti e loro lo SAPEVANO BENISSIMO, a casa mia è calunnia, danneggiamento e diffamazione. Ma loro possono!

Felicetti sostiene che nessuno sa cosa avviene all'interno della società, e il markettone sostiene che si sono rivolti a praticamente tutti (mancava solo il panettiere sotto casa) e nessuno ha risposto. Peccato che in due minuti trovi tutto scritto nero su bianco, pubblico, fruibile, gratuito su Pubmed...
Insomma non sanno cosa succede, l'unico che ha parlato non ha visto nient'altro che "gabbie piccole", che ricordo di nuovo essere gabbie momentanee dove gli animali sono tenuti per brevissimo tempo, ma tanto è bastato per diffamare l'università e il ricercatore pubblicamente. Tanto la legge è uguale per tutti, e per tutti si intende "gli amici".